«Una Casa delle valli da affiancare al Museo del territorio»
Una Casa delle valli da appaiare al Museo di storia naturale. È quanto chiedono di valutare al Consiglio di Stato il deputato Nicola Pini (primo firmatario) e gli altri granconsiglieri locarnesi, che hanno presentato una mozione sul tema. Il Governo, rispondendo a una precedente interrogazione, ha confermato la bontà della decisione di ubicare il museo a Locarno, nel comparto Santa Caterina. E questo per vari motivi: strutture già di proprietà cantonale, possibilità di valorizzare questa area verde nel cuore della città aprendola al pubblico, ma anche la posizione centrale, l’accessibilità, il bacino di utenza (anche turistica) e la possibilità di collaborazione con DFA-SUPSI, MeteoSvizzera, biblioteca cantonale, Monte Verità o Isole di Brissago.
Luogo di promozione
Come anticipato dal CdT, è stato assegnato un mandato di studio in parallelo per identificare le soluzioni urbanistiche e pianificatorie necessarie. I tempi delle procedure non saranno brevi, ma per il CdS non differiscono di molto da quelli delle altre varianti esaminate. «Se da un lato i tempi non entusiasmano, dall’altro offrono un’importante opportunità, quella di ampliare il ragionamento su spazi e contenuti, rafforzando quelli che potranno essere identità e spinta propulsiva nella nuova realizzazione e valorizzando il più possibile non solo il museo stesso – la cui attività è da troppi anni plafonata da carenze logistiche e strutturali – ma anche e soprattutto il territorio tutto», sottolineano Pini e colleghi. Di qui la richiesta di approfondire il tema della Casa delle valli. Che deve essere «un luogo fisico in cui promuovere la cultura, il paesaggio, i prodotti e la qualità di vita delle valli (in particolare del Locarnese: Vallemaggia, Verzasca, Centovalli e Onsernone), ma anche un luogo ideale di collegamento e messa in rete di queste regioni e dei loro attori». Un progetto, tra l’altro, presente in diversi «masterplan» di sviluppo regionale.