La storia

Un terribile pirata ottomano vive nel Camping di Taverne?

Ma no, è Jörg Wolters, detto Barbarossa, l’organettista più famoso del cantone - Abita in una roulotte da anni ed è contento della sua esistenza semplice
Jörg Wolters nella sua roulotte (foto Zocchetti).
Romina Borla
01.04.2019 08:57

Ci sono persone che continui a notare, in piazza o lungo la strada. Hanno qualcosa di diverso, nell’aspetto e nell’anima. Qualcosa che ti si imprime nella mente e che ti interroga. Nel giro di pochi incontri diventano dei personaggi di cui puoi inventarti il nome e il passato. Tormentato, pensi. Non fanno di certo la vita regolare che hai scelto tu: lavoro, casa, figli. Sono sempre in giro, all’aperto, attraversati dalle malinconie e dalla sensazione di libertà che a te manca. Lui è uno di loro. Ed è anche un ospite fisso del Campeggio Taverne di cui si parla nell’approfondimento. Stiamo parlando di Jörg Wolters, altrimenti detto «Barbarossa», l’organettista più famoso del cantone. Classe 1959, di origini tedesche, si definisce «un artista dispensatore di buonumore». Vive in una roulotte anche d’inverno, quando la struttura si trasforma in una «ghost town» nei pressi della strada cantonale. Ma a lui non importa. È contento della vita semplice e del fatto di spendere poco per «l’affitto» (poco più di un migliaio di franchi all’anno). Il 1. novembre del 2018 ha raggiunto i trent’anni di attività quale artista di strada e, nello stesso anno, è stato scelto come «uomo immagine» della Festa d’autunno della città di Lugano. Jörg, però, non si scompone e continua a suonare il suo organetto, con tante melodie diverse. «La gente ascolta la mia musica e se, in cambio, mi vuole fare un’offerta, lo fa. Altrimenti non è grave. Mi basta un sorriso». Al mattino il nostro si alza e, in base alle condizioni metereologiche, decide dove andare. Spesso si reca nei pressi dei centri commerciali. «Ho l’autorizzazione», dice. «Altre volte sono invitato ad eventi, manifestazioni e persino a feste private». Il simpatico organettista è arrivato in Ticino per amore diversi anni fa. Lavorava in fabbrica. Ma, dopo il divorzio, ha sentito l’esigenza di cambiare radicalmente vita. Ha lasciato che la passione per la musica lo invadesse completamente e si è dato all’inseguimento del suo sogno di libertà. Un sogno con dei risvolti difficili, leggi solitudine. Ma lui non si lascia abbattere tanto facilmente e va per la sua strada, col cilindro sul capo.

Nel dicembre del 2014 è salito agli onori della cronaca per una vicenda spiacevole. Impegnato a suonare in via Nassa a Lugano, in pieno periodo natalizio, è stato invitato ad andarsene dalla gerente di una boutique di lusso. L’episodio ha scatenato un’ondata di solidarietà nei suoi confronti (oltre a richiamare effetti positivi sulla sua popolarità). Complice l’intervento del sindaco Borradori (sopra con lui nella foto), nel giro di pochi giorni la direttrice del negozio ha fatto dietrofront e il 60.enne è tornato in via Nassa. «La vicenda negativa ha avuto dei risvolti positivi», osserva. «La mia vita è cambiata da quel giorno. Sento ancora più forte l’affetto e il calore della gente. In tantissimi, infatti, mi hanno manifestato il loro appoggio». E, ad oggi, la sua pagina Facebook vanta quasi 11.300 «mi piace». Per quanti ancora pensa di continuare a suonare l’organetto nelle piazze ticinesi? «Finché riesco. Non c’è un’età per smettere, l’importante è stare in salute».