“Un metodo stravagante di fare impresa”

L'OCST denuncia un cantiere presso la casa delle direttrice di Job Contact, che avrebbe ingaggiato propri lavoratori per svolgere il compito, a salari inferiori da quelli previsti - La replica: "Contenuti subdoli e fuorvianti"
Paolo Locatelli, responsabile OCST per l'edilizia e vice segretario cantonale
Red. Online
22.12.2016 11:26

LUGANO - "Il panorama dell'edilizia cantonale si arricchisce di un ulteriore metodo stravagante di fare impresa". Comincia così il comunicato con cui l'OCST denuncia un presunto caso di dumping presso la Job Contact SA di Lugano, un'agenzia di prestito di personale. Si tratta di un caso stravagante in quanto riguarda un lavoro di ristrutturazione presso la casa di proprietà della direttrice dell'azienda, lavoro per cui sono stati messi sotto contratto otto propri lavoratori (muratori, giardinieri, piastrellisti, elettricisti, pittori e gessatori), a salari inferiori da quelli previsti. Inoltre, l'azienda "non è nemmeno iscritta all'albo imprese Lepicosc per le opere edili né all'albo imprese LIA per le opere da artigiano".

L'OCST riporta il seguente esempio: "il capo cantiere - che utilizza strumenti di lavoro propri e mette a disposizione per il trasporto del materiale un suo furgone con ponte - è classificato come manovale cat. C a fr. 25.45 all'ora invece di fr. 33.10 lordo base. Una differenza di fr. 7.75 per ogni ora di lavoro che corrisponde, mediamente, ad "un risparmio" di più di 1'360.-- franchi al mese".

Il sindacato si è quindi rivolto alle commissioni di vigilanza Lepicosc e LIA chiedendo di procedere, in via provvisionale, all'ordine di fermo lavori. Parallelamente, per una verifica delle condizioni salariali, la segnalazione è stata notificata alle Commissioni paritetiche cantonali di competenza.

Conclude l'OCST: "Si tratta di un caso emblematico di aggiramento di due Leggi cantonali (Lepicosc e LIA) e delle disposizioni contrattuali stabilite dai CCL. A ciò si aggiunge una variante dai risvolti paradossali: un'agenzia di prestito di personale che, offrendosi a questo "virtuoso" giro di manodopera, fa concorrenza sleale persino alla propria clientela".

La replica "Contenuti subdoli e fuorvianti"

La direttrice di Job Contact, in tarda mattinata, ha poi replicato alle accuse dell'OCST in una nota, definendole subdole e fuorvianti, nonché lesive della sua persona. La donna non esclude di agire per vie legali per tutelare la sua persona.

Questo il suo scritto: "Con stupore apprendo della campagna di ostracismo orchestrata a mezzo stampa nei miei confronti e verso il datore di lavoro per cui lavoro, da funzionari faziosi dell'OCST. I contenuti subdoli e fuorvianti riportati nel comunicato diramato in nome e per conto dell'OCST, oltre voler denigrare e ledere pubblicamente la mia persona, non è altro che un meschino tentativo di distogliere l'attenzione dalle responsabilità cui a breve è chiamata a rispondere l'OCST, in seguito agli atteggiamenti di suoi funzionari che al posto di un lavoro sindacale serio e rispettoso delle persone, prediligono il dileggio e l'ingiuria, pur di battere la grancassa propagandistica personale. La sottoscritta ha già conferito mandato al suo Legale, per intraprendere i passi necessari a tutela della sua persona ed onorabilità".