Un «pacemaker» che fa discutere

Quasi 13mila franchi per un «pacemaker» in Ticino, poco più di 2mila nel Canton Soletta. È la differenza che, stando a un’inchiesta del Tages Anzeiger, avrebbero pagato due nosocomi nei rispettivi Cantoni per acquistare un elettrostimolatore cardiaco.
Un particolare modello, l’Edora 8 DR-T, nel Canton Soletta ha infatti un prezzo che si attesta tra i 2.200 e gli 8.100 franchi, nel Cantone Lucerna tra i 2.200 e i 9.500, mentre in Ticino, presso l’EOC, è stato pagato ben 12.900 franchi. Al quotidiano zurighese, Doris Giulieri, a capo dell’Area finanze e controlling dell’EOC, ha spiegato che il prezzo elevato era dovuto alla piccola quantità ordinata (all’epoca ne venne comprato solo uno). E ora, dall’integrazione del Cardiocentro, sono stati ordinati molti più pacemaker e quindi «i costi unitari sono diminuiti notevolmente».
Ad ogni modo, al di là del caso specifico, stando all’indagine del Tages Anzeiger, le differenze di prezzo per i macchinari medici da un Cantone all’altro sono sovente incomprensibili. Tutto ciò, viene fatto notare, con evidenti ripercussioni sui premi di cassa malati, in un contesto in cui la trasparenza in materia di prezzi è pressoché nulla e in un settore che ogni anno genera circa il 10% dei costi totali del sistema sanitario.
Una situazione che nel nostro cantone ha subito fatto scattare una reazione politica. Il deputato del PS Danilo Forini ha inoltrato al Consiglio di Stato un’interrogazione dal titolo inequivocabile: «La salute non è un business: stop alle fregature a spese degli assicurati ticinesi». Nell’atto parlamentare, tra le varie domande, Forini chiede all’Esecutivo se «è al corrente di queste differenze» e se «ritiene possibile istituire un centro di acquisto centralizzato a livello cantonale o meglio intercantonale (in attesa di uno a livello nazionale) per contrastare il potere delle multinazionali del settore e per una migliore trasparenza dei prezzi».