Infrastruttura

Un «Fyllingsdalstunnelen» anche per il Luganese?

L’Associazione traffico e ambiente ha scritto alle autorità affinché valutino la possibilità di usare il cunicolo di sicurezza delle futura galleria Breganzona del tram-treno anche come percorso ciclopedonale, sulla scia di un’idea norvegese
Come presenta la piazza sotterranea posta a metà del tunnel norvegese.

Il «Fyllingsdalstunnelen» è stato inaugurato nella primavera del 2023 a Bergen, in Norvegia, e ne hanno parlato in tanti. Perché si tratta della galleria più lunga al mondo pensata appositamente peri i ciclisti, con i suoi 2,9 chilometri che ospitano una corsia ciclabile larga 3,5 metri, una pedonale larga 2,5, una sorta di piazza a metà percorso per «spezzare» l’orizzonte visivo, e luci e murales di diverse forme e colori, pure per interrompere la monotonia. È costato poco meno di una trentina di milioni di franchi ed è già divenuto un’attrazione turistica. A renderlo particolare è la sua doppia funzione: in origine era infatti il cunicolo di sicurezza per la vicina galleria del tram; cunicolo che si sarebbe dovuta realizzare in ogni caso.

Ora: anche nel Luganese si sta lavorando per creare una rete tram-treno, il cui punto forte sarà la galleria Breganzona, che con i suoi 2,1 chilometri collegherà il Piano del Vedeggio con il centro città. Perché non prendere spunto dai norvegesi? Se lo è chiesto il consigliere nazionale e presidente dell’Associazione traffico e ambiente (ATA) Bruno Storni, che a tal proposito - proprio tramite l’ATA - ha scritto nelle scorse settimane ai Comuni interessati al progetto, in particolare Lugano, e alla Commissione regionale dei trasporti del Luganese per chiedere di valutare la fattibilità dell’opera e capire se vi sia interesse. Il Comune di Bioggio, ad esempio, ha scritto di ritenere la proposta interessante.

Da Bioggio un primo sì

«Più che un sostegno, al momento la nostra è una valutazione di principio, anche perché è la prima volta che ci viene presentata questa proposta – precisa il sindaco di Bioggio, Eolo Alberti. – L’idea è quella di poter accedere, per il tramite del cunicolo di sicurezza, a un passaggio ciclabile che consentirebbe di raggiungere il centro città in sette minuti. Capiamo, però, che a livello di sicurezza dovranno essere valutati determinati aspetti, come quelli tecnici e soprattutto a livello strutturale e di dimensioni». Per Alberti, quindi, se ci dovesse essere la possibilità di passare dalla teoria alla pratica, il Comune non si tirerebbe indietro, anche se un ruolo importante lo giocherà «l’incidenza dei costi». Al netto, bisognerà prima di tutto capire se l’intervento possa essere fattibile o meno dal punto di vista tecnico. Un quesito che si è posto anche il sindaco.

Chiesto un incontro

Ed è proprio questo che l’ATA spera innanzitutto di ottenere con il suo scritto: un incontro per capire se tecnicamente e finanziariamente ci siano i margini necessari per concretizzare l’idea. «Anche perché a oggi come ATA non abbiamo molti dettagli su come è immaginato il cunicolo di sicurezza», ci dice Storni. Alcune informazioni si trovano nel messaggio che accompagnava il finanziamento dell’opera in Gran Consiglio, che risale ormai al 2017. In esso si legge ad esempio che il cunicolo «correrà parallelo alla galleria principale dal portale ovest» per 1.430 metri dal portale ovest (lato Malcantone). Subito dopo si aggiunge che trovandosi il portale sant’Anna (lato città) «in territorio urbano con spazi ridotti, potrà essere effettuato solo un breve contro-avanzamento che comprenderà la messa in sicurezza del portale stesso e il passaggio delicato, con poca copertura, al di sotto di alcuni stabili esistenti». Vi è poi da sottolineare che il cunicolo verrà messo in sovrapressione solo in caso d’emergenza. Per contro, ad esempio, i cunicoli di sicurezza autostradali sono sovente costantemente in sovrapressione rispetto alle gallerie, e questo è un ostacolo pressoché insormontabile a un loro adattamento in percorso ciclabile. È quanto accaduto per esempio alla Vedeggio-Cassarate, dove a suo tempo una proposta di inserire nel cunicolo una ciclabile era stata avanzata, ma senza successo.

Un occhio ai contributi federali

Un altro obiettivo dell’ATA è anche quello di riuscire a far confluire l’opera in un prossimo Programma d’agglomerato (PAL5), una possibilità che sbloccherebbe fondi federali per l’opera compresi fra il 30 e il 50%: «Sicuramente, se tecnicamente realizzabile, l’adattamento a ciclopista del cunicolo costerà diversi milioni, ma credo che il suo finanziamento con un’importante partecipazione federale dovrebbe essere fattibile», afferma Storni.

Anche a livello di tempistiche non vi sarebbero problemi a mente del presidente di ATA. Come noto per una serie di ricorsi e decisioni il tram-treno è ancora in cerca di un progettista e ci dovrebbe essere spazio per lavorare all'adattamento dell cunicolo di sicurezza senza ritardare ulteriormente l’opera.

I benefici dell’opera

Quanto ai vantaggi della proposta, con il cunicolo si creerebbe un accesso pianeggiante dal Malcantone e dal Piano del Vedeggio al centro città che oggi manca e che potrebbe ulteriormente contribuire a sgravare il traffico motorizzato in una regione peraltro in cerca di nuove soluzioni dopo il nuovo ripensamento del progetto di circonvallazione tra Agno e Bioggio.