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Sulla Russia, invece, il presidente statunitense ha minacciato dazi sul petrolio russo nel caso in cui non venisse raggiunta un'intesa sul cessate il fuoco e Mosca fosse la responsabile del mancato accordo – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:29
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Dodik è a Mosca
ll leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik, per il quale la giustizia a Sarajevo ha richiesto all'Interpol di emettere un mandato di arresto internazionale per attentato all'ordine costituzionale, ha detto di trovarsi a Mosca.
«Sono arrivato a Mosca. Inizio ogni soggiorno qui con una visita al monumento al Milite Ignoto per rendere omaggio ai 28 milioni di russi morti durante la seconda guerra mondiale», ha scritto su X Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina. Non ha tuttavia indicato se ha già incontrato o se incontrerà il presidente Vladimir Putin. Dodik ha aggiunto che sarà nuovamente in Russia il 9 maggio, su invito di Putin, per assistere alle celebrazioni dell'80° anniversario della vittoria sul nazifascismo. Ha sottolineato che la Russia ha il sostegno della Republika Srpska e ha dimostrato di poter difendere la propria indipendenza. E ha ribadito i suoi elogi al presidente Putin.
«La Russia ha il nostro sostegno. È un Paese che, nelle numerose sfide affrontate nei secoli passati, ha senza dubbio dimostrato di essere in grado di difendere la propria indipendenza, e il presidente Putin è un leader mondiale e storico. Ciò che ha fatto lui per far rivivere la Russia, solo pochi lo hanno fatto nella storia», ha scritto Dodik nel suo messaggio.
22:02
22:02
Zelensky sente Starmer: «discussi i prossimi passi»
«Come sempre, una conversazione significativa e franca con il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer. Abbiamo discusso degli sviluppi recenti, del coordinamento dei nostri prossimi passi e dell'ulteriore rafforzamento della nostra cooperazione per raggiungere una pace dignitosa». Lo ha riferito su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Keir ha anche condiviso i dettagli della sua conversazione con il Presidente Trump, durante la quale hanno discusso i risultati del recente incontro dei leader a Parigi e l'importanza di mantenere la pressione su Putin», ha scritto il leader ucraino.
«Abbiamo coordinato i nostri prossimi passi e discusso i preparativi per il prossimo incontro in Ucraina più avanti questa settimana dei rappresentanti degli stati maggiori dei Paesi pronti a fornire i loro contingenti. Ci stiamo preparando per discussioni sostanziali», ha sottolineato.
21:33
21:33
Mosca condanna 2 reporter
Due giornalisti russi, Roman Anin e Ekaterina Fomina, sono stati condannati in contumacia a otto anni e mezzo di reclusione sulla base della legge bavaglio che in Russia di fatto vieta ogni critica contro l'invasione dell'Ucraina: lo riportano diversi media russi, tra cui la Tass.
Secondo la testata online Meduza, dietro le condanne emesse dal tribunale Dorogomilovsky di Mosca ci sono tre video pubblicati da IStories, e in particolare due filmati in cui Anin denuncia i raid dei soldati russi che hanno provocato numerose vittime tra i civili ucraini, e una videoinchiesta di Fomina sulla strage di Bucha di cui sono accusate le truppe russe.
21:31
21:31
Soldati di leva in aumento in Russia, 160.000 entro luglio
Sono 160.000 i russi che dal primo aprile al 15 luglio saranno chiamati sotto le armi per il servizio militare obbligatorio: è quanto emerge da un decreto siglato oggi da Vladimir Putin e ripreso da diversi media russi, tra cui la Tass.
Stando ai dati ufficiali citati dall'agenzia di stampa statale russa, il numero di coloro che sono chiamati alla leva questa primavera è in aumento rispetto agli anni precedenti: erano infatti 150.000 nel 2024, 147.000 nel 2023 e 134.500 nel 2022. L'edizione in lingua russa del Moscow Times sostiene che si tratti della campagna di leva di primavera «più grande degli ultimi 14 anni».
Putin nel 2023 ha firmato una legge che ha innalzato dai 27 ai 30 anni il limite massimo per la chiamata alla leva. Diversamente da quanto proposto inizialmente, l'età minima è rimasta quella di 18 anni e non è stata innalzata a 21 anni. Questo significa che è stato di fatto allargato il bacino delle persone che possono essere chiamate a prestare servizio militare fino a includere gli uomini dai 18 ai 30 anni d'età. Lo scorso settembre, nel pieno della guerra, Putin ha inoltre firmato un decreto in cui ordina di aumentare da 1,32 milioni a 1,5 milioni il numero dei militari delle forze armate russe.
