Un avanzo d’esercizio davvero «straordinario»

«Soddisfacente ma da relativizzare». Lo è il risultato d’esercizio 2024 della Città di Mendrisio, migliore di circa 8,4 milioni rispetto a quanto tratteggiato nel preventivo. Altrimenti detto, lo ha sottolineato il sindaco Samuele Cavadini durante la conferenza stampa organizzata per presentare i bilanci contabili dello scorso anno: «Non bisogna lasciarsi prendere dall’emotività, al momento non vediamo la necessità di modificare la pressione fiscale». Né subito, né più tardi in questa legislatura, anche se tutto può mutare molto in fretta.
Sorprese e spoiler
Va detto che il risultato annunciato non è totalmente una sorpresa. Uno spoiler della buona notizia in arrivo era già stato fatto nel corso dell’ultima seduta di Legislativo. Tornando ai numeri, il Municipio ha chiuso il 2024 in nero anziché in rosso, con un avanzo d’esercizio di 4,8 milioni (a preventivo si stimava un disavanzo di 3,6 milioni), risultato frutto di uscite per 97,8 milioni, entrate per 55,2 milioni e un fabbisogno di 42,7 milioni coperto da un gettito di 47,5 milioni di franchi. Il moltiplicatore politico è del 77%, quello aritmetico, si attesta al 69,25%.
A discostarsi dalle cifre preventivate sono soprattutto le entrate, con uno scostamento di 11 milioni circa. Spiegato con le parole del sindaco, a giocare un ruolo decisivo in questa partita sono state: «Sopravvenienze più alte del previsto per 6 milioni, imposte suppletorie per 1,4 milioni in più del preventivo e 2 milioni extra dalle imposte alla fonte». Ma un ruolo lo hanno avuto anche «gli sforzi per contenere la spesa, lo spostamento di alcune spese e investimenti, così come un miglioramento nelle uscite». Un esempio in questo senso sono le spese di trasferimento, cioè gli oneri nei confronti del Cantone: «Sono sempre in aumento, ma il trend si è un po’ attenuato, nel 2024 l’aumento è stato di circa 800.000 franchi, quando di solito è di vari milioni».
«Non è un errore»
La parola d’ordine sembra essere prudenza. Ancora una volta, verrebbe da dire, perché il miglioramento contabile è strettamente legato a delle valutazioni prudenziali fatte negli scorsi anni. «Lo scostamento tra preventivo e consuntivo non è da considerare un errore – ha evidenziato il segretario comunale Massimo Demenga –. È legato alla valutazione molto prudenziale del gettito nell’anno della pandemia e in quelli successivi di inizio della crisi internazionale, con lo scoppio della guerra e l’inflazione, ad esempio». «È piuttosto ricorrente che ci siano scostamenti anche marcati tra preventivo e consuntivo, siamo in buona compagnia», gli ha fatto eco il sindaco.
Dalla prudenza passata, a quella futura. «La situazione finanziaria è sana e sotto controllo, ma richiede monitoraggio continuo perché il contesto economico può variare molto velocemente», così il sindaco facendo riferimento anche ai dazi di Trump. Allacciando il ragionamento alla pressione fiscale, «il risultato migliora il moltiplicatore aritmetico – non ha nascosto Cavadini –, ma le proiezioni contenute nel Piano finanziario non sono da moltiplicatore a questi livelli». La pressione fiscale rimarrà quella attuale: 77% per le persone fisiche, 82% per quelle giuridiche (distinzione introdotta dal 2025) e non cambierà nemmeno il controllo meticoloso sulle finanze. «Si tratta di un anno che non può essere replicato e straordinario, l’attenzione deve rimanere alta».
Oltre i numeri
In un consuntivo ci sono molti numeri, ma il bilancio annuale di un’amministrazione non è fatto solo di cifre. «C’è tanto lavoro oltre i numeri», ha concluso il sindaco elencando alcuni dossier a cui sono state dedicate molte risorse lo scorso anno: la riorganizzazione amministrativa, i servizi online e i nuovi canali social, la strategia di marketing territoriale – «Sarà presentata presto» – e, per finire, un altro spoiler: «Abbiamo fatto grossi passi avanti con il progetto per trasformare le AIM in ente autonomo, il messaggio arriverà nei prossimi mesi».