Ucciso un figlio di Gheddafi

TRIPOLI - Saif al-Arab, figlio minore di Muammar Gheddafi, è rimasto ucciso ieri sera in un raid della Nato mentre si trovava nella sua casa di Tripoli in compagnia del padre, scampato miracolosamente al bombardamento alleato assieme alla moglie. Saif al-Arab, 29 anni, era l'ultimogenito e il meno noto degli otto figli naturali del rais. Studiava a Monaco di Baviera, in Germania, e da quando la crisi è esplosa era quello che all'interno del clan aveva tenuto il profilo più basso.
Come ha annunciato il portavoce del governo Moussa Ibrahim, nell'attacco sono morti anche «tre nipotini della Guida (Gheddafi)». L'obiettivo, secondo Ibrahim, era proprio il colonnello. «Volevano assassinare direttamente il leader di questo Paese», ha detto ai giornalisti. «Ormai qui vige la legge della giungla - ha poi commentato - penso sia chiaro a tutti che quanto sta accadendo in Libia non ha niente a che fare con la protezione dei civili».
Da parte della Nato non vi sono conferme e tra i ribelli vi è persino chi non esclude una messa in scena del rais. Il comandante delle operazioni, il generale canadese Charles Bouchard, ha dichiarato che «la Nato ha continuato stanotte i suoi attacchi di precisione contro le installazioni militari del regime a Tripoli, compreso l'attacco a un noto edificio di comando e controllo nell'area di Bab al-Azizya poco dopo le ore 18 (le 19 in Svizzera) di sabato sera».