Vaccino, è il turno dei dodicenni

Prende il via oggi in Ticino la decima e ultima fase della campagna di vaccinazione, destinata a proteggere gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni. Finora, sono oltre seicento i ragazzi che si sono annunciati per ricevere il preparato di Pfizer-BioNTech - l’unico, al momento, autorizzato da Swissmedic per essere somministrato ai pazienti sotto i 18 anni - al centro vaccinale di Giubiasco. Le vaccinazioni dei giovanissimi sono state organizzate il mercoledì pomeriggio e il sabato. E per loro - spiegava qualche settimana fa Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione - è stato messo a punto un dispositivo particolare: al Mercato coperto sarà presente anche un pediatra. Per rassicurare, certo, ma anche per rispondere a eventuali dubbi dei ragazzi e dei loro genitori.
Dal mal di testa alla febbre
Finora, gli esperti hanno osservato reazioni avverse più frequenti fra i giovani, in special modo dopo la seconda somministrazione. Sarà così anche per i dodicenni? Lo abbiamo chiesto al professor Alessandro Ceschi, primario e direttore medico e scientifico dell’Istituto di scienze farmacologiche dell’EOC e membro, quale unico esperto esterno, della taskforce di Swissmedic sulla sicurezza dei vaccini antiCOVID. «Anche per la fascia 12-15 anni dovrebbe con tutta probabilità continuare a delinearsi il quadro osservato nei giovani adulti. E quindi un’incidenza aumentata di reazioni avverse rispetto all’anziano, in particolare dopo la seconda somministrazione del vaccino». Nessun allarmismo, però, perché si tratta di effetti collaterali piuttosto blandi e comuni: «Da quelli localizzati - come dolori, arrossamenti o prurito nel punto dell’iniezione - fino a spossatezza, cefalea, brividi, febbre, dolori osteomuscolari diffusi». Insomma, i classici disturbi che molti di noi hanno avvertito dopo la seconda dose. «Generalmente si tratta di eventi benigni che passano completamente e da soli in uno o due giorni, e nel peggiore dei casi costringono a letto per un giornata». Fra i giovani, però, è anche stata rilevata una reazione avversa più rara, che riguarda in particolare giovani di sesso maschile: «Sono stati osservati alcuni casi di infiammazione del muscolo cardiaco, con insorgenza alcuni giorni dopo la vaccinazione, tendenzialmente dopo la seconda dose. Casi rari, appunto, e con un decorso solitamente non grave e favorevole. In questo senso, è raccomandabile evitare sforzi fisici eccessivi, quali attività sportive ad alta intensità, nella settimana successiva alla somministrazione. E in caso di dolore toracico, mancanza di respiro o papitazioni/aritmie è bene consultare subito il proprio medico».
«Stretta sorveglianza»
E per quanto riguarda gli effetti avversi a lungo termine? «Nonostante come per ogni nuovo farmaco o vaccino non sia possibile escludere a priori l’insorgenza di eventuali effetti collaterali tardivi, questi eventi, se si manifestano, sono solitamente molto rari e al momento attuale non vi sono indizi che lasciano presagire che qualcosa del genere debba avvenire», precisa Ceschi. Al momento attuale, infatti, «il bilancio tra benefici e rischi dei vaccini in questione è chiaramente favorevole». Non solo. «Considerando gli ampi e rigorosi studi clinici che sono stati svolti prima dell’omologazione di questi vaccini e che hanno incluso i primi pazienti proprio un anno fa, disponiamo anche già di dati a “medio termine” e non sono noti indizi di effetti negativi». In tutti i casi, assicura il professore, «la stretta sorveglianza messa in atto da Swissmedic in collaborazione con i Centri regionali di farmacovigilanza in Svizzera, come pure dalle autorità corrispondenti all’estero, ha tra i suoi scopi anche quello di identificare precocemente eventuali reazioni avverse tardive qualora si dovessero manifestare, in modo da poter intervenire rapidamente se dovesse essercene necessità».