Svizzera

Wow: a Greenhope il prestigioso premio Adele Duttweiler

L'assocazione ticinese, che si dedica attraverso lo sport ai bambini malati di cancro e alle loro famiglie, è la prima organizzazione ticinese a ricevere il premio in onore della moglie del fondatore di Migros
Mattia Sacchi
05.09.2024 13:32

«Wow». È questa la prima parola pronunciata da Luca Cereghetti, presidente di Greenhope, sul palco della sala dell’Istituto Gottlieb Duttweiler di Rüschlickon gremita da centinaia di persone, tra le quali importanti personalità del mondo dello sport del calibro dell’ex calciatore e allenatore Gilbert Gress, la ginnasta bronzo ai giochi Olimpici di Rio Giulia Steingruber, il ciclista Ralph Näf e il presidente della Coppa Spengler Marc Gianola. Wow, una semplice esclamazione, probabilmente il modo migliore per descrivere la straordinarietà dell’ultimo grande traguardo della fondazione luganese, che dal 2011 si dedica con cuore e impegno ai bambini malati di cancro e alle loro famiglie, creando al contempo opportunità per giovani atleti di talento, facendo in modo che lo sport diventi una piattaforma per generare un impatto positivo per la società.

Ieri pomeriggio Greenhope è stata infatti la prima associazione ticinese a ricevere il prestigioso Premio Adele Duttweiler, riconoscimento istituito nel 1972, nell’80simo compleanno della mogliere del fondatore di Migros Gottlieb Duttweiler, che ogni due anni conferisce un premio da 100mila franchi a persone e organizzazioni che si sono particolarmente distinte in ambito sociale.

Raphael Berger, ex direttore generale dell’HC Fribourg-Gottéron - foto Provoca Azione
Raphael Berger, ex direttore generale dell’HC Fribourg-Gottéron - foto Provoca Azione

«Il verde è un colore che per noi sportivi rappresenta molto – spiega Raphael Berger, ex direttore generale dell’HC Fribourg-Gottéron coinvolto sin dagli inizi nelle attività della fondazione ticinese e che ha introdotto la cerimonia di premiazione -. È il colore della speranza, ma anche quello dell’onestà, della forza, della resilienza. Greenhope ha esaltato tutti questi valori, facendo diventare il verde il colore con cui guardare al futuro con fiducia, nonostante le avversità della vita».

Luca Cereghetti, presidente di Greenhope - foto Provoca Azione
Luca Cereghetti, presidente di Greenhope - foto Provoca Azione

Nonostante le avversità, appunto. Quella di Greenhope è infatti una storia di successo che però nasce da un momento tragico, con la scomparsa a ravvicinata distanza di tempo di due persone care. «È proprio in quei momenti che bisogna trovare la forza per tirare fuori il meglio dalle cose – racconta commosso Luca Cereghetti -. Ed è proprio la passione dello sport ad aver generato i primi progetti, cominciando così questo meraviglioso percorso che ci ha portato qui oggi, in un contesto che ci sembrava impensabile. Con la consapevolezza che in ogni passo siamo stati accompagnati da migliaia di persone che hanno reso tutto questo possibile. È a loro che va il nostro più sentito ringraziamento».

Nelle sue 41 edizioni, il Premio Adele Duttweiler è stato conferito a grandi personalità elvetiche: basti pensare al pastore Ernst Sieber, la pediatra e violoncellista Beat «Beatocello» Richner o Lotti Latrous, la quale ha dedicato la sua vita nella cura dei malati di HIV/AIDS in Costa d’Avorio. Più che un premio, questa è quindi la consacrazione della bontà dell’operato di Greenhope.

Mattia Cereghetti, membro consiglio fondazione Greenhope - foto Provoca Azione
Mattia Cereghetti, membro consiglio fondazione Greenhope - foto Provoca Azione

«Alla fase finale di questo premio erano presenti progetti di enorme valore – spiega Mattia Cereghetti, fratello di Luca e membro del Consiglio di Fondazione di Greenhope -. sapere che un’istituzione come Migros e il consiglio di fondazione del premio intitolato a una donna straordinaria come Duttweiler abbiano scelto proprio il nostro è un onore incredibile: ognuno di noi lavora con grande impegno in ogni aspetto di questa attività. Il fatto che questo impegno venga riconosciuto in modo così importante è un segnale fantastico e ci spinge a fare ancora meglio».

E per fare ancora meglio ci sarà adesso l’assegno di 100'000 franchi che è stato donato ieri al team di Greenhope. «Per noi sarà indubbiamente un grande aiuto – prosegue Cereghetti -. Ma proprio per la serietà che ci è stata riconosciuta che non faremo voli pindarici, ma investiremo in progetti puntuali in grado di trasmettere i nostri valori a un pubblico sempre più ampio. Ci sono già alcune idee, non vediamo l’ora di poterle presentare». E anche noi non vediamo l’ora di dire «wow».