Una nuova veste per il Museo nazionale del San Gottardo
L’apertura del tunnel ferroviario di base di AlpTransit, l’avvio dei lavori di scavo del secondo tubo della galleria autostradale, l’installazione del Parco eolico: il paesaggio sul massiccio del San Gottardo, così come alle sue pendici, sta cambiando radicalmente. Ed anche la storia del valico alpino che da otto secoli rappresenta la via più diretta tra il nord ed il su dell’Europa si arricchisce di nuove pietre miliari. Proprio per stare al passo con questi mutamenti epocali il Museo nazionale che si trova in vetta al Passo sta cambiando pelle. I lavori di ristrutturazione sono in dirittura d’arrivo ma per poter tornare ad ammirare gli spazi espositivi completamente rinnovati della Vecchia Sosta - una costruzione del 1834 che un tempo fungeva da posto di dogana, nonché da alloggio per i viaggiatori - bisognerà attendere ancora qualche mese. «L’inaugurazione è prevista la prossima primavera, quando la strada del Passo sarà di nuovo percorribile dopo la chiusura invernale» spiega al CdT Marzio Eusebio, gestore dell’ospizio e coordinatore del museo.
Rinnovamento e continuità
L’uomo del Passo per antonomasia aggiunge che, seppur completamente rinnovata nei suoi contenuti, l’impostazione espositiva rimarrà fedele a quella che in oltre trent’anni è stata visitata da migliaia di persone. Si comporrà sempre di un’esposizione permanente sulle peculiarità del massiccio. «Il suo fulcro sarà un filmato che racconta la storia del San Gottardo negli ultimi cento anni» precisa Eusebio. Nel nuovo allestimento particolare attenzione sarà evidentemente riservata all’importanza economica, strategica, politica e culturale del San Gottardo quale via di transito sia in passato, sia ai giorni nostri con i moderni trafori autostradali e ferroviari che lo attraversano. Insomma, un’esposizione a fini didattici che consentirà ai visitatori di scoprire, o di riscoprire, la realtà del massiccio alpino sul quale si incontrano le quattro aree linguistiche e culturali svizzere. Non mancherà poi una parte dedicata alla storia militare con le opere fortificate. Come in passato, oltre all’esposizione permanente il museo nazionale del san Gottardo ne ospiterà anche una temporanea. Verrà rinnovata ogni due anni, rileva ancora Marzio Eusebio, e allestita in collaborazione con il Museo alpino svizzero di Berna. Va da sé che i temi sviluppati riguarderanno il contesto alpino.
Fondi propri e sussidi pubblici
Per dare una nuova veste al museo più alto della Svizzera, l’impegno finanziario non è indifferente: l’investimento ammonta infatti a quasi 4 milioni di franchi, compresa la ristrutturazione del ristorante self-service al pianterreno della Vecchia Sosta. I costi per la ristrutturazione e per il nuovo allestimento saranno coperti con mezzi propri dalla Fondazione Pro San Gottardo e dai contributi stanziati dal Cantone e dalla Confederazione attraverso il Programma San Gottardo. Da rilevare infine che molti dei lavori di ristrutturazione della Vecchia Sosta nel quale è insediato il Museo nazionale del San Gottardo sono stati eseguiti da aziende della regione.