Taxi più ecologici ma non subito

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso contro la nuova ordinanza del Municipio di Bellinzona - Le norme transitorie non ledono la parità di trattamento
Nuove regole per mettere ordine nel settore dopo anni di attriti tra alcune società attive a Bellinzona.
Simone Berti
19.04.2016 05:30

BELLINZONA - La nuova regolamentazione della Città di Bellinzona sul servizio taxi non lede né la legge né il principio di uguaglianza e di libertà economica. Le società di trasporto che vogliono ottenere (o confermare) l'autorizzazione privilegiata di tipo A dovranno quindi adeguarsi alle nuove norme di efficienza energetica. Ma potranno farlo entro una ragionevole scadenza, dunque non immediatamente. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato respingendo il ricorso presentato dal titolare di una ditta di trasporti attiva nella Turrita, dalla società anonima da lui rappresentata e da un'altra ditta (del ramo alimentare etnico). I ricorrenti avevano chiesto l'annullamento dell'Ordinanza sul servizio taxi voluta e approvata dal Municipio cittadino nel mese di maggio del 2015 per mettere ordine del settore dopo anni di tensioni e polemiche tra alcune delle società presenti sul territorio.

Nello specifico, avevano contestato di fronte al Consiglio di Stato un «dettaglio» del documento, ovvero la norma transitoria contenuta nell'articolo 39 della nuova ordinanza municipale, ritenendo che la stessa favorisse e agevolasse gli attuali beneficiari di autorizzazioni di tipo A, risultando pertanto contraria al principio dell'uguaglianza giuridica e alla libertà economica. Ma, come anticipato, con sentenza datata 11 aprile e trasmessa nei giorni scorsi alle parti il Consiglio di Stato ha ritenuto ingiustificate queste censure. Entrando nel dettaglio della questione, il citato articolo 39 recita che «il titolo preferenziale (...) per l'attribuzione delle autorizzazioni di tipo A non è valido in occasione della prima attribuzione dopo l'entrata in vigore della presente ordinanza». Stabilisce inoltre che «il colore bianco delle autovetture facenti capo ad autorizzazioni di tipo A (...) dovrà essere implementato entro il 31 dicembre del quarto anno dall'entrata in vigore» dell'ordinanza stessa. In sostanza, i ricorrenti sostenevano che la scadenza per adeguarsi a queste normative da parte dei beneficiari di autorizzazioni di tipo A fosse troppo «larga di manica». A loro dire, le restrizioni andrebbero applicate da subito, senza alcun rinvio che ritenevano essere ingiustificato.

Le restrizioni, ricordiamo, prevedono che la preferenza nella concessione del marchio di tipo A (quello che gode delle maggiori libertà d'azione nel servizio taxi nella Turrita) va a quelle società che fanno uso di veicoli elettrici, ibridi, a gas naturale/biogas o comunque ad alta efficienza energetica e a bassa emissione di CO2, e i cui mezzi sono di colore bianco. Pur riconoscendo la necessità che tali cambiamenti debbano essere attuati il più velocemente possibile, il Consiglio di Stato ha stabilito che sarebbe troppo limitativo pretenderlo da subito come invece auspicato dai ricorrenti. I tassisti che vogliono fregiarsi del «marchio» di tipo A dovranno quindi adeguarsi alle norme ecologiche (e al colore bianco delle vetture), ma non da subito. Contro la sentenza c'è facoltà di ricorso al Tribunale cantonale amministrativo.