Scuole

Trevano è pronta a cambiare

Fra pochi mesi partirà una procedura a mandati di studi in parallelo per decidere il futuro dell’area a livello di contenuti didattici e sportivi nonché di urbanistica - A tutti gli edifici servono «risanamenti radicali», si deve costruire una nuova piscina e capire cosa fare dei parcheggi
Intanto nel futuro immediato del centro studi potrebbe esserci il CSIA. ©CDT/GABRIELE PUTZU
Federico Storni
07.03.2022 06:00

Il comparto scolastico di Trevano è quasi pronto a essere rivoluzionato. A metà 2022 partirà una procedura a mandati di studi in parallelo tesa a modificare l’assetto urbanistico dell’area, potenzialmente in modo radicale. Forse già entro il 2030, stando alla tabella di marcia che si è dato il Cantone, l’ente che coordinerà i lavori.

I capisaldi

Oggi il comparto ospita nell’edificio più a nord la Scuola media di Canobbio e la Scuola specializzata per le professioni sanitarie e sociali (SSPSS); e in quelli centrali il Centro professionale tecnico (CTP), che si compone della Scuola professionale artigianale, industriale, della Scuola d’arti e mestieri e della Scuola specializzata superiore di tecnica. Il blocco di edifici a sud, invece, ha ospitato fino a pochi mesi fa la SUPSI e oggi è usato solo in piccola parte.

Con orizzonte 2030 tanto cambierà. Cosa esattamente è in via di definizione tramite uno studio pianificatorio promosso dalla Sezione cantonale della logistica e dal DECS, e che è quasi ultimato: il suo scopo è identificare i contenuti scolastici e sportivi del comparto a medio-lungo termine e «le possibili varianti a livello strategico». Fungerà da base ai mandati di studi in parallelo.

Per avere certezze sui contenuti futuri bisognerà dunque attendere ancora qualche mese, ma il Cantone ha già indicato alcuni punti fermi. In primis la volontà di costituire un unico centro cantonale per le professioni sanitarie. Un’idea che, se realizzata, porterà la SSPSS a lasciare Trevano. Ciò potrebbe creare spazi per spostare le altre scuole, in particolare pensando ai previsti risanamenti - che vengono definiti «radicali» - dell’edificio che ospita anche le Medie e di quelli che ospitano il CTP, strutture sportive comprese.

E, a proposito di strutture sportive, in futuro il comparto dovrà anche ospitare una nuova piscina coperta in sostituzione di quella di Lugano centro che verrà dismessa nel 2028/2030 nel contesto dell’edificazione della nuova Scuola media e delle nuove palestre.

Infine, vi è la volontà congiunta di Cantone e Città «di definire i rapporti con il nuovo Polo sportivo di Lugano e di rivalutare i resti storici del castello di Trevano».

Che fare dei parcheggi

Un’altra decisione importante per il futuro del comparto è quella che riguarda i numerosi parcheggi presenti nell’area: che farne? Stando a nostre informazioni l’idea è di toglierne il più possibile e spostarli altrove. Dove? Più giù, a Cornaredo, dove sono previsti nuovi autosili nonché la creazione di un nodo intermodale ben servito dalle parti della pista di ghiaccio (dovrebbe arrivarci anche il tram-treno). Per arrivare al comparto scolastico si pensa poi alla creazione di un sistema ettometrico (un sistema di trasporto pubblico a corto raggio e automatico, come un ascensore inclinato).

E a sud?

Tutto tace, infine, per quanto riguarda gli edifici a sud. Se ne conosce il futuro immediato, ma dato il loro stato vien da chiedersi se non se ne stia valutando la dismissione.

Oggi nella zona sud del comparto di Trevano c’è il Centro studi, cinque edifici realizzati nel 1963 dagli architetti Sergio Pagnamenta e Attilio Marazzi. Cinque edifici che abbisognano di una profonda ristrutturazione. Quando si pensava di trasformarli nelle sedi provvisorie del Liceo 1 e del Liceo 2 di Lugano - ipotesi poi scartata anche per i costi - un loro restauro parziale era stimato in almeno una dozzina di milioni di franchi.

Oggi sono pressoché vuoti: sono ancora bene utilizzati lo stabile con l’aula magna, la mensa, e la stabile a essa affiancata, dove si trova la facoltà di Conservazione e restauro della SUPSI. Per i prossimi 7-9 però potrebbero poi arrivare due nuovi ospiti, in attesa della sistemazione definitiva. Il DECS intende infatti insediarvi parte dell’Istituto della transizione e del sostegno professionale (direzione e Semestre di motivazione) e parte del Centro scolastico per le industrie artistiche (CSIA), in particolare la Scuola cantonale d’arte. Questo investendo 4 milioni, se il Gran Consiglio darà luce verde.

I nuovi arrivati troveranno spazio sia nel primo stabile a destra giungendo da Trevano, sia al primo piano e nel seminterrato dello stabile che si affaccia su Cornaredo. Esclusi i piani superiori: rimetterli a posto prima di avere un progetto per tutto il comparto sarebbe troppo costoso (cemento armato danneggiato, tende malfunzionanti, servizi igienici in cattive condizione, niente aria condizionata). Questo, sostiene il Cantone, è semmai il tempo degli investimenti puntuali.