Timore e ammirazione per Doris Leuthard
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BERNA - È difficile descrivere Doris Leuthard, che appare semplicemente inclassificabile. È brava. È una classe sopra. Non sa che cosa sia la fatica. Non conosce ostacoli. E vince quasi sempre. I parlamentari interpellati non solo la lodano, ma la rispettano. Nel senso del «Respekt» tedesco: ammirazione frammista a un po' di timore. Perché essere d'accordo con Doris conviene. Combatterla è impresa quasi impossibile, tutt'al più si può provare a convincerla a cambiare idea, e quando l'avrai dalla tua parte puoi star certo che la difenderà coi denti e con le unghie. Non è mai sopra le righe, ma quando vuole sa essere tagliente, e parecchio anche. Tra i pochi critici è soprannominata Marie Antoinette, pur sempre una regina, insomma.A 53 anni è la decana del Consiglio federale, dove risiede ormai da un decennio, e oggi verrà eletta per la seconda volta Presidente della Confederazione. Per qualcuno se ne andrà al termine dell'anno presidenziale, secondo altri aspetterà la fine della legislatura per iniziare la sua seconda vita da ministra pensionata. Ad ogni modo non mostra segni di affaticamento.
Tutti i dettagli a pagina 7 del Corriere del Ticino di oggi.