Truffare per aiutare la famiglia, ma la «strategia» lo porta in cella
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L’intento era per così dire nobile: dare un futuro migliore alla sua famiglia. Per raggiungere tale scopo ne ha però fatte un po’ di tutti i colori. Dalla truffa, all’appropriazione indebita, alla cattiva gestione. Tanto che al 52.enne italiano alla sbarra oggi di fronte alla Corte delle Assise criminali presieduta da Amos Pagnamenta non è rimasto più nulla. Né gli averi, né gli affetti. «Vuoi dare un futuro migliore alla tua famiglia, ma poi a un certo punto ti accorgi che la tua famiglia non vuole soldi, ma vuole te. E ho perso tutto», ha spiegato in aula l’uomo, processato in procedura di rito abbreviato. «So di aver sbagliato e ne sto pagando le conseguenze, chiedo scusa», ha aggiunto.
Il 52.enne, patrocinato dall’avvocatessa Rosa Maria Cappa, è stato condannato a una pena detentiva di 36 mesi, di cui 12 da espiare (e 24 sospesi per un periodo di prova di 4 anni), pena parzialmente aggiuntiva a una condanna pecuniaria inflittagli nel settembre 2018. Ordinata altresì un’espulsione di 10 anni dal territorio svizzero.
I crediti COVID e la Porsche
L’uomo, che ha ammesso i fatti ricostruiti nell’atto d’accusa stilato da Daniele Galliano, è stato ritenuto colpevole di truffa aggravata, appropriazione indebita ripetuta, amministrazione infedele aggravata ripetuta, cattiva gestione ripetuta, omissione della contabilità ripetuta, falsità in documenti ripetuta, conseguimento fraudolento di una falsa attestazione, inganno aggravato nei confronti delle autorità ripetuto. Comportamenti illeciti commessi tra il febbraio 2017 e il gennaio 2022, principalmente a Rancate. Lì aveva infatti sede una delle società a lui riconducibili e da cui sono «partite» le scorrettezze, per centinaia di migliaia di franchi. È ad esempio di quasi un milione il «bottino» delle truffe commesse. Richiedendo crediti COVID a cui non aveva diritto, allestendo documentazione fittizia per ottenere contratti e prestiti, e altro. Ma l’uomo ha anche allestito 37 fatture fittizie, firmato contratti di lavoro falsi per far ottenere permessi di dimora B a pagamento, si è appropriato di 5 vetture in leasing (tra cui una Porsche Cayenne) e ha attinto «trovandosi in difficoltà finanziaria, a piene mani dai conti delle società da lui amministrate», si legge nell’atto d’accusa.