Tragedia in motoslitta

«Una persona di cuore, gran lavoratore e appassionato di calcio»

Così viene descritto il 40.enne di Lugano morto sabato in un incidente in motoslitta nella Bergamasca - L’uomo, impiegato in una concessionaria cittadina, potrebbe aver avuto un malore: la dinamica è al vaglio degli inquirenti
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Chiara NacaroglueMarija Miladinovic
09.02.2020 19:59

Un gran lavoratore, una persona di cuore, un buon amico. Così chi lo conosceva bene descrive il 40.enne di Lugano morto sabato sera in un incidente in motoslitta nella Bergamasca. L’uomo, un tipo sportivo che non era nuovo alla motoslitta, aveva noleggiato i mezzi insieme a due amici per un’escursione notturna. L’incidente è avvenuto poco prima delle 23 vicino al rifugio Magnolini, situato a 1.610 metri d’altezza nei pressi del Monte Alto. Vani gli intervento prestati sul posto anche dall’elisoccorso e dal Soccorso alpino di Clusone: gli uomini del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo. Il 40.enne potrebbe essere stato colto da un malore e aver perso il controllo della motoslitta, le cause e la dinamica dell’incidente sono ancora al vaglio dell’inchiesta, confermano i Carabinieri di Clusone. Del gruppo, che stava salendo con le motoslitte verso il Rifugio Magnolini seguendo un percorso battuto e utilizzato sia di giorno sia per le escursioni in notturna, faceva parte anche un responsabile della società che gestisce e noleggia i mezzi.

Era un grande appassionato di calcio e di motori, lascia la moglie e due figli piccoli

Il sinistro si è verificato nelle immediate vicinanze del Magnolini e i gestori del rifugio sono stati allertati a voce dai compagni della vittima. La salma dell’uomo è stata trasferita in un ospedale di Bergamo, dove dovrebbe rimanere fino a martedì per accertamenti.

Si era sposato l’anno scorso

L’uomo era arrivato in Svizzera dal Kosovo da bambino insieme ai genitori, che aveva perso negli scorsi anni a causa di due brutti mali. Lascia due figli piccoli e la moglie, che aveva sposato proprio la scorsa estate, due sorelle e un fratello. Grande appassionato di calcio (aveva militato nel Rapid Lugano e nel Paradiso) e di motori, lavorava come consulente di vendita in una concessionaria di Lugano. Proprio lì aveva iniziato come apprendista da ragazzo, dimostrando di avere la stoffa per crescere e fare carriera.

Il quarantenne viene descritto da chi lo conosceva come un gran lavoratore che si è sempre preso cura della famiglia, occupandosi della mamma e dei fratelli in particolare dopo la morte del padre.

Le lacrime sui social

Dopo aver appreso la notizia, nella giornata di ieri tantissimi amici dell’uomo hanno espresso il loro cordoglio sui social media. «Quante cose meravigliose passate insieme, da quando ho ricevuto la notizia mi fa male il cuore», scrive uno su Facebook. «Dai banchi di scuola alle partite a calcio, sei sempre stato leale positivo e sorridente. La vita è terribilmente ingiusta a volte», gli fa eco un altro. «È stato un onore condividere lo spogliatoio e altri momenti bellissimi con te, una persona sempre disponibile e soprattutto sempre con il sorriso», commenta ancora un amico.

Monte Pora, non lontano da dove è avvenuta la tragedia. © Shutterstock
Monte Pora, non lontano da dove è avvenuta la tragedia. © Shutterstock