Tra bottigliette d'acqua e taxi: a Zermatt è polemica sull'esplosione dei prezzi
La Svizzera è un Paese caro, si sa, e Zermatt, soprattutto negli ultimi tempi, lo è ancora di più. A far storcere il naso a numerosi visitatori della località vallesana è il prezzo a cui sono vendute nei self-service sulle piste da sci le bottigliette d'acqua da mezzo litro e quello che è necessario pagare per una corsa in taxi all'interno del villaggio in cui, lo ricordiamo, le automobili private non possono circolare.
Quando la corsa costa caro
Partiamo dai taxi. All'inizio di novembre sono entrate in vigore nuove tariffe che hanno generato malumore tra i clienti. Il motivo è presto detto: i prezzi dei taxi elettrici sono aumentati, «soprattutto la sera» spiega un cliente a Nau.ch. Un turista sottolinea poi un dato piuttosto impressionante: «una corsa che un anno fa costava circa 30 franchi, oggi ne costa circa 50».
A questo punto, una domanda sorge spontanea: a che cosa è dovuto l'aumento delle tariffe? Nau.ch riferisce di indiscrezioni secondo cui la crescita dei prezzi sia in realtà una mossa volta a favorire la moderazione del traffico veicolare nel paese. Più il costo di una corsa è elevato, infatti, meno persone, probabilmente, sceglieranno il taxi come mezzo per spostarsi a tutto vantaggio dei pedoni che non si troverebbero più a dover fare i conti con le autovetture nelle strette vie di Zermatt. Romy Biner-Hauser, sindaca del paese vallesano, nega però fermamente che dietro all'aumento delle tariffe ci sia un disegno volto a ridurre il traffico veicolare. Tuttavia, quando il Comune aveva presentato le nuove tariffe aveva citato, tra i vantaggi, lo sgravio del traffico automobilistico.
Resta da capire chi abbia deciso l'aumento delle tariffe, il Comune? «No», dice la sindaca di Zermatt. «Gli adeguamenti dei prezzi nel mercato dei taxi sono stati effettuati su richiesta degli operatori del settore. Se la domanda è superiore all'offerta, i prezzi aumentano e, al momento, la domanda è elevata. Il mercato, comunque, si regola da solo, i prezzi si stabilizzeranno con lo stabilizzarsi di domanda e offerta». Interpellato da Nau.ch, Zermatt Tourismus non ha invece voluto esprimersi sulla questione rimandando alla sindaca del Comune.
E di alternative ai taxi, a Zermatt, non ce ne sono molte. O, meglio, ci sarebbero gli autobus, due, che, però, non sono un valido ripiego. Innanzitutto, viste le loro dimensioni, i due mezzi non possono circolare ovunque. Essi sono poi attivi solo dalle 7.00 a poco prima delle 20.00. A ciò bisogna infine aggiungere il fatto, denunciato da diversi turisti, che questi veicoli sono spesso sovraffollati. «Dopo una settimana di vacanza, avrei voluto prendere l'autobus per andare alla stazione ferroviaria. A causa della troppa gente a bordo, però, non sono riuscito a salire e sono stato costretto a camminare per venti minuti portandomi dietro la mia grande valigia e gli sci. Purtroppo prendere il taxi non era un'opzione visto il prezzo», racconta un turista.
Sette franchi a bottiglietta
Non se la passa meglio chi, assetato, vuole bersi un sorso d'acqua. Già, perché una bottiglietta da mezzo litro di acqua minerale naturale della marca Valais viene venduta a 7 franchi nei self-servicei delle piste da sci. A testimoniarlo, come riporta il Blick, è il giornalista indipendente Bernard Pichon che, scioccato, ha postato la foto con i prezzi su Facebook.
Il commento alla foto parla da solo: «14 franchi per un litro di acqua naturale al self-service del Riffelberg. Chi vuole uccidere il turismo svizzero?».
«L'acqua naturale dovrebbe essere la bevanda più economica al ristorante. Ma lì costa quasi tre volte di più di una bevanda calda» osserva Olivier Grivat, frequentatore abituale delle piste di Zermatt. «Va poi considerato il fatto che la clientela di fascia alta non utilizza i self-service i quali sono invece gettonati dalle famiglie».
Sulla medesima lunghezza d'onda di Pichon e Grivat anche le recensioni su Google Maps e TripAdvisor. «Il luogo e soprattutto la terrazza sono piacevoli. Ma pagare una bottiglia d'acqua minerale da 5 dL 7 franchi è truffare i turisti!!!», scrive un utente su TripAdvisor. Alla recensione negativa, Matterhorn Group, che gestisce i tre self-service sulle piste da sci, risponde: «Ci dispiace che non sia stata soddisfatta dal servizio del nostro ristorante, ma siamo felici di leggere il suo commento». Secondo i commenti disponibili sul web, i prezzi sono gli stessi negli altri tre self-service gestiti dal gruppo di ristoranti: il Buffet & Bar Riffelberg, il Buffet Bar Sunnegga e l'ICE Buffet Bar. Contattato dal Blick per un commento, il Matterhorn Group non ha fornito alcun riscontro. La stessa cosa ha fatto Zermatt Tourismus.