«Un ragazzo allegro che mancherà a tutti»
«Un ragazzo allegro, solare, con una grande passione per la gastronomia. Mancherà a tutti». Così chi l’ha conosciuto descrive il ragazzo ritrovato privo di vita questa mattina nella zona dell’alpe di Neggia, nel Gambarogno. Del 16.enne non si avevano più notizie dal 1. settembre scorso, quando i familiari ne avevano segnalato la scomparsa alla Polizia, che aveva diramato un avviso di ricerca. Subito le forze dell’ordine si erano messe sulle sue tracce fino al tragico ritrovamento avvenuto oggi attorno alle 10.30 in una scarpata a lato della carreggiata che dal fondovalle porta all’alpe di Neggia. Una zona particolarmente impervia, il che spiegherebbe perché il corpo esanime del 16.enne sia stato ritrovato a dieci giorni dalla segnalazione della sua scomparsa. Secondo un comunicato diramato dalla Polizia cantonale, il ragazzo stava viaggiando in sella alla sua motocicletta sulla stráda d’Indéman (probabilmente scendendo verso Piazzogna) quando, in base a una prima ricostruzione e per cause che saranno stabilite dall’inchiesta, è uscito di strada all’altezza di una curva, finendo in una scarpata, dopo una caduta di una cinquantina di metri. Per le operazioni di recupero sono intervenuti agenti della «cantonale» e il Soccorso alpino svizzero.
Quella passione per la cucina
Il sindaco di Gambarogno, Gianluigi Della Santa manifesta il suo cordoglio anche a nome della comunità per la giovane vita spezzata: «Una tragica fatalità. Era un ragazzo del paese ed esprimo vicinanza alla famiglia».
Il ragazzo stava seguendo una formazione quale apprendista cuoco in una struttura sanitaria del Locarnese. La sua intenzione era probabilmente quella di seguire le orme dei suoi genitori i quali sono attivi nel campo della ristorazione con un’attività avviata da anni. Attività che, presumibilmente, una volta ottenuto il diploma e magari compiuto qualche esperienza in altri locali, avrebbe potuto rilevare.
Per lui, ad inizio settimana, era stato rinnovato l’appello per le ricerche. «Ogni segnalazione potrebbe essere cruciale per il ritrovamento», sui siti che avevano ripreso l’annuncio diramato dalla Polizia.
Dalla speranza alla tristezza
Sui media sociali, sin dall’avvio delle ricerche, c’era ancora la speranza che si potesse trattare di un allontanamento volontario: «Torna a casa che ti aspettano, oppure chiama e dai tue notizie. Per favore, fallo per i tuoi genitori, i tuoi fratellini e per la tua sorellina», aveva scritto qualcuno vicino alla famiglia. Parole di speranza che oggi, dopo che si era diffusa la notizia del ritrovamento del suo corpo privo di vita, si sono trasformate in testimonianze di cordoglio ai genitori, al fratello e alla sorella.