Le autorità di Mosca affermano che i militari di leva non saranno mandati a combattere nel conflitto russo-ucraino. «L'imminente campagna di coscrizione non ha nulla a che fare con l'operazione militare speciale in Ucraina», ha affermato il ministero della Difesa usando la definizione imposta dal Cremlino per definire l'aggressione militare contro l'Ucraina ordinata da Putin. L'Afp sottolinea però che le forze ucraine in passato hanno annunciato di aver preso prigionieri soldati di leva russi e che Putin all'inizio della guerra ha ammesso che alcuni soldati di leva erano stati mandati al fronte «per sbaglio».
15:42
15:42
La Corte suprema russa esaminerà la rimozione dei talebani dalla lista dei terroristi
Il 17 aprile la Corte suprema russa esaminerà a porte chiuse la richiesta della procura generale di sospendere il divieto delle attività in Russia dei talebani, il cui regime è al potere a Kabul dopo il ritiro delle truppe americane nell'agosto del 2021: lo riporta l'agenzia Interfax precisando che, se la richiesta della procura sarà accolta, i talebani saranno rimossi dall'elenco delle organizzazioni terroristiche in Russia.
Lo scorso dicembre il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge per consentire al tribunale di cancellare i talebani dall'elenco dei terroristi del governo russo. Lo scorso maggio, Putin ha dichiarato che i talebani «controllano» l'Afghanistan e che le relazioni con loro devono secondo lui basarsi sulla «realtà».
15:28
15:28
Zelensky: «Pronto alle elezioni già in estate se ci sarà un cessate il fuoco»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una riunione la scorsa settimana, ha dato istruzioni di organizzare le elezioni dopo un cessate il fuoco completo, che gli Usa sperano di poter imporre entro Pasqua. Lo scrive l'Economist.
L'intenzione si capirà il 5 maggio, la scadenza per un voto parlamentare per estendere la legge marziale, che scade l'8 maggio. L'annullamento della legge marziale è una prima fase necessaria per avviare un processo elettorale. Le fonti differiscono sulla tempistica esatta, ma la maggior parte afferma che Zelensky sta puntando all'estate.
La legge richiede almeno 60 giorni per la campagna elettorale, quindi la prima possibilità sarebbe l'inizio di luglio. Ma alcune fonti affermano che la campagna dovrebbe durare tre mesi: questo è il periodo che le autorità elettorali avrebbero indicato al parlamento per ricostituire le liste elettorali nel mezzo della guerra.
L'ex presidente Petro Poroshenko, leader del più grande partito di opposizione e nemico giurato di Zelensky, prevede che le elezioni potrebbero arrivare «in qualsiasi momento tra agosto e ottobre».
Secondo alcuni funzionari, Zelensky cercherà di cogliere di sorpresa i rivali con le elezioni di luglio, sperando che un calendario ristretto gli permetta di candidarsi senza opposizione. Una svolta del genere non gioverebbe solo al presidente, sostiene la fonte: «Una lunga campagna farebbe a pezzi il Paese».
14:12
14:12
La Svezia annuncia aiuti militari record a Kiev
La Svezia ha presentato il suo più grande pacchetto di aiuti militari all'Ucraina che ammonta a 16 miliardi di corone svedesi (1,41 miliardi di franchi).
La misura è stata presentata dal ministro della difesa svedese, Pal Jonson: «Vogliamo mandare il messaggio che stiamo intensificando il nostro sostegno e che ne stiamo aumentando la forza e la portata. Ci sono forti ragioni per farlo alla luce della gravissima situazione in Ucraina», ha dichiarato Jonson, citato dall'agenzia di stampa svedese TT.
La maggior parte del pacchetto sarà usato per l'acquisto di armi e materiali da industrie svedesi ed europee, mentre una parte andrà a rafforzare l'industria bellica in Ucraina. «Ora siamo in una fase critica della guerra, tutta la nostra attenzione è rivolta a sostenere l'Ucraina il più possibile, in modo che possa trovarsi in una posizione di forza durante i negoziati», ha dichiarato Jonson, sottolineando che il supporto all'Ucraina deve essere congiunto: «Non è una responsabilità che ricade soltanto sulle spalle della Svezia, ma anche degli altri alleati, soprattutto europei», ha concluso.
11:15
11:15
Russia: «Iniziati i colloqui con gli USA sulle terre rare russe»
Il rappresentante della presidenza russa per gli investimenti e la cooperazione economica con gli stati esteri, Kirill Dmitriev, ha dichiarato che Russia e USA hanno «iniziato a discutere di vari tipi di terre rare e progetti in Russia». Lo scrive l'agenzia di stampa non governativa russa Interfax citando un'intervista di Dmitriev al quotidiano filogovernativo Izvestia.
Alcune aziende americane hanno già espresso interesse, ha affermato Dmitriev.
