Tre chiari «sì» degli svizzeri: imposizione grandi imprese, clima e legge Covid-19
Le proiezioni lo davano per certo: oggi gli svizzeri avrebbero approvato tutti e tre i temi in votazione. E così è stato. La popolazione, con una partecipazione al voto del 42%, ha detto «sì». Sì (78.5%) all’introduzione di un’imposizione minima del 15% per le grandi imprese attive a livello internazionale (attuazione del progetto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico OCSE e del G20). Sì (59.1%) alla legge che fissa nuovi obiettivi in materia di protezione del clima, innovazione e rafforzamento della sicurezza energetica (controprogetto indiretto all'iniziativa per i ghiacciai). E sì (61.9%) all'estensione di alcune misure della legge Covid-19 fino alla fine del giugno 2024.
Imposizione grandi imprese: un'approvazione nettissima
Via libera, quindi, all'introduzione di un'imposizione minima applicabile ai grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale (partecipazione al voto del 42.4%). Tutti i Cantoni hanno appoggiato il progetto (78.45% di sì totale).
In Ticino (con partecipazione al 39.5%) il sì ha raggiunto il 75.8%. Nel Canton Vaud addirittura l'85.7%. Dopo Vaud, Ginevra (85.6%) e Neuchâtel (84.7%). A Berna la percentuale di favorevoli è stata del 74.9%, a Zurigo del 76.6%, a Zugo dell'82.3% e a Basilea Città dell'81.3%.
Con la modifica costituzionale, il Consiglio federale e il Parlamento hanno creato i presupposti affinché le nuove norme sull'imposizione dei grandi gruppi di imprese possano essere applicate anche in Svizzera, al fine di garantire condizioni quadro stabili, competitività, nonché posti di lavoro ed entrate fiscali per il nostro Paese.
Clima: 7 Cantoni hanno detto no
Il popolo svizzero ha detto sì anche alla Legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica. Il controprogetto indiretto all'iniziativa per i ghiacciai è stato accolto con il 59.07% di voti. La partecipazione è stata del 42.5%.
In Ticino (con partecipazione al 39.5%) il sì ha raggiunto il 54.8%. I maggiori consensi sono stati raccolti a Ginevra (74.49% ), seguita da Basilea Città (73.29%), Neuchâtel (69.87%) e Vaud (69.52%).
Il testo è invece stato bocciato in sette Cantoni: Uri (56.89% di no), Svitto (57.52%), Obvaldo (56.15%), Nidvaldo (53.2%), Glarona (54.01%), Appenzello Interno (53.51%) e Turgovia (50.7%).
Legge Covid-19 approvata per la terza volta
Per la terza volta in due anni gli svizzeri hanno approvato la strategia di Consiglio federale e Parlamento per lottare contro la pandemia. La proroga della legge Covid-19 ha raccolto oggi il 61.94% di favori. In Ticino i sì sono stati il 57.8% (con partecipazione al 39.5%). Solo Svitto (54.25% di no), Obvaldo (52.63%) e Appenzello Interno (51.46%) si sono espressi negativamente.
La più alta percentuale di approvazione è stata registrata a Basilea Città: il 72.04%. La partecipazione al voto, a livello svizzero, è stata del 42.49%.
Il Parlamento ha deciso di prorogare sino a fine giugno 2024 alcune misure previste dalla legge Covid-19. In caso di necessità, le autorità potranno così intervenire rapidamente per proteggere le persone particolarmente a rischio e il sistema sanitario.