Valle di Muggio

Una torretta rinnovata con finestra sull’orizzonte

Nuovo traguardo della Fondazione Pianspessa nella valorizzazione dell’omonimo comprensorio – Con il restauro del roccolo «aumentano le offerte turistiche del Monte Generoso» – Cereghetti: «Preservata una testimonianza storica di grande valore»
© Ti-Press/Pablo Gianinazzi
08.09.2024 18:30

Sul crinale arrotondato di Pianspessa, fra le fronde di sei carpini si nasconde una torretta di uccellagione appena restaurata. Lo scorso sabato, la Fondazione Pianspessa ne ha inaugurato la riapertura al pubblico di fronte a istituzioni, patriziati, enti pubblici e privati. Il restauro del roccolo è seguito alla spietratura di prati e pascoli e al restauro della nevera, nell’ambito della valorizzazione del comparto da parte della fondazione. Ora è stato avviato il ripristino dei muri a secco che precede la progettazione e conseguente domanda di costruzione per la ristrutturazione della masseria.

La struttura

Il presidente della Fondazione, Luca Cereghetti, durante la cerimonia ha rimarcato con orgoglio l’importanza di questo intervento che «preserva una testimonianza storica di grande valore e bellezza, rafforzando al contempo il legame tra la comunità e il patrimonio sul territorio». La riapertura della torretta precede i lavori di piantumazione del boschetto e della «galleria» di carpini a forma ellittica che storicamente completavano il roccolo. «Con una potatura particolare delle piante e richiami per gli uccelli migratori di passaggio», è stato spiegato a proposito del funzionamento passato della struttura, «gli stormi venivano attirati in mezzo ai due filari, la galleria, dove erano posate le reti. Al momento opportuno, dalla finestra della torre l’uccellatore lanciava uno strumento che simulava l’arrivo di un rapace. Nella fuga, gli uccelli rimanevano intrappolati».

In linea con le esigenze

«Con il roccolo si fornisce un ulteriore importante tassello nell’offerta proposta ai visitatori del Monte Generoso», si è complimentata Nadia Fontana Lupi, direttrice dell’Organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto che, assieme al contributo finanziario della Fondazione Promo, ha sostenuto il progetto in questione. Cereghetti ha aggiunto che l’intervento è «in perfetta consonanza con gli obiettivi e le misure promosse dal Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso elaborato dal Dipartimento del territorio». Ulteriori complimenti sono arrivati dal capo della Sezione dell’agricoltura, Daniele Fumagalli, che ha informato che «la Divisione dell’economia sostiene l’allestimento del Progetto di sviluppo regionale Valle di Muggio e Val Mara a favore dell’attività. agricola e che include pure il recupero e la valorizzazione del complesso rurale di Pianspessa».

Una Ferrari su un pendio

Come scritto in entrata, il progetto della Fondazione Pianspessa non si limita alla conservazione del roccolo e si prefigge di tutelare e valorizzare tutto il patrimonio culturale architettonico, paesaggistico e naturalistico dell’omonimo comparto. Per farlo, ci ha spiegato Cereghetti, oltre ai finanziamenti pubblici e privati è necessario il lavoro degli agricoltori della zona per mantenere vivi i paesaggi e le strutture. L’antica proprietà del comprensorio di Pianspessa, che si estende per 15 ettari (per intenderci, la grandezza di 21 campi da calcio), è riconducibile alla famiglia di Simone Cantoni di Muggio, noto esponente dell’architettura neoclassica italiana del ‘700. Il benessere della famiglia si riflette in molti dettagli: la pavimentazione in cotto della torretta del roccolo, la fontana in granito, gli intonaci sui muri degli edifici agricoli, l’imponenza della masseria e molti altri. «Costruire qui una casa a corte come questa, nel ‘700, era paragonabile a guidare una Ferrari al giorno d’oggi» ci ha spiegato Cereghetti a proposito dell’ostentazione di ricchezza. «Si tratta di un modello architettonico lombardo, tipico della pianura, trasposto qui a mille metri di quota su di un pendio. Ben visibile dal fondovalle e dal santuario del Bisbino dove le parrocchie del comasco andavano in pellegrinaggio».

Conservazione e funzionalità

La visione della fondazione sta pian piano prendendo forma. Il prossimo obiettivo sarà il restauro della masseria, con al suo interno un caseificio comunitario per sostenere la produzione agricola del Generoso e garantirne un futuro. «Oggi le aziende devono occuparsi singolarmente di tutto il processo produttivo, dalla fienagione alla vendita dei prodotti», ha spiegato Cereghetti. «In futuro vorremmo acquistare noi il latte per trasformarlo e venderlo». Gli altri spazi dell’edificio verrebbero occupati da aule didattiche, alloggi, laboratori. All’esterno verrebbero riproposti gli orti e il boschetto del roccolo potrebbe servire a promuovere corsi di potature delle scuole forestali.

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