10:50
10:50
GB: «Pronti a firmare un accordo di difesa con l'UE»
«Abbiamo bisogno di aumentare la pressione sui russi, e questo è lo stesso che vogliono fare gli Stati Uniti. Credo che da molto tempo l'Europa non sia stata tanto unita e forte. E ora è il momento di rafforzare la cooperazione con i nostri soci per garantire la nostra sicurezza nei prossimi anni».
È quanto ha affermato il ministro degli esteri del Regno Unito, David Lammy in dichiarazioni esclusive al quotidiano spagnolo El Pais. Lammy è oggi a Madrid per partecipare alla riunione ministeriale del G5+ sulle prospettive per ottenere una pace giusta in Ucraina e la sicurezza in Europa, alla quale parteciperanno i rappresentanti di Francia, Germania, Italia, Polonia, Regno Unito e Spagna, assieme all'alta rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas, al commissario europeo per la difesa Andrius Kubilius e al ministro degli esteri ucraino Andrii Sybiha, in videoconferenza.
Secondo il ministro britannico, «la sicurezza dell'Europa è indivisibile. Il Regno Unito non è più membro dell'UE, ma quando si tratta di preservare la sicurezza del nostro continente, l'Europa non può permettersi di essere meno che la somma delle sue parti», ha osservato Lammy. «Per questo lavoriamo con i nostri soci europei e con la Nato, per esplorare tutte le opportunità di rafforzare il coordinamento fra le nostre capacità militari, inclusa la spinta a un maggiore investimento del settore privato nella difesa».
«Siamo pronti per negoziare un accordo di collaborazione sulla sicurezza e sulla difesa dell'UE», ha sottolineato.
«Viviamo in tempi di incertezza. Tempi che richiedono unità e solidarietà. La solidarietà è il nostro valore più importante. Il fondamento della nostra Unione. La migrazione richiede solidarietà da parte di tutti gli Stati membri dell'Ue», ha dal canto suo affermato il commissario per la difesa Kubilius in Spagna.
«I migranti provenienti dall'Africa non dovrebbero essere un problema solo per la Spagna, l'Italia o la Grecia. La migrazione come arma da parte di (Vladimir) Putin (il presidente russo) e (Alexander) Lukashenko (il presidente bielorusso) al confine orientale non è solo una minaccia per la Polonia o la Lituania. Proteggere i confini dell'intera Unione europea richiede solidarietà da parte di tutti gli Stati membri dell'UE. E oggi la difesa è una delle nostre maggiori sfide. Anche la difesa richiede solidarietà da parte di tutti gli Stati membri. Perché la nostra difesa si basa sul principio della difesa collettiva. Se un paese non investe nella propria difesa, indebolisce tutti gli altri nella loro difesa», ha ammonito.
10:12
10:12
Lituania: recuperato il veicolo dei soldati USA scomparsi
L'esercito lituano ha recuperato questa mattina in una palude vicino al poligono di Pabrade (nell'est del paese, a pochi chilometri dal confine con la Bielorussia) il veicolo sul quale si trovavano quattro soldati statunitensi impegnati martedì scorso in un'esercitazione guidata dal comando americano di stanza nel Paese. Non ci sono invece ancora notizie sulle sorti dei militari.
Le operazioni di recupero sono durante alcuni giorni a causa della presenza di uno spesso strato di torba e fango che aveva reso difficile per i sommozzatori raggiungere il mezzo, sceso ad una profondità di circa dodici metri.
09:54
09:54
«Vedrei bene i soldati svizzeri impegnati in una forza di pace in Ucraina»
L'esperta tedesca di sicurezza Claudia Major vedrebbe bene i soldati svizzeri impegnati in una forza di pace in Ucraina dopo un eventuale cessate il fuoco. Lo ha dichiarato in un'intervista pubblicata oggi dai quotidiani del gruppo Tamedia.
Se una forza di pace dovesse essere dispiegata in Ucraina, non sarebbe né una missione della NATO né una missione dell'UE, ha sottolineato Major, che è membro di direzione della fondazione statunitense German Marshall Fund.
Secondo l'esperta, in precedenza responsabile del gruppo di ricerca sulla politica di sicurezza in seno all'Istituto tedesco per gli Affari Internazionali e di Sicurezza (SWP), una «coalizione dei volenterosi» sta discutendo per dare vita a una forza di pace. L'adesione a questa coalizione è aperta a tutti.
È nell'interesse della Svizzera garantire un cessate il fuoco e quindi stabilità in Europa. Se l'eventuale dispiegamento di questa forza di pace non fosse abbastanza solido, la Russia potrebbe attendere e attaccare nuovamente l'Ucraina in un secondo momento. Finora il Cremlino non ha infatti cambiato i suoi obiettivi e sta migliorando la sua prontezza di impiego.
