In libreria

Un libro per raccontare dove affondano le radici della vite

Oltre 600 pagine, un’enciclopedia per conoscere meglio la viticoltura svizzera. In Ticino c’è un vigneto che sorge per metà sulla placca europea e per l’altra su quella africana
Il dr. Markus Felber, geologo, che ha curato la parte ticinese della pubblicazione.
Tarcisio Bullo
Tarcisio Bullo
19.12.2018 16:44

MORBIO INFERIORE - Il linguaggio dell’enologia fa spesso ricorso a termini che hanno a che fare con la geologia: non è raro sentire, quando si parla di un vino, che abbia caratteristiche «minerali». Ma anche le etichette, soprattutto in Ticino, da questo punto di vista sovente parlano chiaro, facendo spesso riferimento a toponimi che caratterizzano e definiscono il territorio.

Non bisogna stupirsi, dunque, se infine la geologia ha voluto occuparsi della vigna e della produzione vinicola.

“Roche et vin” è il titolo di un libro, di oltre 600 pagine, presentato presso la Casa del vino Ticino: più che di un solo volume, sarebbe il caso di parlare di più volumi, una sorta di enciclopedia, dato che l’opera è raccolta in un libro e in dieci fascicoli, ognuno dei quali dedicato a una zona vitivinicola nazionale.

Naturalmente, una parte dedicata al Ticino non poteva mancare, ma va rilevato subito che la pecca di quest’opera è di essere stata pubblicata soltanto in francese e tedesco. “Confidiamo, in futuro, di poterla leggere anche in italiano” ha detto nel corso della presentazione il Consigliere nazionale Marco Romano, presidente dell’Interprofessione svizzera della vite e del vino. Per ora però non se ne parla, per una questione economica evidentemente, anche se almeno per il quaderno dedicato al Ticino uno spiraglio ci potrebbe essere: “In questo caso non abbiamo problemi di traduzione, i testi originali infatti sono stati redatti in italiano” ha detto il dottor Markus Felber, geologo, che ha curato soprattutto gli aspetti dell’opera dedicati al Ticino. Va detto ancora che il libro è il frutto di un lavoro durato una decina d’anni, che ha chiamato alla sua redazione una sessantina di persone (tutte hanno lavorato a titolo gratuito) sotto la supervisione di Rainer Kündig, svizzero tedesco molto amante del Malcantone.

“Lo scopo dell’opera era di indagare sul rapporto che esiste tra la pianta, la vite, e il sottosuolo in cui mette le proprie radici. Prendendo in considerazione tutto il territorio svizzero, abbiamo dovuto affrontare un lavoro molto complesso. Spiace non essere riusciti a tradurre l’opera in italiano, ma per una pubblicazione così imponente non c’è un mercato sufficiente in Ticino e Grigioni italiano” dice Markus Felber che aggiunge: “il libro non è un trattato scientifico, abbiamo affrontato e descritto le varie situazioni con un approccio basato su tanti aneddoti e curiosità”. Tra queste, ce n’è una che merita di essere raccontata, quella del vigneto situato nella zona delle colline a est di Giubiasco che per metà sorge sulla placca europea, a nord, e per l’altra metà su quella africana.

Qualcuno, oltre San Gottardo, si è già sbilanciato affermando che questa è la miglior opera mai pubblicata sui vigneti e il vino in Svizzera, un’opera che, raccontando anche le visite a parecchi viticoltori dal vissuto particolare, contribuirà ad avvicinare il grande pubblico al mondo vitivinicolo. “Ne abbiamo bisogno – dice ancora Marco Romano – perché quando si pensa al nostro Paese non si pensa mai alla viticoltura, ma alla neve, al cioccolato e agli orologi, e ciò nonostante il fatto che basti guardarsi attorno per scoprire paesaggi meravigliosi modellati anche grazie alla coltura della vigna”.

Dello stesso avviso è anche il direttore di Ticinowine Andrea Conconi: “Abbiamo sempre detto che vogliamo raccontare non solo cosa sta dentro un bicchiere, ma anche dietro al contenuto del bicchiere. In questo senso, quest’opera darà un grande contributo per far conoscere il mondo della viticoltura”.

Chi fosse interessato può acquistare il libro presso la Casa del vino Ticino a Morbio Inferiore, il costo è di 85.- franchi.