Una pianificazione che Lamone e Cadempino inseguono da 16 anni

Tutto si era arenato nell’ormai lontano 2015. All’epoca - «in virtù delle mutate condizioni quadro» - il Cantone aveva bocciato la pianificazione della grande (e importantissima per i due Comuni) area attorno alla stazione FFS di Lamone-Cadempino. Una pianificazione tra l’altro che poggiava su un progetto - quello del nodo d’interscambio - risalente al 2005. Ora, a 16 anni di distanza, il dossier è tornato di attualità. Il Dipartimento del territorio ha infatti elaborato una nuova pianificazione che intende risolvere diversi problemi di viabilità e - soprattutto - realizzare un nodo intermodale del trasporto pubblico (è previsto per esempio un terminal dei bus _dando dunque finalmente a Lamone e a Cadempino, non solo a livello pratico ma ora anche infrastrutturale, il ruolo di polo dei trasporti del Medio e Alto Vedeggio. Un passo in più per trasformare in realtà ciò che il sindaco di Cadempino Marco Lehner disse nell’edizione del 12 gennaio: trasformare questi territori in una sorta di centro a 4 minuti da Lugano.
I Municipi risponderanno
La pianificazione elaborata dal Cantone è stata recentemente sottoposta ai due Comuni, che stanno proprio in queste settimane preparando una risposta e le loro osservazioni. In sostanza sia Lamone sia Cadempino sarebbero d’accordo con il progetto, ma Cadempino vorrebbe anche che la revisione della viabilità fosse legata a una nuova analisi pianificatoria. Ma di questo parleremo in seguito. Il progetto cantonale prevede come detto la realizzazione di un terminal dei bus, un park&ride, l’allargamento del sottopasso stradale che connette, a Lamone, via Stazione alla Cantonale (di fianco alla stazione, dove oggi due auto non riescono a incrociarsi) e - aspetto molto interessante del progetto - un passaggio pedonale interrato, sotto la ferrovia, che collegherà la stazione FFS e il futuro terminal dei bus. Un progetto che pone dunque l’accento sulla mobilità dolce e lenta. È poi prevista una nuova rotonda, sulla strada cantonale, all’imbocco della via che porta al nucleo di Cadempino di sotto, alla zona industriale e alla zona sportiva.
Sarà solo il primo passo?
Stando a nostre fonti Cadempino vorrebbe però come detto «ancorare» la pianificazione viaria a quella urbanistica anche per capire come poter sviluppare il potenziale di una grande area, ferma in un limbo pianificatorio da appunto ormai 15 anni. Un’area che avrebbe tutti gli attributi per diventare in futuro una sorta di centro, di fulcro, condiviso tra i due comuni (che assieme fanno 4.000 abitanti e che probabilmente - prima o poi - si aggregheranno). Un’area in cui Cadempino ha tra l’altro anche investito parecchio - realizzando un autosilo e comprando i terreni che oggi ospitano il campo da calcio - proprio in vista di un suo possibile sviluppo e in virtù di possibili partnership pubblico-privato. Occorrerà dunque capire se lo sviluppo del piano viario darà nuovamente il via anche a questo aspetto del dossier, o se sarà necessario attendere altri anni.
Un accesso diretto all’autostrada
Nel 2015 i Comuni avevano presentato un progetto che prevedeva, nell’area della stazione, la creazione di un «insediamento con caratteristiche architettoniche che lo distinguano dal contesto e rappresentino adeguatamente la sua funzione di polo urbano e porta del comprensorio del Vedeggio». L’idea era dar vita a un comparto a vocazione mista nel quale concentrare servizi, commerci e spazi residenziali con facile accesso ai mezzi pubblici. Cadempino aveva anche spinto per la possibilità di realizzare una torre (l’idea ora è stata abbandonata), ma alla fine il Cantone aveva detto di no. Perché l’importanza della stazione ferroviaria era stata declassata dalla Confederazione e dunque il nodo intermodale avrebbe perso d’importanza con l’apertura della galleria del Ceneri. Cadempino rinuncia alla torre, sì, ma non a un altro grande progetto che insegue da 15 anni: l’accesso all’autostrada. Nel 2012, per portare acqua al mulino di questa proposta, una parte del Consiglio comunale arrivò perfino a minacciare il Cantone di bloccare i fondi (quell’anno erano ben 5 milioni di franchi) versati dal Comune al fondo di compensazione cantonale. Cadempino spera di riuscire a ottenere un collegamento con l’A2 attraverso lo svincolo di Lugano Nord. In questo modo i camion potrebbero accedere alla zona industriale del Comune senza dover passare dal nucleo del paese e senza dover sfilare nella zona sportiva (davanti al CentroEventi, al Palamondo e ai campi di calcio).