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Svincolo di Sigirino, il Cantone: «Non imputateci i possibili ritardi»

Il Dipartimento del territorio risponde ai timori di Manno e Monteceneri: «Abbiamo annunciato per tempo le possibili criticità» – Il sindaco di Mezzovico-Vira Mario Canepa: «Pensavamo di poter tirare in gol velocemente ma ora è complicato»
©USTRA
Federico Storni
18.03.2025 06:00

I possibili ritardi nel realizzare lo svincolo di Sigirino? «Non sono imputabili al Cantone». Lo afferma il Dipartimento del territorio (DT) in risposta alle sollecitazioni dei Comuni di Manno e Monteceneri che chiedevano lumi al riguardo. Questo perché nelle scorse settimane, a seguito di una riunione d’aggiornamento del progetto con la Delegazione d’autorità (DA) che lo segue, era emersa una richiesta cantonale (da questo giornale erroneamente definita opposizione) che aveva suscitato forti timori su possibili ritardi. Tale richiesta proviene dall’Ufficio prevenzioni rumori e riguarderebbe il considerare il nuovo svincolo una modifica sostanziale rispetto a quello esistente ai sensi dell’Ordinanza federale contro l’inquinamento fonico (OIF). Usiamo il condizionale perché finora il DT non ha mai ufficialmente confermato la fattispecie, così come non ha mai chiarito se questa richiesta – come almeno un’altra contenuta nel preavviso cantonale positivo, di cui ci è stata inviata solo la prima pagina – sia stata definita vincolante per il mantenimento del preavviso favorevole. Lo ha fatto in parte ora rispondendo ai due Comuni. Il timore degli addetti ai lavori è che la richiesta, se assecondata, possa causare ritardi all’opera (che durante la pubblicazione ha incassato le opposizioni cautelative di FFS e AIL per alcuni aspetti puntuali, nonché di un privato proprio per aspetti fonici).

A torto o a ragione, al termine di quella riunione – condotta da USTRA - a preoccupare i presenti era stata però in particolare la richiesta cantonale, come ci ha riferito il sindaco di Mezzovico-Vira, e presidente della DA, Mario Canepa: «Ci ha colto di sorpresa: se verrà riconosciuta la modifica sostanziale si potrebbero dover fare ulteriori perizie foniche da Lugano Nord a Rivera che rischiano di dilatare i tempi»..

La versione del Territorio

Nel rispondere a Manno e a Monteceneri, che chiedevano rassicurazioni, il DT ha ribadito che «il Cantone ha sempre sostenuto e sostiene lo svincolo di Sigirino». Il DT afferma inoltre che «i Servizi del Dipartimento hanno collaborato allo sviluppo del progetto nell'ambito delle proprie competenze tecniche, annunciando per tempo possibili criticità, con il chiaro obiettivo che le stesse potessero essere risolte nei giusti tempi». Che, a leggere fra le righe, parrebbe significare che il Cantone avesse già segnalato la possibile questione OIF in una fase procedurale precedente. Possibilità che è stata ora ribadita nella procedura federale di approvazione dei piani. Infatti, si legge subito dopo: «Non essendo a conoscenza di come gli aspetti fonici fossero stati valutati ed evasi dal Consiglio Federale - il documento di approvazione del PG (progetto generale, ndr) non è mai stato trasmesso al Cantone - il tema è stato comunque ricordato, beninteso lasciando all'UFAM e in seguito al DATEC di dirimere la questione (ndr: l’UFAM è l’Ufficio federale dell’ambiente, competente per le questioni foniche, mentre il DATEC è il Dipartimento federale dell’ambiente e dei trasporti, ai cui Servizi giuridici spetterà la decisione finale). Si comunica sin d'ora che il Cantone aderirà alla valutazione da parte del competente Ufficio federale e si rimetterà alla decisione del DATEC». Il DT, conclude la lettera, «ha ribadito recentemente alla direzione di USTRA la propria posizione, così come pure la preoccupazione per i possibili ritardi di un'opera strategica per tutto il Luganese, le cui cause non sono imputabili al Cantone».

Un sindaco preoccupato

«Prima della riunione di inizio anno pensavamo di poter tirare in gol velocemente, ma purtroppo la cosa è più complicata e ora dobbiamo rimetterci al DATEC - afferma Canepa, che si spende per il progetto ormai da molti anni. - Fino a poco tempo fa non avevo nulla da rimproverare a nessuno, ma forse la cosa poteva essere gestita meglio e si poteva lavorare in maniera più unita. Comunque, sia Cantone che USTRA ci hanno assicurato che vogliono arrivarne a una il prima possibile». Superata la sorpresa della prima ora, per il sindaco ora vi è comunque amarezza, anche perché l’opera è molto interessante per la zona industriale comunale. «A fine 2023 la messa in esercizio nel 2027 sembrava garantita, ed è la data che ho dato a chi mi chiedeva. Ora cosa dovrò dirgli?». Lo svincolo è atteso in tutta la regione anche perché promette anche di sgravare in modo significativo l’uscita di Lugano Nord.

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