Origlio

Un ricorso di vent’anni fa ha «dimezzato» il poligono

Su decisione del Tribunale cantonale amministrativo, le mezze giornate di tiro scenderanno da 19 a 9,5 per attenuare l’impatto fonico della struttura – Decisivi i lunghi tempi del progetto di uno stand regionale sul Ceneri
©CdT/Archivio
Giuliano Gasperi
01.09.2023 06:00

È un colpo rimasto in aria per vent’anni, la sentenza con cui il Tribunale cantonale amministrativo ha dimezzato le attività del poligono di Origlio. Era il gennaio del 2003 quando il Comune, rappresentato dall’avvocato Paolo Bernasconi, ricorreva contro una decisione del Consiglio di Stato favorevole alla Società Tiratori del Gaggio e relativa all’impatto fonico della struttura. No, il TRAM non ci ha messo così tanto tempo per arrivare a un verdetto. La vertenza, a un certo punto, era stata sospesa in virtù del fatto che il Cantone aveva pianificato di trasferire le attività degli stand locali come quello di Origlio in un poligono regionale nella zona del Monte Ceneri, lontano dalle zone più densamente abitate, dai relativi disagi e dalle conseguenti polemiche. Il problema è che quel progetto ha avuto un iter molto travagliato, finendo per essere impallinato, è il caso di dirlo, in votazione popolare. L’autorità superiore non ha però abbandonato la sua visione, cambiando luogo e progetto. Quello nuovo, che prevede una struttura in gran parte interrata e attorno al quale c’è ampio consenso, non è però ancora stato realizzato. Inizialmente, come scrivevamo lo scorso maggio, si era parlato di avviare i lavori nel 2024 per concluderli nel 2027, ma abbiamo superato il giro di boa del 2023 e il Governo non ha ancora sottoposto al Parlamento una richiesta di credito per la costruzione del nuovo impianto, quindi i tempi verosimilmente si allungheranno.

Perché questa lunga parentesi? Perché i lunghi tempi del progetto sul Ceneri sono stati decisivi nella vertenza di Origlio, che il Comune aveva chiesto di riattivare nell’ottobre del 2021 vedendo che la soluzione cantonale tardava ad arrivare. Per il Tribunale cantonale amministrativo «non è più condivisibile» quanto affermato tempo fa dalla Sezione del militare e della protezione della popolazione del Cantone, secondo cui «la presente procedura», cioè quella sullo stand locale, «risulterà presto superata dagli eventi». Secondo la Corte, «il fatto che le emissioni foniche provenienti dall’impianto superino ormai da lungo tempo, in svariati punti, i pertinenti valori limite» e che «non vi sia ancora una soluzione soddisfacente a tale problematica, non può restare senza conseguenze». Perciò, a mente dei giudici, «appare quantomeno giustificata una certa limitazione degli esercizi facoltativi e dei corsi di tiro», mentre il tiro obbligatorio va preservato. Venendo alle cifre, il TRAM ha imposto allo stand di Origlio un fattore K minore di -22 (è il fattore di correzione delle immissioni foniche:vi e ci risparmiamo la formula matematica che sta alla sua base) che tradotto in tempo significa passare da 19 a 9,5 mezze giornate di tiro. Questo a partire dal gennaio 2024.