Major considera la conferenza di pace organizzata l'anno scorso dalla Svizzera sul Bürgenstock (NW) un «buon tentativo». Tuttavia, la Russia non ha mostrato alcun interesse a porre fine alla guerra.
In un'intervista rilasciata a metà febbraio, il capo dell'esercito svizzero Thomas Süssli ha dichiarato che Berna potrebbe fornire 200 soldati per una missione di pace nella zona di confine tra Ucraina e Russia entro nove-dodici mesi. Ciò avverrebbe in caso di un cessate il fuoco tra le due parti in guerra.
Queste dichiarazioni hanno suscitato reazioni negative. Ad esempio, è stato criticato il fatto che Süssli abbia oltrepassato il suo ruolo e che la partecipazione della Svizzera a una forza di pace rientri in una decisione politica e non militare.
07:10
07:10
Mosca: «Abbattuti 66 droni ucraini su diverse regioni»
Nella notte le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto 66 droni ucraini su diverse regioni. Lo ha annunciato il ministero della Difesa spiegando che «41 sono stati colpiti nella regione di Bryansk, 24 su quella di Kaluga e uno nel Kursk». Al momento non si registrano vittime né danni alle infrastrutture.
06:49
06:49
Trump visiterà l'Arabia Saudita a metà maggio
Donald Trump visiterà l'Arabia Saudita alla metà di maggio per il suo primo viaggio all'estero da quando si è insediato alla Casa Bianca. Lo riporta Axios citando alcune fonti. Anche durante i suoi primi quattro anni alla Casa Bianca l'Arabia Saudita fu il primo viaggio di Trump fuori dai confini nazionali.
Il viaggio era stato inizialmente previsto per il 28 aprile ma poi è stato posticipato. I sauditi, che stanno giocando un ruolo importante nelle trattative fra la Russia e l'Ucraina, vogliono che la visita si verifichi dopo il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco in Ucraina.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
«Non penso che Putin si rimangerà la parola». Lo ha detto Donald Trump, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. Il presidente ha criticato in un'intervista alla NBC il leader russo per aver minato la credibilità di Volodymyr Zelensky e ipotizzato un'amministrazione transitoria per l'Ucraina. Il tycoon ha ribadito di essere «rimasto in un certo senso deluso da alcune delle cose che sono state dette da Vladimir Putin negli ultimi giorni riguardo a Zelensky perché lo considera non credibile». Putin «dovrebbe fare un accordo con lui, che gli piaccia o non gli piaccia. Quindi non ne ero felice. Ma penso che sarà bravo», ha detto Trump. Vladimir Putin «lo conosco da tempo e siamo andati d'accordo nonostante la bufala» del Russiagate; ha quindi detto il tycoon, secondo quanto riportato dai giornalisti al seguito. Il presidente statunitense ha poi spiegato che non vorrebbe «imporre dazi secondari alla Russia ma, se venissero imposti, non sarebbe molto positivo per loro. Abbiamo imposto dazi secondari sul Venezuela e per loro l'impatto è stato molto forte». In un'intervista alla NBC, Trump ha minacciato dazi sul petrolio russo nel caso in cui non venisse raggiunta un'intesa sul cessate il fuoco e Mosca fosse la responsabile del mancato accordo. «È una scadenza psicologica. Se penso che ci stiano prendendo in giro, non sarò felice». Così il presidente statunitense ha quindi risposto a chi gli chiedeva se ci fosse una scadenza entro la quale Vladimir Putin può accordare il cessate il fuoco con l'Ucraina.
Parlando di Zelensky, invece, il presidente statunitense ha detto, secondo quanto riporta il New York Times, che il suo omologo ucraino sta cercando di «ritirarsi dall'accordo sulle terre rare e se lo fa avrà dei problemi, grossi, grossi problemi». IL tycoon ha quindi sostenuto che Zelensky vuole essere un membro della NATO: «non lo sarà e lo capisce».
Sempre Donald Trump ha detto che «stiamo facendo molti progressi sull'Ucraina e la Russia. C'è il conflitto ma penso che stiamo facendo progressi, passo dopo passo».
La Russia, infine, si è detta «categoricamente contraria» alla presenza di forze di pace in Ucraina che prevedono la presenza di Paesi che forniscono armamenti a Kiev. Ad affermarlo è Kirill Logvinov, direttore del Dipartimento delle organizzazioni internazionali del ministero degli Esteri russo, in un'intervista alla Tass. «È triste che la storia degli ultimi anni non insegni nulla agli europei», ha detto il diplomatico. «Sono assolutamente sordi agli avvertimenti che la sola idea di introdurre in Ucraina i militari di quei Paesi che oggi continuano a rifornire Kiev di armi è per noi categoricamente inaccettabile».