Polomone verde

Una gelata di ricorsi ritarda ancora la fioritura del Parco Balli

Dopo il via libera del Governo all’approvazione del Legislativodi Locarno, nuovi ostacoli sul cammino della variante pianificatoria – In attesa di poter lanciare il concorso di progettazione, il giardino sarà comunque riaperto provvisoriamente al pubblico in primavera
Del giardino originale saranno conservate l’«orangerie» e la scalinata d’accesso. ©CdT/Chiara Zocchetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
18.01.2022 06:00

L’obiettivo era quello di lasciarsi alle spalle l’inverno il prima possibile, puntando su una bella primavera precoce. Ma per la fioritura – quella definitiva – del Parco Balli di Locarno si dovrà ancora attendere. Per ora, infatti, i boccioli sono bloccati dal gelo di alcuni ricorsi. Seconda battuta d’arresto, insomma, per la variante del Piano regolatore particolareggiato del Centro storico nella quale è inserita – oltre al previsto giardino pubblico – la possibilità di costruire un’autorimessa sotto l’area verde. Condizione «sine qua non», quest’ultima, che era stata posta all’epoca dell’acquisizione della pregiata proprietà nel cuore della Città Vecchia da parte del Comune. Operazione andata in porto con una spesa di 6 milioni di franchi.

Contestato il sì del Legislativo

Il passo successivo era stata l’approvazione da parte del Legislativo – avvenuta a fine del 2019 – della variante. Contro tale decisione era però stato inoltrato un ricorso al Consiglio di Stato, il quale poco meno di un anno fa lo aveva respinto, dando di fatto via libera alla modifica pianificatoria. Quest’ultima, come da prassi, era quindi stata pubblicata ed è a quel punto che sono fioccati i nuovi ricorsi, sui quali il Municipio cittadino ha già inoltrato le proprie osservazioni. In ogni caso la procedura si annuncia ancora lunga, per cui ci vorrà parecchio tempo prima di poter metter davvero mano alla proprietà. Secondo il programma dell’Esecutivo, una volta che la variante avrà superato tutti gli scogli, si procederà al lancio di un concorso di progettazione.

La valorizzazione del quartiere

Il piano d’azione prevede, lo ricordiamo, la realizzazione di un autosilo interrato, indicativamente su due piani, con 53 stalli ad uso privato (pensando soprattutto ai residenti nel quartiere e a chi vi lavora) e 47, invece, ad uso pubblico. Il tutto con la contemporanea soppressione di altrettanti parcheggi in superficie, cosa che permetterà di meglio valorizzare viuzze e piazzette della Città Vecchia. Accanto all’autorimessa saranno concretizzati anche servizi igienici pubblici, un centro per la raccolta differenziata dei rifiuti e una fermata del bus. In un colpo solo, insomma, il centro storico beneficerà di una serie di strutture e servizi di cui oggi sente fortemente la mancanza. In superficie, invece, troverà spazio il parco pubblico, dove saranno piantati anche alberi ad alto fusto. Pure prevista la conservazione della scalinata d’accesso da Casa Borgo (l’ex Casa Balli) e la cosiddetta «orangerie», suggestiva serra realizzata per il giardino originario. Ma questa, come detto, sarà musica del futuro. Per ora, mentre si attende il «disgelo» pianificatorio, il comparto manterrà il suo carattere provvisorio.

Un polmone molto apprezzato

«Effettueremo presto i consueti lavori di sistemazione – conferma al CdT il municipale Bruno Buzzini – in modo da esser pronti a riaprire il parco in primavera. Lo facciamo volentieri anche perché, da quando è stato acquisito dalla Città e messo a disposizione del pubblico, il polmone verde è stato sempre molto apprezzato. Dai turisti, ma forse anche di più dall’utenza locale».