Stati Uniti

Trump sul principe Harry: «Se ha mentito, potrebbe essere espulso dagli USA»

Si riapre il capitolo sulle dichiarazioni del Duca di Sussex in «Spare» in merito al consumo di droga (in passato) – La questione: ha mentito nella domanda di richiesta del visto USA?
© KEYSTONE (AP Photo/Wilfredo Lee)
Red. Online
20.03.2024 13:45

Non ci sono solo i guai giudiziari per Donald Trump. Il tycoon continua infatti ad alzare polveroni con le sue dichiarazioni. Oltre ad avere attaccato gli ebrei democratici – «qualsiasi ebreo che voti per i democratici odia la sua religione» e «il Partito democratico odia Israele», ha detto in un podcast del suo ex consigliere Sebastian Gorka –, a far discutere nelle ultime ore è anche un commento, o meglio un attacco, alla monarchia britannica, in particolare al principe Harry.

L'ex presidente repubblicano e candidato alla presidenza ha chiesto alla Corte suprema di dichiararlo immune dalle accuse di avere tentato di capovolgere il risultato delle elezioni del 2020. Intanto, è notizia di ieri, il suo ex consigliere Peter Navarro è stato incarcerato per essersi rifiutato di collaborare con la commissione speciale sull'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Ma c'è pure un'altra batosta per il tycoon, ovvero il rifiuto del giudice di bloccare, come richiesto dai suoi avvocati, la testimonianza della pornostar Stormy Daniels nel processo per «i pagamenti in nero». Daniels che è protagonista di un documentario – Stormy, disponibile sulla piattaforma a pagamento Peacock – nel quale racconta le conseguenze dell'incontro con Donald Trump nel 2006.

Ma torniamo alle dichiarazioni dell'ex presidente. In un'intervista alla televisione GB News con Nigel Farage, ex politico populista e leader della Brexit, Trump ha sollevato la possibilità di ritirare il visto USA al principe Harry, figlio minore di re Carlo III. Un'opzione in campo qualora venisse dimostrato che Harry ha mentito sul consumo di droga. Il tycoon ha affermato che al Duca di Sussex non dovrebbe essere concesso un trattamento preferenziale.

La droga in Spare

Ma andiamo con ordine. Nel libro-confessione del duca di Sussex, Spare - Il minore, uscito a inizio 2023, il figlio minore di re Carlo III si racconta senza filtri. E ammette pure che in passato ha fatto uso di droghe, nello specifico marijuana, cocaina e funghetti. Harry rivela di avere fumato cannabis a Eton nascosto in un bagno, di avere preso per la prima volta cocaina durante un fine settimana all'età di 17 anni e di «avere fatto qualche riga» in altre occasioni. Il racconto più succulento riguarda i «funghetti psichedelici» sperimentati durante un party in California nel 2016, quando aveva 31 anni: «Notammo un’enorme scatola di cioccolatini ai funghi allucinogeni. Qualcuno dietro di me disse che erano per tutti. «Prendete pure, ragazzi». Il mio amico e io ne arraffammo una manciata e li trangugiammo insieme alla tequila», scrive il principe. Harry fa sapere che, mentre i «funghetti» iniziavano a fare effetto, sentì il bisogno di andare in bagno: «Accanto alla tazza del water c’era un bidone tondo color argento, di quelli con un pedale per sollevare il coperchio. Lo fissai. Il bidone mi fissò. Come… mi stava fissando? Poi diventò… una testa. Premetti il pedale e la testa aprì la bocca. Un sorriso enorme. Risi, mi voltai e feci pipì. Adesso anche il water diventò una testa. La tazza erano le fauci spalancate, i cardini della tavoletta erano due penetranti occhi argentei. Disse: «Aaah». Finii, tirai lo sciacquone, gli chiusi la bocca. Tornai a guardare il bidone argentato, premetti il pedale e lo sfamai con un pacchetto di sigarette vuoto che avevo in tasca. «Apri bene». «Aaah. Grazie, bello». «Figurati» (…) Uscii dal bagno ridacchiando».

Un boomerang

Racconti che il principe ha regalato ai suoi lettori divertito. Ma che, subito, hanno sollevato problemi. Gli esperti di immigrazione hanno infatti dichiarato come non fosse escluso, per il Duca di Sussex, incappare in qualche problema con il visto americano (Harry si è trasferito in California con sua moglie Meghan Markle nel 2020). Sul modulo di richiesta compare infatti la domanda: «Hai mai violato alcuna legge relativa al possesso, all'uso o alla distribuzione di droghe illegali?». L'ingresso negli Stati Uniti, è bene precisarlo, è concesso «caso per caso» e in linea di principio l’uso di droghe non è un motivo diretto per annullare un ESTA USA. Ma una dichiarazione falsa potrebbe invece essere buona causa per un ritiro.

Un think tank conservatore, la Heritage Foundation, ha quindi messo sotto processo il permesso di soggiorno del Duca del Sussex. Ha chiesto al dipartimento della Sicurezza Interna la pubblicazione della documentazione relativa alla pratica, giudicata «di alto interesse pubblico», senza ricevere risposta. Lo scorso febbraio, nell’udienza che si è tenuta a Washington, il Governo americano ha (nuovamente) rifiutato di pubblicare la domanda presentata a suo tempo dal principe senza rispondere, così, alle insinuazioni della Heritage Foundation che non avrebbe accettato la tesi della difesa secondo la quale «le confessioni rese in un libro non rappresenterebbero una prova del fatto che lui abbia assunto quelle droghe» e che «la storia potrebbe essere stata abbellita per vendere più copie». Parole rese da John Bardo, legale presso il Dipartimento per la Sicurezza Interna del governo: «Dire qualcosa in un libro non lo rende necessariamente vero», inoltre ci sarebbero state molte altre strade per permettere a Harry di entrare negli Stati Uniti. Un visto diplomatico, ad esempio, visto che è di fatto un «funzionario del governo britannico», in quanto membro della famiglia reale e quinto in successione per il trono.

La politica

Heritage Foundation ha accusato il presidente Joe Biden e la sua amministrazione di avere favorito il Duca di Sussex. E Donald Trump ha colto la palla al balzo. «Io non lo proteggerò, ha dichiarato a margine della conferenza Conservative Political Action. «Ha tradito la regina e questo è imperdonabile», ha scandito aggiungendo che il suo futuro governo, a differenza di quello in carica, non starà dalla parte di Harry.

Sulla questione, come detto, l'ex presidente è tornato in un'intervista a GB News. Perché – scrive la Reuters – a inizio marzo un giudice ha stabilito che i dettagli relativi alla richiesta di visto di Harry devono essere consegnati, aprendo un nuovo capitolo in tribunale. Nigel Farage, alleato di lunga data di Trump, ha chiesto al candidato repubblicano alla presidenza se il principe Harry dovrebbe ricevere qualche «privilegio speciale» qualora avesse mentito nella domanda per l'ottenimento del visto. «No. Se ha mentito sul consumo di droga bisognerà prendere provvedimenti adeguati», ha risposto il tycoon.

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