Una camminata nel cielo del Monte Brè e del San Salvatore
«Il turismo a volte è fatto di idee particolari, proposte innovative e provocatorie, e coraggio nell’osare. A Lugano tutto questo latita, bisogna capire una volta per tutte che l’era del settore bancario è finita, l’era del turismo finanziario si è sciolta come un fresco gelato al sole estivo, sotto i colpi della cessazione del segreto bancario. Lugano deve diventare una città turistica, è l’unica strada percorribile, sia nel pensare che nell’agire, ma non basta una dicitura, ci vuole la volontà di portare il turismo, di puntare a nuovi target di turisti come giovani, famiglie e giovani adulti. Una città turistica che organizza 250 eventi in giugno e luglio e poi resta con 3 eventi in agosto, non sta pensando da città turistica, perché la gente va in vacanza, ma viene in vacanza anche a Lugano ed agosto è il mese delle ferie per antonomasia». Lo scrive Max Bartolini, organizzatore Lugano cliff diving e candidato del Movimento Ticino&lavoro per le elezioni comunali di Lugano. Secondo Bartolini, oltre alla Città, bisognerebbe «valorizzare anche i quartieri limitrofi, come le nostre montagne, il Monte Brè e il San Salvatore, che hanno due bellissime funicolari, in stile retrò, ma l’offerta turistica in vetta è un po’ sterile». Il candidato MTL aggiunge: «Nel mio recente viaggio in Croazia ho visito il nuovissimo Skywalk di Makarska, spettacolare, bellissimo, gente in coda per visitarlo in una location remota che offe ben poco altro, e mi sono detto “perché non a Lugano? Perché non sul Monte Brè e San Salvatore?”». La proposta sarebbe quella ddi costruire 2 SkyWalk, ma con 2 concetti diversi, uno per «cuori più forti» al San Salvatore, con pavimento trasparente e parapetto in vetro, in modo da sembrare sospesi nel vuoto sopra Capo San Martino. Mentre al Monte Brè uno più accessibile, con una camminata su una terrazza in legno che sporge per una trentina di metri davanti al ristorante Vetta, sul prato sottostante. Secondo Bartolini, due strutture così spettacolari, porterebbero turisti da ogni dove e aumenterebbero la proposta turistica con qualcosa di imperdibile (...), sarebbero le attrazioni più visitate e fotografate del Ticino con video virali sui social, che darebbero una visibilità esponenziale a Lugano, per non parlare dell’indotto e posti di lavoro per il territorio. Un sogno? Una provocazione? Magari, di sicuro effetto se si realizzassero. Bartolini conclude: «Il turista deve essere invogliato a venire a Lugano e il solo lago non basta. Critichiamo spesso la Svizzera interna, ma loro osano, provano, fanno e molte volte hanno successo. Dovremmo solo imparare da loro, per non dire che il confronto con Locarno, Ascona e l’offerta a Cardada è a dir poco imbarazzante. Insomma adesso è il momento di buttarsi e c’è molto da fare, c’è gente con idee, voglia, fantasia, dobbiamo dare spazio ai giovani perché sarà la loro Lugano nei prossimi anni. Servono idee nuove portate da giovani o persone che pensano in maniera lungimirante e non è il caso della Città di oggi: in questo momento Lugano ha il pane ma non i denti».