Un ricorso blocca ancora il Centro Ovale

Stop alla conversione in stabile per uffici - Il negozio rimasto nella struttura di Chiasso impugna la licenza edilizia
Patrick Colombo
11.04.2018 06:00

CHIASSO -  Centro Ovale Chiasso uguale imprevisti: l'implacabile regolarità delle peripezie affrontate dall'emporio sin dalla sua apertura nel settembre del 2011 ha ormai assunto i tratti di un'equazione. L'ultimo ostacolo sulla strada della conversione della struttura di via Pietro e Luisita Chiesa in stabile amministrativo è spuntato nei giorni scorsi sotto forma di ricorso. Ad impugnare la licenza edilizia rilasciata, come svelato dal Corriere del Ticino del 13 febbraio, dal Municipio della cittadina è stata la società che gestisce l'unica attività, un salone di bellezza, rimasta nell'edificio. Così, appena archiviati i marchiani errori procedurali delle autorità comunali, un altolà cantonale e la defezione di Bravofly, il cambiamento di destinazione da centro commerciale a stabile amministrativo subisce una nuova, pesante battuta d'arresto. D'altro canto, al negozio Carestore, il solo reduce dopo le chiusure in serie registrate negli ultimi anni al Centro Ovale, non restava che appellarsi al Servizio ricorsi del Consiglio di Stato per far valere le proprie ragioni. Senza il gravame, la società locataria avrebbe di fatto accettato la metamorfosi di una parte preponderante del grande magazzino in struttura per uffici, nonostante abbia firmato un contratto di affitto per degli spazi inseriti in un centro shopping. Avrebbe in sostanza aderito, con le conseguenze del caso, ad un cambiamento radicale delle condizioni operative pattuite con la proprietà dell'immobile.