Domande e risposte

Test rapidi, un vero tormentone: sempre più farmacie si attrezzano

Con l’allentamento delle restrizioni per spostarsi oltre confine, nelle ultime settimane sono esplose le richieste di test rapidi in farmacia - Ma quali differenze ci sono? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza
© CdT/ Chiara Zocchetti
Martina Salvini
27.05.2021 21:30

1. Quante sono le farmacie autorizzate a effettuarli?

Attualmente sono 77 quelle autorizzate e presenti sull’elenco disponibile sul sito del farmacista cantonale. «Nelle ultime due/tre settimane il numero di test effettuati nelle farmacie è raddoppiato. Di fronte a un aumento marcato della domanda, un’altra quindicina di richieste è arrivata negli ultimi giorni», spiega il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. Non solo. «Guardando gli ultimi dati, quasi tutte le farmacie hanno indicato di essere arrivate al limite massimo di capacità. Mentre i tempi di attesa per un appuntamento possono arrivare fino a 15 giorni».

2. Che tipo di test vengono effettuati?

Nelle farmacie ticinesi vengono effettuati due tipi di test: il prelievo per il tampone PCR (che poi viene inviato al laboratorio per l’analisi) e il test rapido antigenico. Alcuni lettori ci hanno però segnalato che alcune farmacie utilizzano anche i test destinati al «fai da te», per poi rilasciare la certificazione di negatività al virus.

3. Le farmacie quindi possono anche effettuare i test fai da te e poi rilasciare la certificazione?

Sì, confermano il farmacista cantonale e il portavoce dell’ordine dei farmacisti, Federico Tamò. «Gli autotest - sottolinea proprio Tamò - possono essere usati anche come test di screening della popolazione e, dunque, anche nel caso in cui al cliente serva un certificato di viaggio. L’importante è che il test venga eseguito dal farmacista, in modo che la tecnica di prelievo sia corretta e che possa essere rilasciato un certificato valido per varcare il confine».

4. Cosa cambia, quindi, tra il test fai da te e il tampone antigenico rapido?

Dal punto di vista materiale i due test sono praticamente identici, così come il loro costo. «Se viene eseguito in farmacia, l’autotest - dice ancora Tamò - è equiparabile a un test rapido. Per la farmacia il costo è uguale. Non viene fatturato il materiale, bensì la prestazione». «Il punto - precisa Zanini - è che i test fai da te, in realtà, non sono altro che test rapidi antigenici secondo lo standard di screening che vengono riconfezionati dal farmacista per trasformarli in fai da te». Il prodotto, quindi, è lo stesso. Semplicemente, uno può essere fatto a casa in autonomia - come chiarito, senza possibilità di certificazione - e l’altro deve essere usato dal farmacista, che esegue un prelievo più profondo e accurato.

5. La richiesta di autotest nelle farmacie, invece, come procede?

Se per i test antigenici, validi per viaggiare all’estero, la richiesta sembra essere sempre maggiore, l’interesse per i tamponi fai da te si è attenuata. «Nel mese di maggio - osserva Tamò - i test fai da te distribuiti dalle farmacie sono stati la metà di quelli di aprile». In generale, «la richiesta aumenta spesso con l’arrivo del fine settimana. Questo è un buon segno: significa che la popolazione ha capito come devono essere utilizzati, ossia prima di vedere amici e parenti per pranzi e cene».

6. Come e in che misura vengono rimborsati questi test alle farmacie?

La farmacia fattura alla cassa malati, la quale si rifà sulla Confederazione. Per il test rapido, il rimborso massimo è di 54 franchi. Per gli autotest il discorso è leggermente diverso: nel caso vengano ritirati (i cinque mensili gratuiti) o acquistati, il prezzo massimo è di 12 franchi. Tuttavia, se l’autotest viene effettuato sul cliente dal professionista sanitario, viene fatturata la prestazione. Il rimborso, quindi, equivale a quello del test rapido (54 franchi).

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