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Torna la pioggia primaverile, «un sollievo per i terreni»

Maggio si apre con i caratteristici rovesci «a macchia di leopardo» – Di cosa si tratta e qual è la loro importanza? Ne abbiamo parlato con Luca Nisi di MeteoSvizzera
Irene Solari
29.04.2022 17:27

Dopo un intenso e prolungato periodo di siccità che ha accompagnato i mesi invernali, causando anche diversi disagi, la scorsa settimana ha fatto capolino qualche giorno uggioso. E, nonostante la ripresa del bel tempo di questi giorni, le previsioni di MeteoSvizzera ci indicano che l’inizio del mese di maggio sarà contrassegnato da piogge sparse, dette "a macchia di leopardo", caratteristiche di questo periodo. Rovesci che porteranno un po’ di sollievo ai terreni e che potrebbero anche fornire un aiuto in vista delle prossime ondate di calore estivo. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Abbiamo sentito a tal proposito Luca Nisi di Meteosvizzera che ci ha spiegato cosa ci aspetta per l'inizio del prossimo mese e quali sono le caratteristiche di queste piogge.

Un inizio di maggio uggioso

Come si legge sul profilo Twitter di MeteoSvizzera, l'inizio del prossimo mese sarà, con ogni probabilità, contrassegnato da rovesci sparsi e intermittenti. I cosiddetti rovesci "a macchia di leopardo". Luca Nisi traccia un quadro generale delle previsioni meteorologiche che ci aspettano nei prossimi giorni. «Dopo un periodo lungo sei mesi, caratterizzato da tempo soleggiato e secco, iniziamo un maggio che si presenta con la sua tipica peculiarità dei rovesci "a macchia di leopardo" e con il ciclo diurno». Con questo termine, spiega Nisi, si intende una speciale fase nella quale si susseguono diverse condizioni meteorologiche: «Alla mattina abbiamo degli intervalli soleggiati e delle schiarite, alle quali segue uno sviluppo di cumuli nel corso della giornata. Mentre nelle ore pomeridiane e serali ci sono rovesci a “macchia di leopardo” sparsi sul territorio». Normalmente questo genere di precipitazioni tendono a interessare principalmente le regioni di montagna, specifica Nisi, aggiungendo che però potranno toccare anche le zone di pianura. Per quel che riguarda i quantitativi delle precipitazioni, il portavoce di MeteoSvizzera fornisce qualche dato. «I rovesci saranno distribuiti in modo abbastanza irregolare, proprio secondo la caratteristica della “macchia di leopardo”. Nell’arco di tutta la settimana saranno possibili fino a 20-30 millimetri, se sommiamo tutte le precipitazioni giornaliere. E, nelle zone in cui colpirà un po’ di più, magari anche una cinquantina di millimetri».

A Sud delle Alpi, a livello climatologico, il periodo con la maggior frequenza di giornate di pioggia è il mese di maggio
Luca Nisi, portavoce di Meteosvizzera

Più pioggia in primavera o in autunno?

Normalmente le due stagioni nelle quali si verifica il maggior numero di precipitazioni sono la primavera e l'autunno. È così, conferma Nisi, anche se va fatta una distinzione tra i due casi. «A Sud delle Alpi i quantitativi più abbondanti di pioggia vengono misurati in autunno, nel mese di ottobre. Tuttavia, a livello climatologico, il periodo con la maggior frequenza di giornate di pioggia è solitamente il mese di maggio». È un periodo che vede in media 13-14 giorni durante i quali vengono registrate precipitazioni, spiega il nostro interlocutore, «ma questo non significa che ci sarà pioggia da mattina a sera: si parla di almeno un millimetro di precipitazione durante l’arco della giornata». La differenza si basa quindi su numero dei giorni e frequenza delle piogge: «Il mese di ottobre vede meno giorni di precipitazioni ma si calcolano rovesci più forti. È per questa ragione che i quantitativi mensili registrati sono più abbondanti».

Nel mese di aprile cominciano le prime belle giornate, sembra quasi che l’estate sia imminente, salvo poi avere questo freno dato dall'instabilità che ripropone giornate piuttosto umide e ancora relativamente fresche
Luca Nisi, portavoce di Meteosvizzera

Un maggio in linea con la media

Quindi ci aspetterà, almeno da queste prime previsioni, un maggio in linea con i normali valori meteorologici? «Il fatto che inizi un periodo caratterizzato da questa grossa variabilità non ci meraviglia» risponde Nisi. «È normale che quasi tutti gli anni, in questo periodo, durante la primavera si registri una grossa variabilità». Insomma, nonostante alcune giornate che già ci fanno assaporare l'estate, non è ancora arrivato il momento di riporre le giacche negli armadi. Come conferma il portavoce di Meteosvizzera: «È vero, spesso nel mese di aprile cominciano le prime giornate calde, sembra quasi che l’estate sia imminente. Salvo poi avere questo freno dato dall'instabilità primaverile che ripropone giornate piuttosto umide e ancora relativamente fresche. E questo succede spesso, anche lo scorso anno abbiamo visto lo stesso fenomeno». Poi dipende, a volte ci possono essere variazioni di qualche mese: «Alcuni anni l'instabilità primaverile inizia magari anche un po’ prima, in aprile, oppure un po’ più tardi, verso metà-fine maggio. Altre volte la vediamo addirittura a giugno».

La siccità causa l'inaridimento dei terreni e questo rappresenta un fattore aggravante per il prodursi di canicola durante la bella stagione
Luca Nisi, portavoce di Meteosvizzera

Le piogge primaverili e la canicola estiva

Il fatto di avere una primavera piovosa non porta solo dei vantaggi nell'immediato – soprattutto se si pensa ai disagi causati dalla siccità prolungata di questo inverno – ma avrà un'influenza positiva che può protrarsi fino all'estate. Il problema cardine è la secchezza dei terreni. Nisi spiega il fenomeno: «La siccità causa l'inaridimento dei terreni e il terreno secco rappresenta un fattore aggravante per il prodursi di temperature molto elevate durante la bella stagione. Con i terreni secchi è più probabile il prodursi di un'estate canicolare. Diciamo che fortunatamente è arrivata la pioggia negli scorsi giorni e, da quello che mostrano le previsioni, ci saranno piogge anche per la prossima settimana e mezza. Acqua che andrà piano piano a riumidificare i terreni. E che darà loro un po’ di sollievo dopo tutta la siccità che c’è stata». Se il mese di maggio risulterà particolarmente piovoso, andremo quindi a togliere un fattore aggravante per le ondate di caldo, continua Nisi, che però precisa: «Non vuol dire che non arriverà l’ondata di caldo, questo non lo possiamo ancora sapere, ma che potrebbe essere più ridotta: si va a togliere uno dei fattori aggravanti, ma ne restano molti altri». Non a caso, pensando agli ultimi decenni, ricorda il nostro interlocutore, «la primavera del 2003 è stata estremamente avara di precipitazioni e senza variabilità. Non è un caso se quell'anno l'estate fu caldissima e la canicola insopportabile».

Il mese di maggio sembra dunque promettere bene. «Si intravvede una situazione abbastanza positiva per quanto riguarda le precipitazioni» conferma Nisi. Anche se la prudenza è d'obbligo. «Vediamo come andrà, è chiaro che se, passata la metà di maggio, comincia ad esserci vento da Nord fino a giugno siamo di nuovo ai piedi della scala».

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