Zalando a Sant'Antonino: «Trasparenti e responsabili»
Riflettori puntati su Zalando a Sant'Antonino. Dopo il servizio della Domenica sul colosso della «fast-fashion» sbarcato in Ticino, che ha fatto scattare un'interpellanza in Gran Consiglio sulle modalità di lavoro nello stabilimento ex Gucci, le verifiche sono cominciate e iniziano ad arrivare le prime risposte.
In una presa di posizione inviata oggi la società che gestisce il centro logistico, Luxury Goods Logistics (LGL), fa una serie di precisazioni che chiariscono in parte i punti sollevati dai deputati Fabrizio Sirica e Maurizio Canetta (PS) a seguito del nostro servizio. Punti su cui – stando a nostre informazioni – il DFE avrebbe avviato delle verifiche nelle scorse settimane tramite l'Ufficio dell'Ispettorato del lavoro.
Per quanto riguarda le accuse di «opacità» sollevate dal sindacato UNIA, l'azienda fa sapere di essere «l'unico datore di lavoro del personale operante nella sede di S.Antonino» in cui «svolge attività per il gruppo Kering e per il nuovo cliente Zalando».
Sembra passare in secondo piano, dunque, il ruolo della multinazionale americana GXO, che gestisce per LGI il centro logistico di Trecate (Novara) dove negli scorsi anni è stato «delocalizzato» il marchio Gucci. La filiale italiana di GXO, come già riferito, è finita di recente al centro di un'inchiesta oltre confine per sfruttamento della manodopera a basso costo.
A Sant'Antonino invece, precisa ancora la nota, «tutte le persone sono direttamente impiegate da LGL o attraverso agenzie di lavoro per il personale temporaneo» e sono «sottoposte a un contratto collettivo di lavoro cantonale» o al Ccl degli interinali. La gestione del personale dunque, come evidenziato dalla Domenica, non è in sostanza cambiata rispetto all'epoca Gucci: le modalità «non sono state modificate da quando oltre per il gruppo Kering la società offre servizi anche per Zalando».
LGL, conclude la nota, «continuerà a essere un attore trasparente e responsabile» nei confronti di «ogni interlocutore e su ogni tavolo di confronto, nell’interesse dei propri dipendenti e del territorio di riferimento».