USA-Russia

«Trump chiamò Putin e gli inviò i test per il Covid-19»

Lo rivela il giornalista Bob Woodward nel suo nuovo libro dal titolo «War»: «Dopo la fine del suo mandato, si sentirono almeno 7 volte»
©CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH
Red. Online
09.10.2024 14:15

Dopo la fine della sua presidenza, Donald Trump avrebbe avuto almeno sette telefonate private con Vladimir Putin. E gli avrebbe inviato segretamente test per il Covid-19 durante le prime fasi della pandemia, quando i dispositivi diagnostici scarseggiavano. Lo sostiene il giornalista e saggista Bob Woodward, noto per i suoi report sullo scandalo Watergate, nel nuovo libro, dal titolo War.

Woodward, rivela la Associated Press, che ha ottenuto in anteprima una copia del libro in uscita la prossima settimana, descrive pure la rinuncia alla corsa presidenziale di Joe Biden, il disastroso ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan del 2021 e gli sforzi della sua amministrazione, spesso fallimentari, per impedire una escalation in Medio Oriente.

Tornando a Trump e Putin, il giornalista riferisce come il tycoon abbia inviato al presidente russo alcuni test per diagnosticare il Covid-19 per uso personale quando il virus stava iniziato a diffondersi in tutto il mondo, nel 2020.

Putin avrebbe poi chiesto di non dire a nessuno quello che aveva fatto, perché la gente si sarebbe arrabbiata con Trump, ma il tycoon rispose che non gli importava se qualcuno fosse venuto a saperlo. Trump, però, seguì il consiglio dello zar e finì per non dirlo a nessuno.

Il libro non specifica il periodo esatto in cui vennero inviati i test, ma, secondo l'Associated Press, l'Amministrazione Trump consegnò ventilatori polmonari e altre attrezzature a diversi Paesi, tra cui la Russia, nel maggio del 2020.

La candidata dem alla presidenza USA Kamala Harris, in un'intervista rilasciata ieri al conduttore radiofonico Howard Stern, ha accusato Trump di aver consegnato i test a un «dittatore assassino» in un momento in cui «tutti si affannavano» per ottenerli: «Questa persona, che vuole tornare a essere presidente, ha segretamente aiutato un nemico mentre gli americani morivano a centinaia ogni giorno», ha sentenziato Harris.

Anche Joe Biden, in seguito alle rivelazioni di Woodward, ha commentato la mossa di Trump: «Avete visto cosa è uscito oggi? Ha chiamato il suo caro amico Putin, non è uno scherzo, per assicurarsi che avesse i test. E ha avuto i test», ha detto il presidente USA durante una raccolta fondi in Pennsylvania.

Secondo il saggista, Trump avrebbe chiesto a un assistente di lasciare il suo ufficio nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, in modo che l'ex presidente potesse chiamare privatamente Putin, all'inizio del 2024. L’assistente, di cui Woodward non fa il nome, avrebbe detto al giornalista che sono state diverse le telefonate tra Trump e Putin da quando era finito il suo mandato alla presidenza degli USA. Almeno sette, stando a quanto rivelato.

Trump ha subito negato quanto scritto nel libro in un'intervista alla ABC News. «È uno che racconta storie. Uno scarso. E ha perso la testa», ha dichiarato il tycoon riferendosi a Woodward.

Trump aveva già fatto causa al giornalista per il libro Rage, uscito nel 2021, sostenendo di non aver mai dato il permesso di pubblicare le registrazioni delle loro interviste. L'editore e lo stesso Woodward hanno sempre respinto le accuse.

Steven Cheung, direttore delle comunicazioni dell'ex presidente USA, ha affermato che nessuna delle storie nei libri di Woodward è vera. I suoi libri sono stati definiti «l'opera di un demente e uno squilibrato». Anche il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ha smentito quanto riferito da Woodward in merito alle telefonate, confermando però l'invio dei tamponi diagnostici.

La relazione tra Trump e Putin è ampiamente finita sotto i riflettori sin dalla campagna presidenziale del 2016, quando il tycoon invitò la Russia a rendere pubbliche le e-mail mancanti cancellate da Hillary Clinton, la sua avversaria democratica in quegli anni. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno stabilito che la Russia si era intromessa nelle elezioni del 2016 per aiutare Trump, sebbene un'indagine del procuratore speciale Robert Mueller non abbia rilevato alcuna cospirazione ordita dal team di Trump e la Russia. 

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Trump critica il sostegno degli Stati Uniti al Paese invaso dai russi. Secondo il tycoon, Kiev avrebbe dovuto fare delle concessioni a Putin prima che la Russia attaccasse nel 2022. Trump ha pure affermato che con lui alla Casa Bianca, la guerra in Ucraina non sarebbe mai scoppiata, promettendo di porre fine al conflitto qualora venisse rieletto presidente.