Lugano

Un aiuto puntuale anche per il caro energia

Ecco il nuovo Regolamento sociale della Città – Tra le categorie di spesa per le quali è possibile chiedere un sostegno c’è anche quella dei costi energetici – Lorenzo Quadri: «Puntiamo molto sulla consulenza per supportare al meglio il cittadino»
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
04.09.2024 17:15

Famiglie monoparentali, persone che vivono sole, persone sprovviste di formazione post-obbligatoria e senza attività lucrativa, giovani che non lavorano e non sono neppure in formazione, cittadini over 50 che non hanno un’occupazione. Sono queste le categorie di cittadini più svantaggiate e che a Lugano potrebbero aver bisogno di aiuto. Ed è per loro che la Città, già nel 2007, si è dotata di un Regolamento sociale, il quale è stato aggiornato per rispondere più efficacemente alle molteplici sollecitudini legate al fenomeno della povertà.

Approvato dal Consiglio comunale il 2 ottobre dello scorso anno, il documento rinnovato è entrato in vigore lo scorso 1. settembre. Un adattamento, spiega il capodicastero Socialità di Lugano, Lorenzo Quadri, che non è stato pensato «per rispondere a un’improvvisa urgenza. «Dopo un aggiornamento nel 2012, il regolamento è stato rivisto per adattarsi alla situazione in evoluzione». Il nuovo Regolamento è frutto di un’analisi che ha considerato non solo l’evoluzione della povertà a Lugano, come evidenziata dallo Studio Tiresia del 2021 Una radiografia della situazione socioeconomica della popolazione residente, ma anche l’esperienza “sul campo” dei servizi della Divisione Socialità. Insomma, lo strumento nelle mani della Città è stato affinato dopo aver tracciato l’identikit di chi è a rischio povertà, di che cosa potrebbe aver bisogno e di che cosa è stato fatto in questi anni. L’obiettivo resta sempre quello di sostenere puntualmente e in maniera risolutiva le persone che si trovano, anche solo temporaneamente, in una situazione di disagio economico, «senza sgravare altri enti pubblici dai loro compiti». A titolo di paragone, un anno la Città eroga in media 700-800 mila franchi di aiuti e il sostegno medio si attesta sui 1.000-1.200 franchi per ogni caso.

Il dialogo con l’utenza

Più in dettaglio, la Divisione socialità ha introdotto nuovi elementi nella riflessione, come le categorie svantaggiate e i potenziali ambiti di intervento, per ampliare le misure nella lotta alla povertà. Detto delle categorie svantaggiate, tra i potenziali ambiti di intervento troviamo le famiglie, le pari opportunità educative e formative, il sostegno alla prima infanzia, l’integrazione sociale e professionale, la formazione degli adulti, il recupero delle competenze di base, l’alloggio e l’indebitamento eccessivo. La parola d’ordine del regolamento, prosegue Quadri, è “flessibilità”. «Abbiamo incentivato la consulenza all’utenza, fondamentale per conoscere la situazione e capire come supportare al meglio il cittadino. Il regolamento è adattabile e non suddiviso in rigide categorie che lasciano fuori qualcuno. Chi gestisce ogni pratica dovrà fare una valutazione». Insomma, il lato umano sarà fondamentale. Non ci si limita cioè ad applicare dei semplici parametri; un lavoro che potrebbe svolgere l’intelligenza artificiale, per intenderci. Senza contare che nell’ambito della consulenza può emergere il fatto che chi richiede queste prestazioni non ha attinto a tutti gli aiuti disponibili. «Capita che le persone che si rivolgono allo sportello non conoscano gli assegni famigliari oppure le prestazioni RIPAM», spiega Quadri.

Che cosa cambia

Rispetto al vecchio regolamento è stata introdotta una nuova categoria di spesa, quella dei costi energetici dell’abitazione primaria e sono state specificate meglio alcune categorie di spesa. I limiti di reddito che danno accesso alle prestazioni sono stati inoltre adeguati verso l’alto. Le spese per le quali è possibile chiedere delle prestazioni sono le seguenti: abitazione primaria e deposito di garanzia per locazione dell’abitazione primaria; costi energetici dell’abitazione primaria (nuovo); cure mediche, comprese le cure dentarie; formazione e perfezionamento professionale; attività scolastiche ed extrascolastiche; partecipazione di minorenni a colonie, corsi estivi e doposcuola; servizi funebri e di sepoltura; eventi straordinari e altri bisogni puntuali (spese impreviste che incidono in modo rilevante).

Possono presentare richiesta tutte le persone che hanno un mancato conseguimento del reddito disponibile residuale, stabilito dal Regolamento; hanno il domicilio o la dimora (permesso B) nel Comune da almeno 3 anni consecutivi, con interruzioni inferiori ai 6 mesi. Gli importi massimi erogabili sono di 3.000 franchi per persona sola, 4.000 per due persone e 500 per ogni persona in più.
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