Il caso

Un campo da calcio sacrificato a Giubiasco?

Tre deputati socialisti interrogano il Governo sul rettangolo verde liberamente accessibile alla popolazione nei pressi dell'autostrada: «Sarà veramente smantellato per far posto al padel?»
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Bellinzona
14.03.2023 12:10

C’è un campo di calcio in pericolo a Giubiasco. Lo sostengono tramite un’interrogazione al Governo cantonale i deputati socialisti al Gran Consiglio Danilo Forini, Laura Riget e Fabrizio Sirica. Si tratta del rettangolo verde ubicato in prossimità dell’autostrada e del fiume Morobbia, ed è denominato popolarmente «Strade nazionali», lasciando intendere che lo stesso rientri nelle opere che la Confederazione aveva realizzato nei decenni passati quali compensazioni per i cantieri della A2. Dopo una prima fase di utilizzo più intensivo, con la costruzione del nuovo stadio comunale qualche chilometro più a sud il campo è da qualche decennio a disposizione della popolazione e di alcune squadre di calcio. Il proprietario, ricordano i granconsiglieri, è il Cantone che ha sottoscritto con il Comune (dapprima Giubiasco ed ora la nuova Bellinzona) una convenzione che prevede che la Città si occupi della sua manutenzione.

Una disciplina in espansione
Nelle adiacenze si trovava anche un roller park, di recente demolito per lasciar spazio all’edificazione di una tensostruttura per la pratica del calcetto indoor, con annesso esercizio pubblico. Di recente è però emersa l’ipotesi che il campo possa essere smantellato dal Cantone al fine di far posto ad una nuova struttura per la pratica del padel, disciplina in espansione. «Se per le squadre di calcio toccate da questo intervento si menziona l’individuazione di possibili alternative, per la cittadinanza verrebbe meno la possibilità di usufruire gratuitamente e liberamente di questo spazio verde dedicato allo sport – sottolineano Forini, Riget e Sirica - Tale possibilità è apprezzata e sfruttata regolarmente, specialmente durante la bella stagione, da numerose persone (giovani e meno) e famiglie»

«La Città è stata coinvolta?»
I socialisti chiedono quindi al Consiglio di Stato se questa ipotesi corrisponde al vero, e se cioè quegli spazi pubblici saranno destinati «ad un utilizzo privato-commerciale». Inoltre, in tutto questo la Città di Bellinzona è stata consultata? Sono state valutate le implicazioni pianificatorie? E ancora, «è stata considerata anche l’immediata vicinanza della "porta nord" del futuro Parco del piano di Magadino, che potrebbe portare ad uso pubblico e qualificato di tutto il sedime?». Chiedono infine se il Governo «ritiene importante garantire l’esistenza di questo luogo verde, di sport e di ritrovo, accessibile liberamente e gratuitamente al pubblico».