Arzo

Violenza, ma non tentato omicidio

La Corte di appello e di revisione penale ha rivisto la condanna nei confronti del 37.enne che, in diverse occasioni, picchiò e ferì la moglie: «Ma non la volle uccidere»
Stefano Lippmann
23.05.2022 19:12

Tra le mura dell’abitazione di Arzo gli episodi di violenza furono molti. Tant’è che che la vittima, nel tempo, ha riportato una lesione permanente all’occhio, la rottura di un dente a causa di un pugno, la frattura di entrambi i polsi nonché di diverse costole. L’11 aprile del 2019 l’episodio più grave: una stretta attorno al collo che causò – a mente dell’accusa – la perdita dei sensi. Ma, secondo quanto sancito recentemente dalla Corte di appello di revisione penale (CARP) – presieduta dal giudice Angelo Olgiati – non ci fu tentato omicidio. Pena, dunque, quasi dimezzata per l’uomo – un 37.enne italiano – che per anni picchiò la moglie. In prima istanza, la Corte delle assise criminali aveva condannato il marito a una pena di 6 anni e 6 mesi, oltre all’espulsione dalla Svizzera per 5 anni. Come detto, per la Corte delle assise criminali quella stretta al collo configurava il reato di tentato omicidio. Diverse, per contro, le conclusioni della CARP: «Applicando la giurisprudenza del Tribunale federale, in base alla quale l’autore che libera la presa manifesta che non vuole uccidere la vittima», l’imputato dev’essere prosciolto dall’accusa. Per questo motivo l’uomo – difeso dall’avvocato Giuseppe Gianella – è stato condannato a una pena di 3 anni e mezzo (oltre all’ordine di seguire un trattamento ambulatoriale). Colpevole, dunque, di lesioni gravi, lesioni semplici, ripetute vie di fatto, ripetuta minaccia e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti (per aver fatto uso di cocaina). L’accusa, rappresentata dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, aveva invece chiesto un inasprimento della pena: 8 anni. Per quanto riguarda l’allontanamento dal territorio elvetico, la Corte ha spiegato che – siccome al momento dei fatti le norme del Codice penale relative all’espulsione non erano in vigore – sarà la Sezione della popolazione a decidere.