Uniti contro il semisvincolo di Bellinzona

Per i Verdi del Ticino, il Partito socialista, il Partito comunista e l'MPS a decidere dovrà essere il popolo - Il comitato ha 45 giorni per raccogliere 7 mila firme
Red. Online
30.01.2018 17:14

BELLINZONA - Fondamentale è che, a sei anni di distanza dalla votazione sul credito di progettazione, sui 65 milioni di franchi per la costruzione del semisvincolo di Bellinzona decida il popolo. "Perché la votazione del 2012 fu viziata, come evidenziato da una sentenza del tribunale federale, da finanziamenti pubblici occulti ingenti a favore del semisvincolo". A sostenerlo sono i Verdi del Ticino, il Partito socialista, il Partito comunista e l'MPS. Movimenti che oggi, nel corso di una conferenza stampa, hanno manifestato il loro sostegno al referendum cantonale sulla realizzazione dell'opera.

Per i sostenitori del referendum "in 6 anni il problema del traffico in Ticino non ha fatto che aumentare così come il tempo medio passato in coda dagli automobilisti. Servono quindi soluzioni globali al problema e non un semplice spostamento dello stesso da un quartiere all'altro della Città".

Alla conferenza erano presenti Ronnie David (co.coordinatore dei Verdi), Carlo Lepori (deputato in Gran Consiglio PS), Marco Noi (I Verdi del Bellinzonese), Alessandro Lucchini (vicesegretario del partito comunista).

Il comitato referendario ha ora tempo 45 giorni per raccogliere le 7'000 firme necessarie per portare la popolazione ticinese alle urne.