Valle di Muggio

Un «patto» che unisce Scudellate ed Erbonne

Le delegazioni dei Comuni di Breggia e Centro Valle Intelvi si sono incontrate per esporre i propri progetti che verranno valorizzati al di qua e al di là del confine – La parte elvetica rilancia l’albergo diffuso e il fiume, dall’Italia si punta forte sulla Grotta dell’orso
© CdT/Archivio
Stefano Lippmann
03.08.2023 06:00

È un filo – o meglio, un sentiero – diretto quello che collega Scudellate, la frazione di Breggia in alta Valle di Muggio, ed Erbonne, piccolo insediamento della provincia di Como. Poche centinaia di metri lineari di collegamento che hanno scritto un capitolo di storia del secolo scorso. Era infatti molto attivo, all’epoca, il contrabbando tra Italia e Svizzera. Talmente florido che si arrivò perfino ad edificare una piccola caserma della Finanza. Oggi, a Erbonne, è presente un piccolo museo del contrabbando. A dividere (ma in realtà unisce) i due piccoli nuclei c’è un ponte, rinnovato. Passaggio che, negli scorsi giorni, è stato attraversato anche dal sindaco di Breggia Stefano Coduri, la vicesindaca Mariella Maghetti a altre autorità locali. Dall’altra parte, ad attenderli, c’erano gli omologhi del Comune di Centro Valle Intelvi (di cui fa parte Erbonne), tra i quali il sindaco Mario Pozzi. L’obiettivo dell’incontro transfrontaliero? Parlare di collaborazioni, obiettivi comuni e progetti. Partendo da ciò che li accomuna. «Erbonne è una piccola località, ci abitano durante tutto l’anno meno di dieci persone, una cinquantina durante il periodo estivo – ci racconta il sindaco di Breggia Stefano Coduri –. Fa parte del nuovo comune di Centro Valle d’intelvi nato dalla fusione di San Fedele, Castiglione e Casasco d’Intelvi i quali rappresentano oggi un comune di 3.500 abitanti». Un percorso per certi versi simile l’ha fatto anche la Valle di Muggio, con l’aggregazione. Di fronte a un percorso parallelo si è dunque deciso di rinsaldare i rapporti. E così, su iniziativa «lanciata dagli amici d’oltre confine, ci siamo incontrati». Un incontro positivo, che guarda al futuro. «Abbiamo un paesaggio, una natura e un territorio da gestire in comune – fa presente Coduri –. Una delle due sorgenti della Breggia nasce nel loro territorio» racconta per evidenziare la vicinanza. Non mancano nemmeno «sentieri comunicanti, oggetto di importanti contributi». E così, durante l’incontro, le parti hanno condiviso progetti che possono essere valorizzati al di qua e al di là del confine.

Turismo di qualità

Quali? Innazitutto la rete di sentieri che «permette anche percorsi circolari», rammenta Coduri. Poi, guardando con ancor maggiore attenzione al turismo, vi sono le possibilità di pernottamento. «Noi abbiamo l’albergo diffuso, mentre a Orimento hanno ristrutturato un ostello». Insomma, «nell’alta valle ci sono possibilità di pernottamenti che si rivolgono non solo al turismo di giornata». Vi sono anche realtà consolidate che verranno rilanciate. Un esempio è la Grotta dell’orso, che si trova sul lato italiano del Monte Generoso. Il Comune italiano, ci spiega il nostro intelocutore, l’ha acquistata, divenendo così proprietà pubblica comunale. Vogliono farne uno dei loro argomenti vincenti». Un’operazione che, tra l’altro, permetterà di «attirare turismo di una certa qualità e sostenibilità».

L’incontro, al netto, è dunque stato proficuo. E non sarà l’unico. «L’intenzione è di tenerci in contatto – ci conferma Coduri –. Il nostro municipale Antonio Rosa sarà la persona di collegamento. Non mancherà uno scambio regolare di informazioni». Scambio che coinvolgerà anche il Comune di Castel San Pietro il quale, oltre a condividere la sponda orografica destra della Valle di Muggio, ha un territorio che si estende sino alla vetta del Generoso. Particolare attenzione, infine, sarà dedicata al fiume Breggia, che è stato recentemente candidato all’ottenimento del certificato di WWF Perla d’acqua Plus. Un’iniziativa che «è piaciuta anche ai colleghi italiani. Permetterà la valorizzazione del fiume, anche in un’ottica culturale e storica.