Immobiliare

Trattative a buon punto per Casa Sant’Agnese

L’ex clinica ed ex complesso alberghiero di Muralto sta per cambiare proprietario – L’amministratore unico della Congregazione delle suore di Ingenbohl conferma i negoziati in corso con un acquirente che potrebbero andare a buon fine nel giro di un paio di mesi
L’edificio originale, situato alle pendici della collina muraltese, risale agli inizi del Novecento. ©CdT/Archivio
Mauro Giacometti
07.05.2021 06:00

«Le trattative sono a buon punto, ma finché non ci sarà la firma sui contratti non posso dirvi di più». Pur confermando che c’è almeno un acquirente in posizione privilegiata rispetto ad altri (in tutto sarebbero cinque), resta piuttosto abbottonato Kurt Zwahlen, amministratore unico dei beni della Congregazione delle suore di Ingenbohl, proprietarie del complesso Sant’Agnese, ex clinica, poi casa per anziani e ora ex albergo curativo a tre stelle con annesso centro wellness Acquasana di Muralto.

Stabile disabitato

Da qualche anno lo storico edificio di quattro piani, situato alle pendici della collina muraltese, realizzato agli inizi del Novecento ampliando Villa Favorita, è disabitato e affidato dalle suore ad una persona di fiducia per la manutenzione del parco. Nel frattempo è stato messo in vendita dalla Congregazione delle Suore di Carità della Santa Croce, che ha appunto la sua sede principale nel Monastero di Ingenbohl, nel Canton Svitto. Sono una quindicina in tutto le sorelle, prevalentemente di lingua italiana, che fino a qualche anno fa risiedevano e gestivano le attività alberghiere e/o curative della Sant’Agnese. Dopo la chiusura dei battenti della struttura, nel 2016, dal settembre dello scorso anno le religiose si sono trasferite nella casa di riposo costruita ex novo poco distante. Dall’ottobre di cinque anni fa, comunque, il complesso residenziale e la piscina coperta sono stati messi in vendita anche attraverso annunci sui giornali o sui portali delle principali agenzie immobiliari. Il prezzo indicato per la transazione immobiliare non è poca cosa: 16,5 milioni di franchi da mettere sul tavolo per iniziare a trattare. Ma secondo nostre informazioni i possibili acquirenti arriverebbero al massimo ad una dozzina di milioni di franchi. A gestire l’alienazione della proprietà sono direttamente le suore tramite appunto il loro amministratore unico, Kurt Zwalen.

Riconversione non esclusa

Il quale non vuole nemmeno sbilanciarsi su una possibile destinazione ricettiva della struttura: «Non posso dirvi se il futuro proprietario trasformerà la Sant’Agnese in edificio residenziale piuttosto che rilanciare l’attività alberghiera o curativa», si limita a dirci al telefono. L’annuncio di vendita recita però che «avendo una vista lago incredibile e una posizione centrale privilegiata, la conversione del complesso alberghiero in condominio è finanziariamente redditizia». Sarà dunque prettamente residenziale il destino della Casa Sant’Agnese? Lo sapremo presto. Secondo nostre informazioni, la transazione immobiliare dovrebbe concludersi nel giro di un paio di mesi.

Una conclusione della trattativa per il cambio di proprietà la sta aspettando anche la Acquasana di Muralto, società che da una ventina d’anni gestisce il centro benessere che comprende piscina terapeutica riscaldata e coperta, grotta termale, sauna e sale adibite a massaggi e fisioterapia. Chiuso parzialmente al pubblico da oltre un anno a causa della pandemia, all’interno del centro benessere però continuano, e con successo, l’attività legata ai corsi acquatici per bambini e le attività di fisioterapia, nel pieno rispetto delle direttive emanate dal Cantone.

Il diritto di superficie

«Abbiamo una concessione in diritto di superficie valida ancora per i prossimi quarant’anni – ci dice il dottor Adrian Sury, amministratore unico della Acquasana SA -. Si tratta quindi di trovare un accordo con i nuovi proprietari per il futuro della nostra attività, anche in caso di demolizione e cambio di destinazione della Sant’Agnese. Attualmente l’impianto di riscaldamento della piscina è collegato all’ex hotel e casa anziani», conclude Sury.