Il circo nel cuore

Toccare il cielo con un dito volteggiando sotto un tendone

La passione di Babina e Ilaria, ragazze ticinesi che hanno primeggiato al festival ucraino di Lugansk con il numero «Energia del cubo»
Simpatia a 360 gradi con Ilaria Malinverno e Babina Pult. (Foto Chiara Zocchetti)
Nicola Bottani
Nicola Bottani
27.12.2018 08:35

LUGANO – Chi non si fa affascinare dalla magia del circo, giovane o adulto che sia? Anche durante i giorni delle feste di Natale non mancano gli appuntamenti sotto questo o quel tendone, con acrobati, clown, giocolieri, ammaestratori di animali e un’inesauribile varietà di artisti che regalano numeri di ogni genere, all’insegna del brivido, dell’abilità oppure della risata. Su tutti spicca il Festival internazionale del circo di Monte Carlo, che inchioda molti, moltissimi davanti alla tivù di casa ed è uno dei must della programmazione televisiva natalizia. Insomma, il circo è sempre il circo, sia che lo si ammiri dal vivo sia via etere, come si diceva una volta, in ere che appaiono ormai giurassiche. E chi non ha mai sognato, da bambino e fors’anche più in là negli anni, di potersi esibire un giorno su una pista ricoperta di segatura, sotto luci multicolori e con il pubblico lì col fiato sospeso o ad applaudire? Vi sfidiamo a dirci che non vi è mai capitato... E se caso mai fosse davvero così, crediamo che vi possiamo contare sulle dita di una mano o poco più, perché siamo convinti che non sareste chissà quanti.

Per alcuni, però, il sogno del circo diventa realtà, fosse solo per puro piacere, senza farne una professione. Come è per Babina Pult e Ilaria Malinverno, allieve della Scuola Circo Lidia Golovkova. Prende il nome, la scuola, dall’artista russa che la dirige, appunto Lidia Golovkova, moscovita DOC e ormai da tempo trapiantata in Ticino per amore. Babina e Ilaria quest’anno si sono pure regalate delle gran belle gioie, con il loro numero aereo al cubo volante. Prima l’hanno presentato in luglio al festival di Riga, la capitale della Lettonia dove si sono piazzate al secondo posto. E proprio grazie a questo grande apprezzamento da parte dei giurati hanno potuto esibirsi al festival internazionale «Futuro del circo» nella città ucraina di Lugansk, dove addirittura hanno vinto, ricevendo inoltre dalla giuria un premio speciale nella loro categoria. Riconoscimenti davvero notevoli, se si riflette anche solo per un attimo su quanto valgano e contino la storia e la tradizione del circo russo, tanto nelle nazioni dell’ex Unione Sovietica quanto a livello planetario.

Ilaria Malinverno, la maestra Lidia Golovkova e Babina Pult. (Foto Chiara Zocchetti)
Ilaria Malinverno, la maestra Lidia Golovkova e Babina Pult. (Foto Chiara Zocchetti)

Babina e Ilaria le incontriamo nella palestra delle scuole medie di Breganzona, il quartiere di Lugano dove ha la sua sede la Scuola Circo Lidia Golovkova. Hanno quattordici anni e sprizzano simpatia e freschezza da ogni poro, dopo che hanno presentato anche a noi il loro numero, intitolato «Energia del cubo». Durante le evoluzioni a qualche metro da terra, però, concentrazione e attenzione sono al top: sbagliare proprio non si può, perché una caduta verrebbe appena ammortizzata dai tappeti da ginnastica messi sul pavimento a fare da protezione. Gli occhi verso l’alto li ha puntati anche la maestra Lidia che segue Babina e Ilaria con sguardo severo e non manca di correggerle con tono deciso, lei che guarda caso, quando in patria era un’artista professionista del circo, era specializzata in acrobazie aeree. La maestra, comunque, si scioglie anche in sorrisi con i suoi allievi e li incoraggia con parole gentili, perché sono in buon numero le ragazze e i ragazzi – anche piccolini – che frequentano la sua scuola e si cimentano in ogni possibile esercizio con gli attrezzi contemplati dall’arte circense.

