Villa Fumagalli a Canobbio, la culla del metodo Feuerstein

Il Centro mindTIme, con sede nella storica Villa Fumagalli a Canobbio, da cinque anni oramai propone più offerte per persone affette da problemi motori, intellettivi e comunicativi tramite il cosiddetto metodo Feuerstein, dal nome dallo psicopedagogista israeliano nato in Romania, Reuven Feuerstein, che lo ha elaborato per sviluppare l'intelligenza di bambini con problemi di apprendimento o con disabilità intellettiva, oppure interessati da sindrome di Down. Il Corriere del Ticino ha contattato Matteo Soragni, responsabile del Centro.
Signor Soragni, in breve che cosa propone il Centro?
«La nostra
offerta si può dividere in due macro aree. La prima, composta da cicli
intesivi, è una proposta terapeutica indirizzata principalmente ai ragazzi
delle scuole speciali che hanno un disturbo delle abilità intellettive,
comunicative o psicomotorie di grado lieve-medio. L’approccio si basa su
interventi intensivi della durata di sei settimane, personalizzati con terapie
individuali e gestite in modo interdisciplinare: ergoterapista, logopedista,
psicomotricista e pedagogista lavorano assieme in modo coordinato e sinergico
nell’intento di ottimizzare ogni singolo intervento giornaliero».
E la seconda?
«La seconda, ovvero la terapia individuale, prende
a carico nel lungo termine, a cadenza settimanale, la psicomotricità, la
logopedia e l’ergoterapia, tutto attraverso la mediazione Feuerstein. Uno degli
obiettivi principali di mindTIme è quello di favorire l’interdisciplinarità
dell’intervento terapeutico. Attraverso il continuo scambio di informazioni tra
i diversi terapisti, il percorso individuale di ogni bambino acquista solidità
e coerenza. In base alle esigenze e ai bisogni del bambino, della sua famiglia e
della rete, è costruito su misura uno specifico percorso terapeutico».
La vostra è una storia particolare, potrebbe riassumerla brevemente?
«La storia di mindTIme
nasce nel 2011, quando la famiglia Pezzoli apprese dell’esistenza del metodo
Feuerstein. Incuriositi, nel 2012 Silvia e Stefano decisero quindi di portare
loro figlio Giacomo, all’epoca allievo di scuola speciale, a frequentare un
percorso intensivo, individuale e interdisciplinare all’International Center for the Enhancement of Learning Potential di
Gerusalemme. Giacomo, nel
corso delle sei settimane intensive in Israele, svolgeva giornalmente un’ora di
logopedia, ergoterapia, psicomotricità e pedagogia, esercitate da terapisti che
condividevano il metodo Feuerstein. I cambiamenti sono stati così
evidenti che la famiglia decise di ripetere l’esperienza per tre anni
consecutivi. Nel 2014 Stefano
e Silvia, visti gli importanti traguardi raggiunti dal figlio nel corso dei soggiorni
in Israele, decisero di portare il progetto in Ticino per permettere a tutte le
famiglie con bambini che necessitano di un potenziamento cognitivo di accedere
a questa esclusiva realtà».
Quali le tappe fondamentali?
«Nel settembre del 2017 la Fondazione ha trovato la
propria sede presso la storica Villa Fumagalli a Canobbio. Sono tante le
difficoltà che abbiamo superato da quel giorno. Uno dei momenti da incorniciare
è sicuramente il 5 maggio 2021, quando il Consiglio di Stato ha approvato la
richiesta di convenzione tra il DECS e la Fondazione mindTIme. Prima di quel
giorno abbiamo dovuto lottare con le nostre forze, aiutati da molte offerte
private e da altre Fondazioni, a cui va ancora un nostro enorme grazie».
Il vostro Centro, come detto, ha sede nella Villa
Fumagalli di Canobbio. Un luogo di indubbio prestigio. Lavorare in una cornice
del genere è sicuramente favorevole, non è vero?
«Certamente,
quando si entra nel Centro è come entrare in una casa di famiglia. E oltre alla
casa, anche tra noi terapisti lo spirito è quanto più si avvicina a quello di
una famiglia. Crediamo fermamente che questo sia un grande punto a favore del Centro.
Da quando siamo entrati, Villa Fumagalli non ha subito particolari lavori.
Si pensi che nella sala palestra, dove svolgo la maggior parte delle mie attività, vi è pure un camino, più casa di così… Non è certo un
tipico centro ambulatorio. C’è molto calore, questo è un aspetto da non
sottovalutare. Quando un ragazzo sta con noi per sei settimane, tante ma non
certo infinite, deve sentirsi subito a suo agio per poter beneficiare al meglio
del lavoro».
A 5 anni dall’inizio di quest’avventura, il centro
mindTIme continua a proporre nuove esperienze.
«Esatto, il nuovo
progetto, dedicato a giovani adulti, è partito a novembre dell’anno appena
concluso. In collaborazione con i terapisti del Centro mindTIme ed educatori
esterni, l’intento è quello di proporre ogni mese un weekend di incontri a un
gruppo di giovani adulti. Il tutto si svolge prevalentemente presso Ca’Stella a
Meride, centro della Fondazione Main dans la Main, la quale si è gentilmente
messa a disposizione per collaborare. La mattina è
dedicata all’intervento cognitivo con i terapisti di mindTIme mentre i
pomeriggi sono gli stessi ragazzi, con il nostro sostegno, a ideare il piano
della giornata, i vari impegni da svolgere fino alle questioni più pratiche,
come il tragitto, il pranzo e altri aspetti organizzativi. Sono tante le proposte
che hanno messo sul tavolo. Tra queste anche una serata in discoteca: vedremo
come organizzarci su quel fronte. Questo, comunque, per dire che i loro interessi sono
perfettamente in linea con quelli dei coetanei. È importante
sottolineare che il fine settimana al mese di “libera uscita” mira a un
obiettivo importante: l’autonomia nelle relazioni, riuscire a creare o
mantenere relazioni diverse da quelle famigliari, aspetto su cui alcuni ragazzi
fanno ancora fatica ma di cui hanno assolutamente bisogno per continuare la
loro crescita e la loro evoluzione personale in modo armonioso».