Consiglio federale

Trasporto di merci, «più efficiente su rotaia e via nave»

Il Consiglio federale che ha adottato oggi il messaggio riguardante la revisione totale della Legge sul trasporto di merci
© CdT/archivio
Ats
10.01.2024 14:30

Rendere più efficiente - anche col sostegno finanziario della Confederazione - il traffico merci su rotaia e via nave affinché treni e battelli possano garantire un maggiore contributo alla sicurezza dell'approvvigionamento sull'intero territorio nazionale.

È quanto si propone il Consiglio federale che ha adottato oggi il messaggio riguardante la revisione totale della Legge sul trasporto di merci (LTM).

«Il traffico merci ferroviario riveste grande importanza per l'economia nazionale», ha spiegato oggi in conferenza stampa il capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), Albert Rösti, poiché «circa il 40% di tutte le merci viene trasportato su rotaia».

«Negli ultimi anni le prestazioni di trasporto del traffico merci svizzero su strada e su rotaia si sono attestate tra 28 e 30 miliardi di tonnellate-chilometro», ha precisato il «ministro» dei trasporti. «Ma si può fare di più», ha aggiunto. È necessario adeguare questo sistema di spostamento all'era moderna avvalendosi della digitalizzazione e impiegando nuove tecnologie.

Una di queste è l'accoppiamento automatico digitale (DAC), una componente innovativa per agganciare e sganciare automaticamente materiale rotabile - operazione che oggi avviene manualmente - in un treno merci digitalmente (alimentazione elettrica e collegamento dati), che consente di rendere il traffico merci su rotaia più efficiente. La conversione dei carri e delle locomotive al DAC è prevista in tutta Europa entro il 2033 circa.

Poiché numerosi treni merci circolano a livello transfrontaliero, è indispensabile procedere in modo coordinato con i Paesi limitrofi e con l'Unione europea. Davanti ai media, Rösti ha spiegato di essere già in contatto con i ministri dei trasporti austriaci e tedeschi.

Stando all'Ufficio federale dei trasporti (UFT), in Svizzera dovranno essere equipaggiati con il DAC circa 15'000 carri e 520 locomotive. Al momento, in Svizzera, in ambito di progetti pilota, circa 50-60 vagoni sono dotati di questo sistema. «Il governo propone ora di sostenere l'adeguamento con un contributo d'investimento una tantum di 180 milioni di franchi», ha spiegato Rösti.

Trasporto in carri completi isolati

«Un ulteriore obiettivo è l'ammodernamento del trasporto in carri completi isolati» (TCCI), ha poi spiegato il consigliere federale. Un trasporto - oggi gestito da FFS Cargo - che adempie funzioni importanti nella logistica e contribuisce in maniera sostanziale alla garanzia dell'approvvigionamento del Paese in beni.

«Nella sua forma attuale, però, non ha futuro sul mercato». Per tale motivo, «il Consiglio federale prevede di incentivarlo finanziariamente per un periodo limitato di otto anni, affinché a medio termine possa acquisire autonomia finanziaria. Per i primi quattro anni il governo chiede 260 milioni di franchi».

A tempo indeterminato - ha aggiunto il responsabile del DATEC - sono invece previsti contributi di trasbordo e di carico e un'indennità per i costi non coperti dell'offerta di trasporto merci ordinata, per un totale di 60 milioni di franchi l'anno.

Navigazione sul Reno

Il Consiglio federale intende inoltre rafforzare la navigazione sul Reno con diverse misure e creare le basi legali per promuovere sistemi di propulsione senza carburanti fossili per i battelli impiegati nel traffico merci. Lo scopo - ha precisato il «ministro» - è che navigazione e ferrovia in futuro possano contribuire ancora di più alla sicurezza dell'approvvigionamento in tutte le regioni. I porti renani ricoprono un ruolo importante per le importazioni e le esportazioni, soprattutto tra la Svizzera e i Paesi d'oltremare.

Nel 2018, la Svizzera e gli altri quattro Stati membri della Commissione centrale per la navigazione del Reno hanno stabilito che le emissioni della navigazione interna dovranno essere per lo più azzerate entro il 2050. In tale contesto, l'esecutivo si propone di istituire le basi per il promovimento finanziario dell'infrastruttura portuale per il trasporto di merci sul Reno

«Sarà così ulteriormente potenziata l'interazione tra ferrovia, idrovia e strada nella logistica a favore anche del trasferimento del traffico merci dalla strada agli altri due vettori», ha sottolineato il «ministro» democentrista dei trasporti.

Nessun aggravio nel bilancio

Il Consiglio federale intende compensare totalmente le uscite supplementari, affinché il bilancio generale della Confederazione non sia ulteriormente gravato.

A tal fine, ha spiegato Rösti, sarà impiegata una parte degli introiti dalla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni, che in caso contrario confluirebbe nel Fondo per l'infrastruttura ferroviaria.