Ilaria e Babina al festival internazionale «Futuro del circo» a Lugansk.
Ilaria e Babina al festival internazionale «Futuro del circo» a Lugansk.

Passati alcuni minuti concessi alle due ragazze per tirare il fiato, eccole pronte a raccontarci di loro, già delle veterane del gruppo nonostante la giovane età. «Qui alla scuola di circo facevo già parte di un trio che si dedicava al cubo aereo ma poi l’ho lasciato, dopo di che ho conosciuto Ilaria e mi sono messa a lavorare insieme a lei con lo stesso attrezzo», spiega Babina. «Io, invece, ho fatto per molti anni ginnastica artistica ed ero molto brava alla trave. Con la ginnastica ho smesso e mi è spiaciuto anche tanto, ma quando ho incominciato a fare coppia con Babina mi sono trovata subito benissimo», racconta invece Ilaria. Le nostre artiste, parlando fra loro, ammiccano con gli sguardi, si lasciano andare a risate e si inzigano anche, facendolo con una simpatia che è contagiante. Un difetto di Ilaria? «È disordinatissima, al contrario di me. E si dimentica di qualsiasi cosa, anche del cubo si potrebbe dimenticare, se proprio devo dirlo», dice poi Babina di Ilaria che le risponde: «E tu sei una che si offende spesso!». «Non è vero!», replica alla velocità di un fulmine Babina facendo il broncio. Che tale però non è, perché subito scoppia a ridere. «E come mai il cubo aereo, Babina?», chiediamo. «Al suolo non sono molto brava, anche perché forse non mi sono mai impegnata a fondo per migliorarmi. Ecco che allora ho scelto i volteggi in aria: mi trovo molto meglio e quindi mi diverto anche di più».

Ecco l’esecuzione a Breganzona del numero vincitore in Ucraina. (Foto Chiara Zocchetti)
Ecco l’esecuzione a Breganzona del numero vincitore in Ucraina. (Foto Chiara Zocchetti)

Quello di diventare vere artiste del circo – delle professioniste come a sua tempo è stata la maestra Lidia Golovkova – è anche il sogno di Ilaria e Babina? A vedere come si intendono ne «L’energia del cubo», la logica direbbe proprio di sì, senza alcun dubbio, a questo proposito, che svolazzi nella testa. E invece no, perché le nostre due ragazze fanno sì acrobazie in aria, ma restano pur sempre coi piedi ben piantati a terra. «Adesso abbiamo anche vinto dei premi in festival internazionali per giovani speranze del circo, e speriamo di magari ottenerne ancora. Però, il circo per noi continua a essere una passione, anzi un puro divertimento. Ci piace che sia così e speriamo che continui a esserlo», affermano all’unisono. Dopo di che Ilaria spiega cosa vede nel suo futuro: «La ginnastica artistica è stata il mio primo amore e rimane sempre nel mio cuore. Allora mi piacerebbe diventare un’allenatrice di artistica, per insegnare ai più giovani di me tutto quello che ho imparato prima di passare alla scuola di circo». «Io amo gli animali ma non diventerò una domatrice», dice invece Babina che poi aggiunge: «Vorrei diventare una veterinaria, perché li adoro gli animali». Ma allora, un giorno potrebbe comunque lavorare in un circo come veterinaria... “Intanto pensiamo soprattutto a divertirci, però...», concludono ammiccando e con un bel sorriso Babina e Ilaria. In ogni caso, sotto o un tendone o meno che sia, il futuro è loro e soprattutto tutto da vivere. Con simpatia e freschezza. E magari qualche lacrima, ma di gioia. «Per l’emozione a Lugansk siamo scoppiate a piangere, però sono state tutte lacrime di felicità!», ricordano all’unisono tornando con il pensiero alla loro bella avventura in Ucraina.