Un futuro per l'Osteria del Porto

Lugano, il Municipio ha scelto il vincitore del concorso di locazione per il ristorante in zona foce: è il noto chef Silvio Galizzi
Red. Online
14.05.2016 05:19

LUGANO - Si erano presentati in sei al concorso indetto per la locazione dell'Antica Osteria del Porto. Giovedì il Municipio di Lugano ha scelto chi riaprirà lo storico esercizio pubblico situato nella zona della Foce, di proprietà della Città (e amministrato dalla Cassa pensioni), chiuso dallo scorso gennaio. Si tratta del noto chef ticinese Silvio Galizzi.Un nome (ma anche un volto, vista la pluriennale presenza televisiva) noto nella regione, per l'esperienza maturata in alcuni rinomati ristoranti cittadini, ma anche all'estero, in particolare all'inizio della carriera (tra cui il celebre locale San Domenico di New York). Dagli anni Ottanta fino a pochi anni fa è stato chef e proprietario dello stellato ristorante Al Portone di Lugano (rilevato dal padre Roberto). Un altro recente capitolo della sua lunga esperienza di chef si è svolto a Castelrotto, nel B&B Vallombrosa della Tenuta Tamborini. Infine da novembre 2014 fino a fine 2015 è stato executive chef del ristorante Seven del Casinò di Lugano.Nel frattempo è apparso spesso alla RSI dapprima con Bigio Biaggi a «Cosa bolle in pentola» e poi in altre trasmissioni tra cui «In Compagnia», «I Cucinatori» e «Piattoforte». Da poche settimane era tornato ad affiancare il padre al Grotto dei Pescatori di Caprino. È un curriculum di tutto rispetto quindi il suo, che la Città si augura possa essere la carta vincente per assicurare un futuro all'Antica Osteria del Porto.

Come noto il ristorante ha chiuso i battenti in gennaio, dopo 14 anni, lasciando a casa tutti i dipendenti. In novembre la Città, che da circa tre mesi non riceveva la pigione, aveva inviato la disdetta dell'affitto. In autunno, di fronte alle palesi difficoltà finanziarie del locale, si era tra l'altro già tenuta un'udienza in pretura. All'origine della crisi c'era stato il cantiere della rinaturazione della foce protrattosi per otto mesi, rendendo inagibile la zona e poi – secondo quanto affermato dall'ex gerente – la successiva abolizione dei posteggi. Ad incidere sull'andamento sono stati anche altri fattori (comuni a tutto il settore della ristorazione),come il cambio franco-euro sfavorevole e le pessime condizioni meteorologiche dell'estate 2014.