Villa Cristina a Mezzana come nel 1830, undici milioni per il restauro

Poco più di 11 milioni di franchi per Villa Cristina e 6 milioni per la cantina del vino. È questa la stima degli investimenti plurimilionari che il Cantone intende effettuare per ristrutturare, rimettere a nuovo e ampliare due importanti strutture all’interno dell’Istituto agrario cantonale (IAC) di Mezzana. In alcune situazioni i lavori saranno radicali. Si stima che per raggiungere il traguardo occorreranno circa 2 anni. Fino al 14 febbraio i due progetti, nati dalla penna della Sanchez Garcia Architetti Sagl di Salorino, possono essere consultati all’Ufficio tecnico di Coldrerio.
Bene culturale
Villa Cristina è l’edificio principale del complesso dell’IAC. Di lei si ha notizia già nel 1543 (proprietà dei Torriani di Mendrisio). Oggi è tutelata come bene culturale d’interesse cantonale. Per la sua importanza storica «la villa deve mantenere e rafforzare la sua immagine e la sua funzione di sede istituzionale e di rappresentanza, anche al di fuori delle attività dell’istituto» si legge nella relazione tecnica in consultazione. La struttura necessita di un intervento di recupero architettonico «dopo gli interventi invasivi degli anni 70 del Novecento e di un restauro conservativo per le componenti storiche superstiti» spiegano i progettisti. L’obiettivo è di «restaurare l’edificio, per quanto possibile, allo stato del 1830, ma di renderlo anche efficiente e moderno nel rispetto dei valori tradizionali dell’architettura ticinese».
Se si esamina la relazione tecnica si possono osservare numerosi lavori che toccheranno l’intera opera, sia all’interno sia all’esterno (facciate e tetto). Riassumendo, «il progetto prevede il recupero dei volumi originali delle sale a volta, evitando le compartimentazioni ed eliminando tutti gli attuali controsoffitti».
Prefabbricato provvisorio
Gli architetti hanno anche previsto la costruzione di un corpo prefabbricato per ospitare durante i 2 anni di cantiere gli uffici della scuola, dell’azienda agraria e della Regio Insubrica. Questo corpo sarà in seguito smontato. Nei 24 mesi di lavori i 26 parcheggi attuali saranno provvisoriamente spostati.
Grande attenzione sarà posta anche al parco di Mezzana che è tutelato come bene culturale d’interesse cantonale ed è iscritto nell’elenco dei giardini storici svizzeri nell’ambito dell’ICOMOS (Consiglio internazionale per i monumenti e i siti). Il progetto include anche una sistemazione viaria e paesaggistica, nel massimo rispetto della vegetazione.
Demolizioni e costruzioni
Come annunciato all’inizio, importanti novità sono previste anche per la cantina dove si producono i pregiati vini di Mezzana. In sintesi la domanda di costruzione concerne la demolizione del fabbricato che oggi funge da garage, la ristrutturazione della cantina esistente e la costruzione di un nuovo corpo come ampliamento della cantina stessa.
Anche in questo caso gli interventi toccheranno praticamente tutti gli elementi dell’edificio esistente che si sviluppa su quattro piani. Saranno inoltre predisposti gli accorgimenti necessari per quanto riguarda ventilazione, raffreddamento e trasporti (nuovo montacarichi).
La cantina avrà un punto d’accesso indipendente sulla strada cantonale, mentre l’area interna sarà asfaltata per essere più funzionale ai lavori dell’azienda. La strada verso le vigne verrà invece ridisegnata ma i piani saranno oggetto di una successiva domanda di costruzione. Il numero dei parcheggi rimarrà inalterato.
In onore della regina
Ma perché l’edificio principale si chiama Villa Cristina? Bisogna risalire al 1833 quando il palazzo fu venduto dai Morosini di Lugano a Maria Cristina di Sardegna e Piemonte, vedova del re Carlo Felice di Savoia. La regina utilizzò la villa come residenza di vacanza fino alla sua morte. Morì nel 1849 e il palazzo passò nella mani del marchese comasco Giorgio Raimondi, fervente patriota italiano esule politico in Ticino. Ai Raimondi succedettero altri proprietari, fino al 1912 quando Ernesto Bernasconi di Castel San Pietro cedette la tenuta a Pietro Chiesa di Chiasso, rientrato in Ticino dall’Argentina dove aveva fatto fortuna. Quest’ultimo, sempre nel 1912 regalò la proprietà al Canton Ticino proprio per la creazione di un istituto agrario.
Laddove Garibaldi si fidanzò
A Villa Cristina soggiornò anche Giuseppe Garibaldi. Era il 1860 quando a Mezzana Garibaldi si fidanzò con Giuseppina, figlia del proprietario Giorgio Raimondi. E il matrimonio della coppia avvenne già il giorno dopo a Fino Mornasco. Ma non durò molto. Pare che dopo poche ore dalla celebrazione, l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi ripudiò la sua sposa dopo aver scoperto alcune sue scappatelle amorose.