Socialità

Tanta solidarietà per la futura casa dei senzatetto

Mobilio delle camere e arredo del ristorante: nuove donazioni e prezzi di favore per alcuni elementi logistici del centro di prima accoglienza di Bellinzona - I lavori dovrebbero terminare nel mese di giugno, l’apertura sarà in autunno - Sono in arrivo i primi concorsi di assunzione
Ecco come diventerà il nuovo centro dedicato alle persone rimaste senza un tetto o con altre difficoltà: l’obiettivo è la reintegrazione sociale.
Simone Berti
29.12.2022 06:00

C’è tanta solidarietà per Casa Marta. Il futuro centro di prima accoglienza per persone senzatetto e in difficoltà sta incontrando molto sostegno logistico. Mentre i lavori sono proseguiti secondo la tabella di marcia e dovrebbero quindi concludersi a giugno – spiega Renato Minoli presidente della Fondazione promotrice – alcuni elementi dell’edificio in costruzione a due passi dalla sede centrale di Banca Stato a Bellinzona sono stati nel frattempo ricevuti gratuitamente o acquistati a prezzi simbolici. Già si sapeva del parquet offerto dalla ditta Bauwerk e della cucina industriale donata da un’istituzione benefica privata. Intanto però la lista si è allungata. Un privato ha messo a disposizione un tavolo in pietra che verrà posato nel giardino. L’hotel Casa Berno di Ascona in ristrutturazione cederà l’arredo di 18 sue camere al prezzo simbolico di 10 franchi l’uno. E dal ristorante Emerenzia di Ravecchia, chiuso da anni, arriverà parte del mobilio della sala, materiale che servirà per la parte della refezione. Un sostegno, quello logistico, cui si somma quello finanziario molto importante già concesso dai privati (varie le fondazioni che hanno dato dei soldi) e dal pubblico con il Cantone e la Città (che ha tra l’altro messo a disposizione l’edificio).

Lo stato attuale della costrizione. © CdT
Lo stato attuale della costrizione. © CdT

Ulteriori offerte benvenute

Intanto la ristrutturazione dello stabile è proseguita. I lavori erano iniziati a fine estate 2021 e ad aprile 2022 la costruzione era giunta «a tetto». Renato Minoli spiega che sinora sono già state eseguite opere per 3 milioni. Altri 1,5 milioni serviranno per completare il progetto nei prossimi mesi. Il preventivo di 4,5 milioni è coperto: oltre agli aiuti pubblici c’è un’ipoteca da 1,9 milioni concessa dalla Banca Raiffeisen. «Se nel frattempo giungeranno altre donazioni saranno evidentemente le benvenute – sottolinea il presidente della Fondazione Casa Marta succeduto al compianto Luca Buzzi, per anni anima dell’iniziativa – Permetteranno di diminuire il debito sgravando quindi la contabilità futura del progetto».

Si cercano due responsabili

Con il cantiere che come detto dovrebbe chiudersi a giugno ammodernando completamente quella che nel XVIII secolo era sorta come sosta per i viandanti, l’attività di accoglienza potrebbe partire tra settembre e ottobre 2023. A giorni saranno pubblicati due concorsi per l’assunzione di altrettanti responsabili: uno per la struttura ricettiva in sé, l’altro per la ristorazione che come noto sarà aperta anche agli utenti esterni così da favorire il concetto di integrazione sociale, promosso pure tramite la realizzazione di spazi multiuso gratuitamente a disposizione delle società della capitale per riunioni o eventi simili.

I lavori si concluderanno a giugno. © CdT
I lavori si concluderanno a giugno. © CdT
Casa Marta avrà undici camere da uno fino ad un massimo di tre letti, ciascuna con bagno privato, due appartamenti per le famiglie con bambini, una cucina comune, la lavanderia, l’ufficio e l’alloggio del responsabile-sorvegliante. Al pianterreno ci saranno la cucina professionale, la mensa-ristorante aperta pure al pubblico e due sale multiuso: una grande a disposizione delle società di Bellinzona gratuitamente (eccetto forse per i costi di pulizia), come d’accordo con la Città, e una più piccola ad uso interno ma che pure sarà aperta agli utenti esterni, se necessario.
In questo articolo: