Uno scrigno letterario alla Madonna del Sasso
«Questo è il nostro tesoro letterario racchiuso in un guscio di legno». Così padre Agostino Del Pietro, guardiano del convento della Madonna del Sasso, ha presentato la biblioteca dei frati cappuccini. Inserita all’interno del convento - uno dei santuari mariani più visitati d’Europa - con i suoi 15.000 volumi, di cui oltre 3.000 catalogati come libri antichi (editi prima del 1800), il patrimonio librario della Madonna del Sasso si inserisce ora nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt). E come spiegato alla presentazione stampa da Luciana Pedroia, responsabile della Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, l’istituzione che ne ha curato concretamente la catalogazione, «anche il cospicuo e prezioso patrimonio librario del santuario locarnese si inserisce nella rete di biblioteche francescane ticinesi.
Contributi pubblici
E Raffaella Castagnola Rossini, direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari, pur non essendo presente alla conferenza stampa, ha fatto pervenire il suo pensiero: «Passando da un supporto cartaceo a uno digitale si permette di tramandare le biblioteche cappuccine alle generazioni future. Attorno a queste realtà vi sono associazioni virtuose che promuovono la conservazione dei preziosi fondi librari conservati nei conventi. È a loro che il Cantone versa sostanziosi contributi finanziari (100’000 franchi alla Biblioteca del Bigorio, sempre per la catalogazione dei volumi, conclusasi nel 2019, e altri 180’000 franchi per l’Associazione Pro Restauro del Sacro Monte della Madonna del Sasso, ndr), gesti concreti che testimoniano la sensibilità alla valorizzazione del patrimonio culturale presente sul territorio nelle sue varie forme».
Il ruolo dei privati
Il presidente dell’Associazione Pro Restauro del Sacro Monte di Orselina, Stefano Gilardi, ha ricordato come tutto sia partito nel 2009, quando il Gran Consiglio approvò il secondo credito per i lavori di ristrutturazione del complesso monumentale di Orselina: «Fu abbastanza chiaro che, accanto al finanziamento pubblico, anche i privati avrebbero dovuto contribuire a valorizzare il santuario mariano. In questi anni l’associazione ha sostenuto finanziariamente diversi progetti di promozione e valorizzazione del Sacro Monte, oltre al restauro vero e proprio del convento. Poi abbiamo accettato con entusiasmo di raccogliere risorse anche per questa splendida biblioteca», ha detto Gilardi.
L’inserimento dei dati all’interno del catalogo online del Sistema bibliotecario ticinese ha potuto avere inizio nel corso del mese di aprile 2013, ha ricordato Laura Luraschi, collaboratrice scientifica e vi hanno lavorato cinque persone, in modalità e tempi differenti, per otto anni. «Grazie alla preziosa collaborazione della Protezione civile Lugano Città, i volumi sono stati trasportati in una ventina di tappe progressive, presso la Biblioteca Salita dei Frati dove si sono potuti svolgere tutti i lavori necessari alla catalogazione e alla conservazione dei volumi», ha illustrato Luraschi.
Religione, storia e scienze
La biblioteca è chiusa a nuove acquisizioni e la collezione libraria si ferma agli anni ‘60. Oltre agli oltre 15.600 volumi sono in particolare da segnalare i 36 incunaboli - libro stampato con la tecnica a caratteri mobili - e le 525 cinquecentine. Il 60% dei volumi conservati rientra nell’ambito delle tematiche religiose, seguono ben distaccati la storia, le letterature e le scienze. Da sottolineare infine che nella biblioteca della Madonna del Sasso hanno trovato collocazione anche i volumi conservati in altri due conventi dei Cappuccini a Locarno, San Rocco e San Francesco, che a metà Ottocento, in concomitanza con la secolarizzazione, furono soppressi.
Volumi trafugati
Nel 2014, all’interno del lavoro di catalogazione, fu scoperto il furto di due antichi volumi del ‘500 custoditi nella biblioteca della Madonna del Sasso. Furto risalente a qualche anno prima e originato probabilmente dal «mandato» di un collezionista. Tanto più, come spiegato ieri da Luciana Pedroia, responsabile della Biblioteca Salita dei Frati, che durante lo stesso periodo anche dal Bigorio e da Lugano furono trafugati altri tre preziosi libri. Anche per evitare nuove cattive sorprese, oltre che per la presenza di volumi antichi e dunque particolarmente fragili, le quattro biblioteche dei Cappuccini in Ticino non sono dunque aperte al pubblico. Per visitarle occorre prenotare o farsi accompagnare da una guida.