Mendrisiotto

Trucchi e costumi di sempre alle cavalcate dei Re Magi

Per l’Epifania ad Arzo e Castel San Pietro si rinnoveranno le sfilate con i tre protagonisti a cavallo che portano i doni per Gesù Bambino – Le rappresentazioni prevedono il trucco facciale per più di un partecipante – Gli organizzatori: «Mai avuto reclami, andiamo avanti come è sempre stato»
©Gabriele Putzu
Lidia Travaini
09.12.2024 06:00

Il tema era prepotentemente finito all’ordine del giorno alla vigilia delle Processioni storiche di Mendrisio dello scorso marzo (poi annullate a causa del maltempo). Alcuni «rumors» erano però emersi già prima, in relazione alle sfilate dei Re Magi in programma in diverse località del cantone per l’Epifania.

Ci riferiamo alla pratica di dipingere il volto di alcuni figuranti alle sfilate tradizionali: i Mori per la Funziun di Giüdee, ma anche i Re Magi delle cavalcate a loro dedicate nel giorno dell’Epifania.

A far discutere tanto da portare gli organizzatori a «sospendere» la decisione, era stata la scelta di rinunciare al trucco facciale per i Mori da parte del Consiglio di fondazione delle Processioni Storiche di Mendrisio. «Perché le tradizioni evolvono e per dimostrare rispetto per le diverse sensibilità», era stato spiegato. Sullo sfondo il delicato tema del blackface e della messa in scena della diversità.

In attesa di conoscere la decisione per il 2025 delle Processioni storiche abbiamo chiesto a chi organizza le Cavalcate dei Re Magi nel Mendrisiotto se il tema è stato affrontato nel corso delle fasi preparative degli eventi in programma il 6 gennaio. Ebbene, si sfilerà ad Arzo e Castel San Pietro e le sfilate saranno «tradizionali». Così ci spiegano subito gli organizzatori di entrambi gli eventi, non nascondendo che l’argomento del trucco facciale non è mai davvero stato... un tema.

I promotori delle due sfilate – per Castello il Carnevaa di Cavri e per Arzo il Gruppo Cavalcata dei Re Magi – sono sostanzialmente allineati. «È una tradizione che si ripete da 40 anni, una sfilata religiosa e una rappresentazione che nessuno ha mai messo in discussione, quindi andiamo avanti come è sempre stato», ci spiegano gli organizzatori dell’evento del quartiere mendrisiense. «Non è mai stato argomento di discussione – confidano invece i promotori castellani – perché i nostri costumi e trucchi non hanno l’intento di mancare di rispetto o deridere nessuno». Se il nostro interlocutore parla di derisione è perché il trucco facciale è spesso legato al tema del blackface, ossia allo stile di trucco teatrale che porta a dipingere un volto di nero in modo marcatamente non realistico, esasperando una serie di stereotipi negativi.

Tornando alle cavalcate in programma nel Mendrisiotto il 6 gennaio, i Re Magi saranno come sempre uno di pelle nera (Baldassarre), uno dai tratti mediorientali (Gaspare) e uno di carnagione bianca (Melchiorre). «In passato ci è capitato di non dover truccare un Re Magio perché si era proposto un ragazzo di colore, se non ci sono candidature però trucchiamo il volto senza farci problemi», aggiungono gli organizzatori di Castel San Pietro.