Alle criminali

Un fiume di cocaina tra la Spagna e Locarno

A processo un uomo di 33 anni e la sua compagna di 21 accusati di un traffico di tre chili di stupefacente
© CdT/Chiara Zocchetti
Spartaco De Bernardi
07.04.2025 13:15

(Aggiornato alle 19.30) «Quella che ha dimostrato è una capacità stupefacente nel trattare ogni tipo di droga: dalla cocaina all’eroina, senza dimenticare l’hashish». Il procuratore pubblico Roberto Ruggeri non ha alcun dubbio su chi della coppia sia la figura dominante che reggeva le fila dell’ingente traffico di droga sgominato dagli inquirenti poco prima del Natale 2023: il 33.enne ticinese a processo da ieri di fronte alla Corte delle Assise Criminali presieduta dal giudice Marco Villa (giudici a latere Monica Sartori-Lombardi e Luca Zorzi). La sua compagna di 21 anni, o forse sarebbe meglio dire ex compagna visto le accuse che il 33.enne ha tentato di scaricarle addosso, è figura secondaria dell’intensa attività di spaccio gestita sulla piazza locarnese. Per lei, di nazionalità cubana e dimorante nel Locarnese fino all’arresto, l’accusa - promossa dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri - e la difesa - sostenuta dall’avvocato Nicola Matasci - hanno concordato una pena non superiore ai tre anni di detenzione (accordo ancora tutto da ratificare da parte della Corte): l’accusa ha inoltre chiesto che venga espulsa per cinque anni dalla Svizzera, richiesta alla quale la donna si oppone. «Sono qui da sei anni e con Cuba non ho più contatti se non con mia madre che vive all’Avana. Lì non potrei far crescere mia figlia come vorrei. Il mio desiderio è di poter restare in Ticino e concludere l’apprendistato quale assistente dentale che ho interrotto quando ero incinta».

Già condannato a più riprese

Per l’uomo la richiesta di pena formulata dal pp Ruggeri è invece di 8 anni e 6 mesi, ai quali va aggiunta una multa di 2.000 franchi. Oltre alla gravità dei reati commessi, il 33.enne è anche plurirecidivo, essendo già stato condannato tre volte per reati legati agli stupefacenti e al riciclaggio di denaro. «Non c’è il due senza il tre ed il quattro vien da sé», ha commentato il rappresentante della pubblica accusa, sottolineando come per l’uomo quello che si sta celebrando è già il quarto processo di fronte ad una Corte delle Assise criminali. «Ho trascorso in carcere almeno 8 anni della mia vita», ha riconosciuto l’imputato. «Vengono i brividi a leggere il suo casellario giudiziale», ha proseguito il pp Ruggeri che al 33.enne contesta anche di aver fatto uso di sostanze dopanti. «Non tutte quelle che ho acquistato online per uso personale sono sostanze dopanti. Alcune servono per curare gli infortuni ed altre sono prodotti estetici», ha contestato l’uomo».

Tre viaggi in quattro mesi

I reati principali dei quali la coppia deve rispondere sono legati a tre chili di cocaina acquistati in Spagna e trasportati in auto fino a Locarno dove una parte, poco meno di un chilo, è stata venduta a consumatori locali tra il luglio ed il dicembre del 2023. Tre viaggi in quattro mesi compiuti a bordo dell’auto che il 33.enne aveva acquistato in leasing e nella quale aveva occultato la droga creando un ricettacolo nel paraurti posteriore. Ad accompagnare i due vi era la figlioletta, nata nel mese di aprile. «Una famiglia stile “Mulino Bianco” non avrebbe insospettito le guardie di frontiera», ha osservato a tal proposito il giudice Villa. «Non era per questo che la portavamo con noi; volevamo ci stesse vicina», ha ribattuto la 21.enne. Al riguardo al quantitativo di cocaina trafugata dalla Spagna, il suo compagno ha invece sostenuto che si è trattato solo, si fa per dire, di 2,5 chili. A consumatori della piazza locarnese ne avrebbe quindi venduti solo 500 grammi e non oltre 900 come indicato nell’atto d’accusa. I restanti due chili, insieme a 480 grammi di eroina, vennero sequestrati dagli inquirenti al momento dell’arresto della coppia avvenuto il 19 dicembre 2023. «Li avrei venduti anche quelli per pagare il debito che avevo con i miei fornitori e per trarne un guadagno», ha risposto il 33.enne alle domande del presidente della Corte. La droga, ha sostenuto, l’avrebbe infatti acquistata a credito e da rimborsare gli rimarrebbero ancora circa 43.000 euro.

Un guadagno di 87.000 franchi

In precedenza, più precisamente tra il novembre 2021 ed il maggio 2023, l’uomo, stando all’accusa, si sarebbe reso colpevole dello spaccio altri due chili di cocaina (lui ammette una vendita di soli 55 grammi) e 420 grammi di hashish a Locarno e in altre località svizzere. In occasione del suo arresto, nella Smart parcheggiata sotto casa furono inoltre rinvenuti ulteriori 184 grammi di cocaina e due chili di hashish. I guadagni ottenuti con la vendita degli stupefacenti ammontano, secondo l’accusa, ad 87.000 franchi. Cifra che il 33.enne contesta, ritenendola eccessiva. Così come ha contestato l’accusa di guida senza patente. Oggi la parola passa agli avvocati difensori.