Zanini contro l’MPS, ma il reato non c’è

Continua a essere acceso il dibattito politico conseguente alla demolizione di parte dell’ex Macello, e la Magistratura - che già sta indagando per capire cosa sia successo quella notte - è stata tirata di nuovo in mezzo. Questa volta dalla municipale socialista di Lugano Cristina Zanini Barzaghi, che a inizio giugno ha denunciato i responsabili del Movimento per il socialismo (MPS) per diffamazione, subordinatamente calunnia. Per il sostituto procuratore generale Nicola Respini, però, il reato non è dato, e sulla vicenda ha già emanato un decreto d’abbandono.
Contestata una frase
Oggetto del contendere era una frase apparsa sul sito dell’MPS il 30 maggio in relazione a quanto accaduto nella notte della demolizione. Frase in cui si leggeva che «Zanini era sul posto quando le ruspe procedevano alla demolizione... non per fermarle ma per indicare loro quali parti potevano essere demolite e quali invece andavano preservate perché beni culturali protetti». Frase che la municipale ha ritenuto diffamatoria, segnalandola all’autorità inquirente.
La Procura non è d’accordo
Agli occhi del Codice Penale, però, quella frase diffamatoria non era. «Sfuggono alla protezione penale - scrive il procuratore Respini nel non luogo a procedere diffuso alla stampa dall’MPS - quelle espressioni che, senza farla apparire spregevole, offuscano la reputazione di cui una persona gode nel proprio ambito professionale o politico o l’opinione che essa ha di se stessa». Più concretamente: «A prescindere dalla verità di quanto scritto nell’articolo - prosegue Respini - le dichiarazioni dell’MPS denotano una forte critica all’azione politica di Zanini Barzaghi, tuttavia non ledono il suo onore personale e, a un lettore non prevenuto, non la fanno apparire in alcun modo come una persona spregevole o da disprezzare in quanto tale. Le affermazioni presenti nell’articolo dell’MPS possono unicamente offuscare la reputazione di cui Zanini Barzaghi gode nel proprio ambito politico».
E a tutelare questa reputazione, conclude Respini, non è il diritto penale, ma semmai quello civile, che per giurisprudenza del Tribunale Federale protegge in modo più ampio l’onore di una persona: «Il diritto penale protegge unicamente il diritto della persona alla considerazione morale, non il suo diritto alla considerazione sociale».
La municipale valuterà
Da noi contattata, Zanini Barzaghi ha affermato che valuterà a breve come procedere al riguardo a livello legale, sottolineando però che dal momento dello scritto e della denuncia «stanno già emergendo fatti che confermano la mia estraneità all’operazione di demolizione e che dimostrano che non ne ero in alcun modo responsabile». Quanto alla frase dell’MPS, conclude la municipale, «dispiace: in teoria dovremmo essere uniti a sinistra...». Concetto, quello dell’unità, evocato anche da Pino Sergi dell’MPS, che in uno scritto accompagnante il non luogo a procedere sostiene sardonicamente che la denuncia «mostra quale volontà di “dialogo” animi i social-liberali di questo cantone nei confronti di altre forze della “sinistra”»