Lavizzara

«Una nuova pista chiusa con ghiaccio tutto l’anno»

Lanciate dal Municipio quattro raccolte fondi specifiche per la ricostruzione del Centro sportivo, il ripristino degli acquedotti, la caserma dei pompieri ed i diversi interventi di premunizione - I danni dell’alluvione ammontano a 35 milioni di franchi e a carico del Comune ne restano tra gli 8 ed i 10
Così si presentava la pista di pattinaggio subito dopo l'alluvione di fine giugno. ©CdT/Gabriele Putzu
Spartaco De Bernardi
19.11.2024 15:45

La generosità di enti, fondazioni e singoli cittadini è encomiabile. Ma per far fronte alle spese di ricostruzione di tutto quanto ha spazzato via l’alluvione di fine giugno occorre ancora uno sforzo. Per questo il Municipio di Lavizzara ha deciso di aprire quattro fondi nei quali far confluire le donazioni per altrettanti progetti specifici riguardanti le infrastrutture comunali. Primo fra tutti il centro sportivo, per il quale si pensa in grande, con una pista di pattinaggio completamente chiusa e ghiaccio tutto l’anno. Ma di questo parleremo più avanti. Vi sono poi la caserma dei pompieri, gli acquedotti ed il capitolo riguardante sicurezza e territorio. «La campagna di raccolta fondi promossa insieme al Comune di Cevio, che prosegue, ha finora permesso di raccogliere poco più di 5 milioni di franchi. Questa somma verrà equamente divisa tra i nostri due enti locali. Sempre più enti, associazioni ed anche singoli cittadini ci contattano chiedendoci di poter contribuire a dei progetti specifici. Così abbiamo deciso di promuovere questa ulteriore iniziativa che confidiamo possa contribuire a coprire gli ingenti costi che siamo chiamati ad affrontare», ha spiegato il sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio in un incontro con la stampa. Costi che difficilmente il Comune potrà sostenere, dati i ristretti margini di manovra imposti dalla difficile situazione finanziaria in cui si ritrova.

Il Comune da solo non ce la fa

I danni dell’alluvione, solo per il comprensorio della Lavizzara, sono stimati in 35 milioni di franchi. Per la ricostruzione questa somma è destinata a lievitare e, considerato che i sussidi cantonali e federali copriranno al massimo il 70% dei costi, a carico del Comune si prevede una spesa tra gli 8 ed i 10 milioni. Due e mezzo sono assicurati dalla campagna «Bavona e Lavizzara - Ricostruiamo insieme», altri due dall'associazione Alpinfra per progetti specifici, mentre per il resto il Comune deve far fronte ai propri mezzi. E da solo, come detto, non ce la può fare. Da qui la decisione di lanciare una nuova raccolta fondi su quattro specifici progetti.

Impianto provvisorio

Uno dei simboli della distruzione dell’alluvione del 29 e 30 giugno scorsi è la pista di pattinaggio di Prato Sornico. La furia dell’acqua l’ha devastata e oggi rimangono in piedi quattro campate del tetto. «L’analisi statica che abbiamo commissionato - ha sottolineato il sindaco di Lavizzara - ha confermato che quanto resta è in sicurezza e quindi, con il via libera del Cantone, abbiamo deciso di allestire una piccola pista di pattinaggio di 20 metri per 30 che contiamo di poter mettere in funzione tra fine novembre ed inizio dicembre». L’obiettivo è quello di ricreare quanto di più vicino al Centro sportivo che fino alla scorsa estate era un punto di ritrovo molto frequentato. Centro sportivo che, entro tre anni, si vorrebbe ricostruire completamente. «Come e dove è ancora tutto da capire, ma la volontà è che possa risorgere lì dove è sempre stato», ha ribadito Dazio.

Strada lunga e difficile

Gli intenti sono ambiziosi: edificare una pista di pattinaggio completamente chiusa con il ghiaccio tutto l’anno. A completare l’opera vi sarà un dormitorio per 50 persone. La strada, ne sono coscienti tutti, sarà lunga e difficile. Ma questa è la via scelta per far sì che i giovani della Lavizzara e di tutta la Vallemaggia, possano tornare ad avere a disposizione un impianto sportivo di prim’ordine.

Argini e valli di protezione

Altri costi ingenti che il Comune dovrà coprire e per i quali chiede aiuto alla popolazione sono quelli per la ricostruzione degli argini del fiume distrutti dall’alluvione. A questi vanno aggiunti quelli necessari a finanziare la realizzazione di tre valli di protezione (due saranno ultimati entro Natale) al Piano di Peccia. Senza contare, ha aggiunto il municipale di Lavizzara Lauro Rotanzi, le spese particolarmente consistenti sostenute per ripristinare l’erogazione di acqua potabile. Non da ultimo, la caserma dei pompieri che è stata completamente invasa dai detriti si sposterà in un capannone donato da un’azienda del canton Berna. Il Municipio si sta adoperando per ritirarlo e installarlo sul suolo comunale.

Le informazioni relative alla raccolta fondi per i progetti descritti si possono trovare sul sito del Comune.

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