Tre interventi al giorno: anno record per i pompieri

«Quando entrai nell’ex Corpo dei Civici pompieri di Mendrisio, nel 1982, ci furono 35 interventi in un anno». A farci tornare, per un breve momento, a oltre 40 anni fa è Corrado Tettamanti: allora «semplice» pompiere, oggi Comandante del Centro di soccorso cantonale pompieri del Mendrisiotto. Un tuffo nel passato utile a far comprendere quanto sia cambiata la vita e l’attività di chi indossa quella particolare divisa. Il 2023, infatti, è stato in assoluto un anno record per i militi di stanza al Centro di pronto intervento di Mendrisio e alla sede distaccata di Chiasso: 950 richieste di intervento. «È una cifra che il nostro Distretto non ha mai visto – evidenzia il Comandante –, che ci pone quale secondo Centro di soccorso cantonale per numero di interventi». Il lavoro per i 149 militi (tra i quali 5 donne), otto dei quali professionisti, non è dunque mancato. Per quel che concerne i compiti di legge, i pompieri sono intervenuti in 401 occasioni per un allarme dovuto al fuoco, 141 volte per questioni legate agli idrocarburi, 42 episodi di salvataggio, 13 incidenti, 97 allagamenti, 25 eventi naturali e, per finire 19 sopralluoghi. A tutto ciò si sommano le 212 attività di disinfestazione concentrate soprattutto per quel che riguarda l’eliminazione di vespe e calabroni o il recupero delle api (insetto protetto), le attività di prevenzione (16) e quelle di polizia ausiliaria (17). Finita qui? No, vanno considerati anche i corsi di formazione svolti: 29. Il lavoro, evidentemente, non è mancato. Ed è anche per questo motivo che, dal primo di gennaio di quest’anno, i militi professionisti sono due in più. Questo per far sì che – soprattutto durante le ore di lavoro, considerata l’importante ossatura del Corpo a base volontaria – sia garantita l’immediata operatività. Infatti, analizzando le cifre fornite quest'oggi durante l’annuale conferenza stampa – i pompieri sono soprattutto sollecitati durante le ore diurne della settimana lavorativa (54%) degli interventi totali. A seguire quelli in orari notturni (21%) e nel fine settimana (anche 21%). Infine, il 4% dell’attività si colloca nella «guardia festiva» (la fascia diurna domenicale o di un giorno festivo).
Tra le varie tipologie di intervento, balzate agli onori della cronaca soprattutto nella primavera del 2023, vi sono stati i falsi allarme al Centro federale d’asilo di Pasture a Balerna. Numerose richieste d’aiuto, a conti fatti, «per nulla», le quali hanno però costretto i militi ad attivarsi. Un problema, riconosciuto anche dalla Segreteria di Stato della migrazione e che non dovrebbe più riproporsi anche perché da giugno, gli ospiti faranno capo alla nuova struttura. «Il sistema d’allarme sarà diverso – è stato spiegato durante la conferenza stampa – e sono già stati fatti dei sopralluoghi con la Polizia e il Servizio autoambulanza. Alcuni accorgimenti sono già stati implementati, altri sono in corso d’opera».
L’eccellenza
Dietro al mondo dei pompieri momò, oltre al lato operativo, c’è anche quello «politico». Il tutto rientra sotto il cappello di un Consorzio che rappresenta i 13 Comuni serviti. Il presidente della delegazione consortile Samuel Maffi, dal canto suo, ha voluto evidenziare «lo spirito di grande soddisfazione per il lavoro svolto» durante il 2023 e per l’intera legislatura che volge al termine. Delegazione che si era posta due obiettivi: «L’eccellenza nei servizi che prestiamo e il controllo della situazione finanziaria al fine di non gravare ulteriormente sui Comuni consorziati». Ebbene: obiettivi raggiunti. «Possiamo contare su donne e uomini valorosi – ha commentato Maffi –; sul campo e per quanto riguarda l’istruzione. Inoltre, il nostro centro di Mendrisio rappresenta l’eccellenza per quanto riguarda la formazione». Al capitolo finanze, in aggiunta, «siamo riusciti a navigare in buone acque ottenendo risultati migliori rispetto a quanto preventivato».